Byron risponde al secondo squillo. -Talia? Che cosa succede, va tutto bene?-
Faccio segno di no con la testa anche se so che non può vedermi.
-No- rispondo, cercando di non andare nel panico -Non va affatto bene, dobbiamo vederci.-
-D'accordo- Risponde esitante dopo un paio di secondi. -Cosa ne dici del bar dove questa mattina dovevi vedere Loraine? Tra un quarto d'ora?-
-No, Byron. Dobbiamo parlare, in privato.-
-Non avrai for...-
-Te lo spiego dopo, okay? Ora decidiamo dove incontrarci.-
Dopo venti minuti sono davanti ad un alto edificio, un enorme portone in legno mi dà il benvenuto.
Scorro il dito sul citofono fino a "B. Hallard" e suono. Dopo pochi secondi, entro, prendendo l'ascensore fino al sedicesimo piano e suonando il campanello contrassegnato dal medesimo cognome.
La porta si spalanca ed ecco Byron, con il suo solito sguardo vigile, serio e a dir poco preoccupato.
-Hey, ciao. Vieni- Mi fa strada all'interno, dove posso notare un certo stile nell'arredare.
Ampie finestre, soffitto alto e pareti bianche fanno da cornice a lampade Arco, divano componibile e un bellissimo tappeto dall'aria davvero costosa.
Spalanco gli occhi, dimenticando per un attimo la ragione della mia visita. -Tu vivi qui?- dico indicando la sedia Barcellona vicino al tappeto.
Byron abbassa lo sguardo, quasi come imbarazzato. -Bhe... si. Ma è tutto merito dell'eredità di mia nonna, non mio, se posso permettermi di arredare una casa così grande. In ogni caso- prosegue -Perchè sei qui, Talia?-
Gli passo la busta che ho ricevuto poco prima, lui la apre, la guarda.
Dopo un po', alza lo sguardo.
-Cazzo.-
-Già. E ora cosa faccio? Hai visto anche tu cos'ha fatto a Loraine... Byron, che cosa devo fare?-
Mi appoggia una mano sulla spalla, aspetto che mi dica che andrà tutto bene, ma non lo fa.
Credo che sappia che non va mai tutto bene.
Vado a sedermi sul divano, appoggio le mani sulla fronte e le passo sugli occhi, sospiro. Quasi mi viene da piangere, ma non lo faccio. Non voglio che la mia paura si noti troppo.
Si siede accanto a me, il foglio sulle ginocchia.
-Non vorrei sembrarti uno a cui non interessa, perché non sono quel genere di persona. Ma è l'unica cosa che possiamo fare. Ora rimani qui per un po' e facciamo il punto della situazione, ma poi ti riaccompagno a casa, o tua madre mi uccide. Domani mattina ti faccio avere notizie di Loraine, e cercheremo di scoprire qualcosa in più su ciò che sta accadendo. Sei già nel periodo delle vacanze estive, giusto?-
Annuisco passandomi una mano fra i capelli, poi mi alzo.
-Okay- dico appoggiandomi al tavolo da pranzo in legno per poi appoggiarci la borsa.
Sparpagliamo i fogli con i disegni per tutto il tavolo, poi Byron va a prendere una lavagna bianca e dei pennarelli. Su di essa ci sono appunti e schemi scritti precedentemente, il titolo in rosso dice "Il mastino dei Baskerville".
-Per caso Conan Doyle è passato di qui?-
Scuote la testa sorridendo -No, questa era una delle "prove" che organizzavamo io e dei miei vecchi amici quando studiavo criminologia. Dovevamo scegliere un giallo e analizzarne i personaggi, scoprire come agivano e come ragionavano, o perlomeno provarci. Poi dovevamo scegliere il nostro preferito fra quelli descritti e interpretarlo per una serata.-
STAI LEGGENDO
NEWT
FanfictionNewt. Talia. Byron. Un mistero incombe su di loro. Non sanno cosa aspettarsi, poiché non è possibile capire quale sarà la prossima mossa dell'uomo vestito di nero.