Capitolo quinto

410 23 24
                                    

-Vuoi dire nera? Non era, non so, blu scuro?- chiedo per allontanare una certezza fin troppo evidente. -E poi, sei proprio sicuro che fosse una tunica?-

Newt annuisce. -Si, ma perché vi importa tanto, probabilmente è successo solamente nella mia testa.-

Non rispondo, sono troppo impegnata a preoccuparmi.

Rimango ferma per una decina di minuti prima di accorgermi che ora è Newt a stringermi la mano, ora sono io quella fragile? Probabilmente lo siamo entrambi, forse è per questo che mi preoccupo così tanto per lui, perché mi preoccupo allo stesso tempo per me stessa.

Rimaniamo mano nella mano per un po'.

-Ti prego, Talia- sussurra Newt con un filo di voce -Fatemi uscire da qui. Non posso rimanere in ospedale per sempre, non parlo con nessuno e tutti credono che io sia pazzo.-

-Io non credo che tu sia pazzo.-

Mi guarda negli occhi per poco e noto qualcosa che prima non c'era, ma prima che io capisca che cosa, svanisce, e il suo sguardo torna ad essere cupo.

Mi alzo avvicinandomi a Byron.

-Dobbiamo farlo uscire di qui.- dico -O impazzirà.-

Lui sta in silenzio soppesando le mie parole. -Non sono sicuro che sia una buona idea, forse è più al sicuro di quanto non lo siamo noi.- risponde, e non so se dargli torto o ragione.

-Quindi, è coinvolto anche lui? Non ci capisco più nulla!-

Annuisce -Nemmeno io. Non capisco che nesso ci possa essere tra te e Newt, tra Newt e Loraine, tra te e me... dobbiamo solo aspettare che Loraine si svegli, è l'ultima cosa che possiamo fare.-

Squilla il suo cellulare -Scusami, esco un secondo.-

Si chiude la porta alle spalle e io mi accomodo nuovamente vicino a Newt.

-Senti- dico -Ti faremo uscire da qui, non mi interessa come. Troverò un modo, va bene?-

Lui annuisce. -Perché vuoi fare tanto per me?-

-Ancora non lo so, bella come risposta, vero?-

Sorride -Grazie.-

Sto per rispondergli quando entra Byron, ha una faccia sorpresa.

-Chi era al telefono?-

-Era mia sorella, mi ha chiesto di passare a dare da mangiare al gatto.-

Lo guardo.

Mi guarda.

Continuo a fissarlo in attesta di una risposta.

-Che... perché hai quella faccia?- chiedo.

-Tu mi hai chiesto chi mi ha chiamato, ma non centra nulla- dice -Loraine è sveglia.-

Io credo che in questo momento non sia più il ghepardo l'essere vivente terrestre più veloce.

Al sentire queste parole scatto come farebbe un atleta al suono dello sparo, uscendo dalla stanza e correndo per l'ospedale fino alla porta di Loraine. Sua madre e suo padre sono dentro, così aspetto Byron e insieme attendiamo che escano. Nell'attesa mi ricordo di aver lasciato Newt senza dirgli nulla.

-Byron. Tu, cioè io... Newt...-

-L'ho salutato io per te se è quello che intendi e gli ho detto che lo faremo uscire.-

Gli sorrido e non faccio in tempo a ringraziarlo che la porta si apre ed escono George e Jessica, che sorridendo, anche se debolmente, mi abbracciano e mi dicono di entrare.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 21, 2015 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

NEWTDove le storie prendono vita. Scoprilo ora