Capitolo 19

17 8 11
                                    

Non mi fido più di nessuno

Mi chiudo la porta di alluminio bianco alle mie spalle e mi avvicino al lavandino. Non riesco a guardarmi allo specchio, abbasso la testa e inizio a buttare acqua sul mio viso che sembra prendere fuoco. Ho bisogno di svuotare la vescica, l'ho trattenuta per molte ore. Cerco di rilassarmi mentre sono solo, fischietto e il mio suono rimbomba tra quelle mura ripugnanti. Sollevo la zip dei pantaloni e mi appresto a uscire, ma un pezzo di carta ripiegato, poggiato per terra, cattura la mia attenzione. Lo raccolgo e apro subito la porta, guardo da un lato e dall'altro, mi affaccio sotto le altre porte, grido se c'è qualcuno, ma l'eco della mia voce è l'unico suono che percepisco. Quel pezzo di carta prima non c'era, ne sono sicuro. Lo apro e noto che è macchiato. Macchie di sangue, come se ci avessero gocciolato sopra e poi lo avessero lasciato asciugare. Lo giro tra le mie mani e ciò che leggo mi stupisce: "Attento a ciò che dici se non vuoi fare la fine del dottor Congedo e del tuo amico Luigi. Salvati finché sei in tempo". Continuo a guardarmi intorno. Chi può sapere ciò che sto dicendo? Nella stanza siamo solo io e Anna; lei? No, non può essere lei la persona che continua a minacciarmi, è appena arrivata, l'avrei vista in paese anche per sbaglio.
Ripiego il foglio e torno dal Pubblico Ministero, sicuramente si starà chiedendo che fine io abbia fatto. Mentre percorro il corridoio, cerco di capire se qualcuna delle facce lì presenti possa essere la causa di tutti i miei problemi; nessun viso mi sembra famigliare. 
Sono vicino alla porta del PM, sto per entrare, ma mi blocco appena sento una voce nuova. Sembra una donna e sembra molto cordiale. Sento Anna ringraziarla. Approfitto per fare il mio ingresso, facendo finta di essere sovrappensiero e di non aver origliato niente. 
«Grazie Dottoressa, è stata molto gentile portarle direttamente qui.»
«Si figuri, ero di passaggio e ne ho approfittato, mi aveva detto che erano urgenti e di non sapere quando avrebbe finito di lavorare…»
Anna distoglie per un attimo lo sguardo dalla donna affermando: «Riccardo! Finalmente…»
«Io scappo via, ci sentiamo Anna.» 
«Grazie ancora Dottoressa, a presto.»
Una donna con un caschetto biondo e un soprabito nero si appresta a uscire dalla stanza con la testa china sul pavimento, come se non volesse guardarmi o che si vergognasse. 
Mi avvicino alla scrivania e non faccio domande, mi passo solo la mano sulla mia tasca destra per assicurarmi che il biglietto sta ancora lì, custodito.
«Come va? Ti sei ripreso?» mi chiese passandomi una caramella alla frutta.
«Grazie! Sì, ancora oggi ci sto male…»
«Dove eravamo rimasti? Ah sì, che ti era arrivato un messaggio per fare una prova di coraggio…»
Anna era partita alla carica con le domande, voleva sapere.
«Sì, ma non ci andai…» devo continuare a mantenere il segreto. Non ero al sicuro nemmeno lì e temevo per mia madre, avrebbero potuto farle del male e io non me lo sarei mai perdonato.
Il mio telefono vibra insistentemente, Anna se ne accorge e mi fa segno di rispondere. È mia madre.
«Dimmi tutto, è successo qualcosa?»
Anna mi guarda interrogativa, il mio stato d'ansia è fuori luogo.
«Aspetta lì, chiedi di farti stare fino a che non arrivo io!»
Mia madre mi dice che c'è Roberto disposto a riaccompagnarla a casa. Rimango per un attimo in silenzio, riflettendo. Non mi fido più di nessuno, nemmeno della mia stessa ombra.
«Va bene, appena arrivi a casa mandami un messaggio, spero di risolvere la questione al più presto.» mentre lo dico guardo Anna di traverso, per farle capire le mie intenzioni. Come se avesse afferrato il concetto, si alza e chiude il fascicolo che ha davanti. 
«Va da tua madre! Rimani a disposizione, perché con te ancora non ho finito. Abbiamo un discorso vecchio in sospeso e uno nuovo tutto da iniziare. Dovremo chiacchierare ancora per un bel po' di tempo.»
Le stringo la mano un po' titubante, ma non perché ho intenzione di scappare, voglio quanto lei conoscere la verità. 

La Verità Che Uccide Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora