The bad boy is back -2-

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In quella frazione di tempo ne approfittai per guardare il telefono mezzo carico essendo che mi ero dimenticata di mettere il caricatore in borsa prima di andare da Adrian, dannazione, in quel momento lui fece ritorno e si sdraiò alla mia destra poggiando una bottiglietta d'acqua sul comodino e me ne porse una anche a me "che stai facendo?" Chiese mentre la presi e feci la stessa cosa che fece prima "devo comprare un carica batterie domani" gli dissi e lui annuì "anche io in effetti" continuò comprensivo e lì il telefono mi squillò tra le mani "devo rispondere" lo avvisai mentre lessi un numero sconosciuto dalla chiamata in arrivo e lui mi fece segno di continuare "pronto?" Dissi accettandola "salve Boss White, sono Boss Burke, un tipo spacciandosi per il tuo assistente mi aveva chiamato dicendomi che domani non potremmo incontrarci come prestabilito" sbuffai silenziosamente, Boss un corno, era uno dei milioni di puttanieri sposati che tradivano la famiglia senza rimorsi "sì è vero, gli avevo detto io di avvisarti dei cambi di piani" risposi con tono glaciale "chi è?" Chiese Adrian sussurrando "Burke" risposi allontanando il telefono dall'orecchio mentre non faceva altro che parlare di quanto ingiusto fosse "quindi quando ci incontreremo alla fine?" Chiese non appena ripoggiai il telefono all'orecchio con un tono piuttosto furtivo "come il mio assistente ti avrà già detto, settimana prossima" lo presi in giro con tono arrogante, sentì addirittura un glurp provenire dalla saliva da lui ingoiata "già" esitò "se mi posso permettere, come mai questo improvviso cambi di programma?" volevo rispondere: uno, fatti i cazzi tuoi, e due, fatteli il doppio ma purtroppo non potevo "richiami il mio assistente e fatti ripetere tutto da capo, ascolti attentamente sta volta, mi raccomando" spensi e lasciai il telefono sullo stomaco, era davvero così cretino nel cercare di flirtare e ipoteticamente creare un qualche conflitto tra le nostre famiglie? Poi era anche lui un morto di sesso e l'unica cosa che sarebbe riuscito a fare con me era cadermi ai piedi e pulirmi con la lingua i tacchi.

"Che ha detto per farti incazzare così tanto?" Chiese l'unico uomo che volevo "lascia stare, ho sonno ora" risposi sdraiandomi completamente sempre tenendo quel telefono sullo stomaco, lui invece si rialzò ed uscì dalla stanza.
Mi rigirai su un fianco e il telefono scivolò ribalzando sul materasso per un paio di volte ma lo lasciai lì, misi una mano sotto il cuscino per rialzarlo ma ero ancora scomoda e decisi di ritornare nella posizione di prima, portai una mano sul telefono e decisi di entrare nelle email per lavorare o per lo meno rispondere a qualcosa ma appena aprì l'applicazione il mio telefono volò via tra le mani di Adrian.

Mi fece ricordare quando sei anni prima fece lo stesso alla piscina della scuola. Quando mi aveva preso il telefono perché stavo facendo ritardo per le lezioni di nuoto doposcuola, lui invece si portò una mano su una tempia mentre stringeva gli occhi tanto da mostrare le poche rughe. Vedendolo perdere equilibrio mi alzai immediatamente reggendolo per metterlo seduto "Adrian?" Sussurrai guardandolo preoccupata, poggiò il mio telefono poco lontano dalle sue cosce e riaprì gli occhi "eravamo in una piscina" disse rilassando i muscoli ricoperti di tatuaggi "ti... Adrian ti sei ricordato-" mi bloccò prendendomi una mano per rimettermi il telefono dentro "te l'ho restituito al tuo compleanno vero?" Sgranai gli occhi "si" soffiai dolcemente e gli sorrisi "quanto ti sei ricordato?" Continuai sorpresa mentre piegai le ginocchia "solo quando ti avevo preso il telefono dalle mani e di quando te lo avevo dato al giorno del tuo compleanno" rispose "quello che c'era in mezzo no invece?" Negò con la testa ma andava bene lo stesso "e tu lavorerai domani mentre staremo in viaggio, capito bambolina?" Annuì sorridendogli lasciando il telefono sul comodino per poi metterci sdraiati.

"Cerca di dormire" disse Adrian dopo minuti in cui cercavo sempre quella famosa posizione comoda mentre lui era su un fianco con il volto verso la mia parte, aveva gli occhi chiusi mentre anche lui cercava di addormentarsi. Era sempre stato bellissimo, ma ora che i suoi tratti erano ancora più marcati e maturi lo rendevano ancora più affascinante, anche in questo caso lo era, nella sua semplicità "la smetti di fissarmi?" Mi chiese aprendo gli occhi per guardarmi mentre io mossi velocemente la testa altrove "non lo stavo facendo" mentì balbettando ma lui posò lentamente una mano sul mio mento facendo si che ritornassi a guardarlo "abbracciami, forse così mi ricordo qualcos'altro" esitai, volevo farlo ma il mio corpo si era immobilizzato alla richiesta, non dormivo nello stesso letto con un uomo da quando lui si era dimenticato di me in più ora oltre che a rifarlo dovevo anche abbracciarlo? Trattenni il respiro e lui lo notò, ottimo! Ma invece di lasciar perdere fu lui a farsi avanti per primo, si avvicinò e avvolse le braccia ai miei fianchi tirandomi al suo petto, riuscì a sentire la stessa fragranza che usava anche sei anni fa, quella che odorava di libertà "ricordi qualcosa?" Chiesi sentendomi subito rilassata ma lui non rispose, così ne approfittai della posizione per giocherellare con i suoi capelli, mi era mancato farlo e lì capì che lui era già nel mondo dei sogni "notte mafiosetto" sussurrai sorridendo mentre mi accontentavo della morbidezza dei suoi capelli.

SPAZIO AUTRICE:
QUESTA PARTE DOVEVA ESSERE MOOOOOOOLTO PIÙ LUNGA MA ESSENDO CHE LA STO TRASCRIVENDO DA UN QUADERNO DOVE SCRIVO DURANTE LE LEZIONI HO NOTATO CHE QUESTA PARTE ERA PIÙ LUNGA DEL PREVISTO QUINDI HO DECISO DI SPEZZARLA IN DUE CAPITOLI, COSÌ PER OGGI È TUTTO! A SETTIMANA PROSSIMA CON IL PROSSIMO CAPITOLO!
CIAO DARLINGS!!
E SCUSATEMI PER GLI EVENTUALI ERRORI!
<3