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- Sono vivo -

Ero sveglio, sempre sveglio.
Ormai non ricordavo più l'ultima volta che avevo dormito per più di cinque minuti. La mia mente era piena, e non avevo più quella mia cura che mi pacava: i pensieri, le teorie, i dettagli.

Ormai erano passati quasi due anni, facevo il conto alla rovescia per quando avrei potuto incontrarlo di nuovo; detto da me è impensabile.. l'ambito Sherlock Holmes, il senza cuore che pensa solo a se stesso e ai suoi casi; e un po' avevo iniziato a crederci, che io fossi senza cuore, che tutto quello la gente diceva su di me fosse vero, almeno fino a quando l'ho conosciuto, quel dottore col bastone che trascinava la propria gamba ferita dall'Afghanistan.. in quel momento per la prima volta in tutta la mia vita sentì un battito provenire dal mio cuore, per la prima volta fui felice di condividere i miei spazi, i miei casi, le mie teorie.. e fui felice di ascoltare anche quelle altri o più precisamente le sue. Ma capì davvero di avere un cuore solo quando me lo confermò lui stesso. "Tu hai un cuore Sherlock, non lo mostri a nessuno ma io lo so.. e so anche che in fondo lo sai anche tu" penso che quella frase mi rimarrà impressa per il resto della mia vita. Sì, lui sarà pure il mio partner sul lavoro ma è anche.. anzi soprattutto il mio migliore amico.

Ora sono con mio fratello, quel maledetto ficcanaso che ha sempre qualcosa da ridire su qualsiasi cosa io dica o faccia, mi chiedo come facciano quelli che lavorano con lui a sopportarlo, magari stanno tramando la sua morte, chi può dirlo? Essendo sinceri, io posso e non la stanno programmando data la loro sgradevole ammirazione e gratitudine per lui. Leccaculo. Ecco cosa sono. Comunque sia stiamo discutendo del mio grande ritorno e su John, mi ha detto che si è rifatto una vita e io sono esordito con un "senza di me? impossibile" purtroppo è vero, nell'ultimo periodo mi sono reso conto di quanto uno è indispensabile per l'altro, penso sia la forza del legame che abbiamo, della nostra amicizia. Ma forse lo era solo per me, forse quel blogger era indispensabile per me, e non lo ero io per lui; ha trovato un lavoro, si è trasferito, si è fatto crescere i baffi- cosa che non condivido affatto, lo fanno sembrare quasi vecchio, lo preferisco senza- , è andato avanti. Mi fa male? non lo so.. non avrei preteso che lui andasse tutti i giorni alla mia tomba.. in fondo è vuota ma comunque non mi aspettavo che in soli due anni lui la superasse così in fretta. Mycroft mi ha detto che questa sera sarà in questo ristorante lussuoso.. mi chiedo se abbia conosciuto qualcuno, se mi abbia sostituito.

Parlai per un po' con mio fratello, era un'idea stupida; lo sapevo già.. ripresentarmi dopo due anni, ma ho le mie ragioni, sono sicuro che lui capirà.  Misi il mio cappotto, l'aria da misterioso che mi regala, ne avevo la nostalgia; la sera stessa mi diressi verso il ristorante in cui si trovava John, una volta entrato mi tolsero il cappotto, un cameriere si avvicina a me mentre io mi guardavo in torno ''posso aiutarla in qualche modo signore?'' il mio sguardo su di lui gli fu quasi impercettibile ''sua moglie le ha mandato un messaggio, sono iniziate le contrazioni'' rispondo facendo qualche passo avanti, in quel momento vidi John, era seduto ad un tavolo con uno smoking, beve un sorso di vino, una cameriera mi passa davanti, mi si accende la lampadina. Cameriere, un papillon, è ciò che mi serve. Vedo una coppia, l'uomo ha ciò che mi necessita, mi avvicino a loro prendendo il calice con l'acqua versandogliela ''oh mi scusi tanto signore, sono desolato, si rechi pure in cucina gliela asciugheranno in un istante'' prendendo un tovagliolo tamponando la camicia gli sfilo il papillon allontanandomi mentre lo indosso, un ragazzo toglie gli occhiali poggiandoli sul menù, ''ha finito con menù signore?'' chiedo mentre lo prendo insieme agli occhiali, è buffo come le persone siano così distratte da non accorgersi cosa gli capita sotto gli occhi. Avvicinandomi ad un tavolo vedo un pennarello sulla piccola borsa di una donna, sostituisco il suo menù con quello che avevo in mano ''le consiglio di consultare questo menù è assolutamente identico'' sfilai il pennarello e mi allontanai disegnando dei piccoli baffi sul mio volto; mi avvicino a John con un piccolo sorriso in viso, cambiai il tono della mia voce ''posso aiutarla con l'ordinazione?'' lui annuisce, guardando quasi indietro ma non guardando il mio viso  ''oh si ceravo una bottiglia di champagne di qualità'', era da tanto che non sentivo la sua voce, sorrisi e indicando la carta dei vini '' uhm sono tutte eccellenti signore''  lui tiene lo sguardo fisso sulla carta ''ma non sono un'esperto.. che  cosa mi suggerisce?'' guardo la carta ''beh è impossibile sbagliare ma..'' lui mi guardò per un'istante ma non capì che fossi io '' se vuole il mio personale consiglio '' lui annuisce ''hm..'' indicai l'ultima scritta sulla carta ''l'ultimo della lista è il mio preferito'' John guarda il nome annuendo ''é certo un ritorno al passato come si può resistere?'' tolsi gli occhiali parlando col mio tono di voce ma lui non mi degna di uno sguardo, ha forse dimenticato la mia voce? ''ottimo allora prendo quello'' dice per poi prendere il bicchiere bevendo, il mio sguardo era fisso su di lui, non capivo. '' ha un sapore familiare.. ma anche un po' sorprendente..'' Sorrisi  pensando che mi avrebbe riconosciuto ''oh... bene '' mi diede la carta dei vini  ''mi sorprenda'' la prendo tenendo gli occhi su di lui '' ci sto provando signore''. Detto questo mi allontanai, non riuscivo a comprendere come abbia fatto a non riconoscermi.
Dopo forse sei minuti torno da lui, ma adesso c'era anche una donna bionda a cui però non voglio dare attenzione, con me ho la bottiglia di champagne, '' credo che troverà quest'annata..'' la donna inizia a ridacchiare ''eccezionale per il suo palato ha tutte le qualità del vecchio con una sfumatura di nuovo'' parlavo veloce mentre John guardava la bionda, prova ad interrompermi ''no mi scusi non ora '' questa volta sono io ad interromperlo '' é come guardare distrattamente la folla e accorgersi all'improvviso  di riconoscere il viso di un vecchio amico..'' tolsi nuovamente gli occhiali, ormai la bottiglia era poggiata sul tavolo, il mio sguardo su di lui, aspettavo che incrociasse il mio sguardo '' no senta sul serio mi dis-'' e non appena lo fece, appena i miei occhi incontrarono i suoi le parole gli morirono in bocca, tenne lo sguardo fisso su di me visibilmente confuso dalla mia presenza '' quante qualità ha lo smoking dona eleganza agli amici e anonimato ai camerieri'' lui si alza tenendo gli occhi fissi sui miei ''John?'' lo chiama la donna ma senza ottenere risposta ''John che cosa c'è?'' prova ancora la bionda '' beh.. in due parole.. sono.. vivo..'' i suoi occhi erano scuri ma non diceva niente '' magari non dovevo saltar fuori in questo modo potevo provocarti un attacco di cuore ma ammetto che è  stato divertente'' un lieve sorriso momentaneo mi spuntò in viso mentre il suo era serio '' d'accordo.. non molto forse'' la bionda parla ''oh no lei ..'' le do un piccolo sguardo '' oh si '' parla ancora '' oddio''  guardavo ancora John che era in silenzio ''non proprio'' la bionda mi guardava confusa ma il mio sguardo era su John '' era morto.. é saltato da un tetto '' la interrompo '' no''  lei insiste '' era morto '' era confusa '' no.. ne sono sicuro.. mi scusi '' presi il tovagliolo bagnandolo con l'acqua e lo avvicinai al mio viso togliendo il pennarello mentre guardavo John '' allora.. vuoi eliminare anche i tuoi?'' lui non rispose ma lo fece lei '' oh mio dio.. hai idea di quello che hai fatto?'' mi  morsi la guancia internamente, dentro di me non sapevo ciò che dovessi fare o dire, e per me era parecchio strano '' senti John.. all'improvviso mi rendo conto che magari ti devo delle scuse'' lui sbatte la mano nel tavolo '' ti prego John sta calmo '' dice la donna  '' due anni'' comincia a parlare per poi fare un grosso respiro '' due anni mh?.. convinto che tu.. '' era quasi non riuscisse a dirlo .. come se farlo gli facesse male.. '' fossi morto '' mi guarda dritto negli occhi '' mh?.. mi hai lasciato a piangerti'' questa frase mi fece male, non so dire il perché '' come hai potuto farlo?'' gli tremava la voce '' come?'' strinsi i denti  '' prima di fare qualcosa di cui potresti pentirti.. io vorrei farti una sola domanda..  vuoi tenerti quei baffi?'' dissi con una piccola risata indicando la mia bocca per indicare i baffi, la bionda rise, ma non durò a lungo dato che John mi prese dalla giacca dello smoking spingendomi a terra, percepivo il suo.. odio? Probabilmente per quello che ho detto.. per come mi sono comportato.

''I promise i'll be there with you..''Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora