Ammore

27 0 0
                                    

Sono trascorsi quattro giorni da quando Piero ha discusso con Martina nel parco del centro d'arte di Ignazio e ancora non è riuscito a farsi un idea su quello che le ha detto la donna.
 
L' ha odiata così tanto in ogni momento, da quando gli ha negato di dire a Miriam chi fosse.Quindi sì, è confuso, e tutto ciò che vuole fare questa sera è andare a Torino per parlare con Martina e capire come rimediare.

Sono circa le sei del pomeriggio, il sole sta cominciando a tramontare quando passa davanti al Parco per raggiungere il parcheggio e andare via. E nel farlo, si accorge di non essere solo.
Miriam è ancora lì, da sola, che sta... cantando?

Ripete costantemente  e con voce tremante la battuta di una canzone che lui riconosce benissimo. Poi si ferma, fa qualche respiro, ad un tratto regge una nota che a quell'età non è facile raggiungere e a Piero manca un po' il fiato perché sembra irreale.
E sembra di vedere lui.
 
Improvvisamente, non c'è più Miriam su quella panchina, ma c'è il ragazzo che era 10 anni fa quando erano a Verona e Martina era tra il pubblico. Lui che sfogava la sua assenza con quella canzone.

Sembra essere passata una vita e allo stesso tempo solo un giorno. In questo momento che sta ascoltando Miriam cantare "Non ti scordar di me", sembra praticamente adesso.Ora capisce quello che si dice in giro: Miriam è brava. Davvero, davvero brava. Non ha mai visto una ragazzina così talentuosa, e lo dice da Cantante dove ogni giorno ascolta musica di professionisti.

E si sente uno stupido per non averci pensato prima, per essersi lasciato condizionare da Angelica per non essere corso da Martina in questi 10 anni soltanto perché aveva paura di essere rifiutato.
Paura che aveva tutto il diritto di avere.
 

P•Mi sembra di conoscerla questa canzone•

la sua voce irrompe all'improvviso, bloccando bruscamente Miriam che si ferma a guardarlo, con gli occhi grandi e il fiato corto.

P•Non guardarmi in quel modo, non sto dicendo che devi smettere. Anzi. Solo che sembri un po', non lo so, triste?•

Miriam poggia il tallone del piede sulla panchina, abbracciandosi una gamba.

Mi•Come lo hai capito?•
 
P•Sono un cantante, Nica•

Le ricorda, per poi indicarle la panchina con un cenno della testa lei si sposta e lo lascia sedere.

Miriam a quel soprannome drizza le orecchie ma non si stupisce,magari ha sentito sua madre chiamarla cosi.

Piero la guarda e fa ancora fatica ad associarla a lui nonostante sia la sua esatta fotocopia gli sembra impossibile averla davanti.

P•La musica è stata la mia migliore amica per tanto tempo•

si interrompe, realizzando soltanto in questo preciso momento la verità di ciò che sta per dire.

P• Voglio dire, so cosa significa rifugiarsi in lei quando stai male per qualcosa.•

La ragazzina si sente improvvisamente nuda, ma ha capito. Non era mai stata in un ambiente così, con persone come Piero che vivono di Musica e capiscono con uno sguardo e dal modo in cui si canta quando c'è qualcosa che non va. Sarà per questo che la prima volta da sabato sera trova il coraggio di esternare il suo problema.

Mi•Ho deluso mia madre•
 
"Oh" sospira Piero sorpreso. Si tratta di Martina, dunque.

P•Per quello che è successo con Aurora?•

Miriam afferra anche laltra gamba prima di appoggiare la testa sulle ginocchia.

Mi•Non ho mai fatto una cosa del genere, Piero. Non ho mai colpito qualcuno. Mia Madre - lei, lei è così brava, è dal mio primo giorno d'asilo che mi ripete che la violenza non è la risposta, si è impegnata così tanto per farmi diventare una ragazza responsabile e pensavamo entrambe che ce l'avesse fatta. Ora non lo so più. Siamo sempre state io e lei non ho mai conosciuto mio padre non so nemmeno che faccia abbia.
E ora lei non mi parla da sabato e io ho paura che abbia sprecato solo tempo ad educarmi. Forse sono una persona violenta, forse non mi merito tutta la fiducia che mi ha dato in questi anni.•

Tornerà L'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora