-Sguardi-
Quando riapro gli occhi vedo una luce bianca che mi acceca, piano metto a fuoco e capisco di trovarmi in una stanza d'ospedale. Nella mia mente vedo i ricordi di quello che è successo.
Lo sparo.
"Bugiarda".
John.
Inizio a guardarmi intorno un po' attonito dalle medicine , nella sedia accanto al letto c'è lui. Si è addormentato accanto a me, ha il viso poggiato sulla mano, dai vestiti deduco che non è tornato a casa a cambiarsi.. é rimasto qui.. con me. Per me. Nonostante questo mi faccia battere il cuore più veloce sento le palpebre chiudersi ancora e nonostante provi a tenerle aperte loro si chiudono lanciandomi di nuovo nell' oscurità.Mi risveglio dopo quella che mi sembra una piccola eternità, dalla finestra entra la luce lunare accompagnata dalle stelle, guardo la stanza e vedo John, seduto ai piedi del letto in una sedia che sembra davvero scomoda, ha le mani a coprirgli il viso, sta.. sta piangendo? mando giù un groppo alla gola che pare immaginario per quanto abbia la gola secca. Piano muovo l'indice verso di lui ma non riesco a raggiungerlo, apro piano la bocca e nonostante la poca voce riesco a pronunciare il suo nome. '' John..?'' lui si volta di scatto alzandosi, il viso pieno di lacrime mentre si avvicina a me, gli tremano le mani, e sembra davvero stanco per il suo pallore. ''S.. Sherlock'' sussurra avvicinandosi a me mettendosi al mio fianco, i suoi occhi che non si spostavano mai dal mio viso ''sei.. sei tornato'' la voce tremolante ma forte allo stesso tempo. Tornerei da te anche se dovessi affrontare l'inferno, il purgatorio e bruciare da capo a piedi il paradiso. E questo solo perché tu possa essere felice, solo per non vedere più quelle lacrime nei tuoi occhi. Per ripagarti della tranquillità che mi hai regalato senza saperlo.
Avrei voluto dirglielo, o forse avrei dovuto, ma non lo feci. Mi limitai ad annuire mentre lui crollava sulla mia mano fra lacrime amare. ''non erano sicuri c'é la facessi.. dopo due mesi di coma senza nessuna risposta alle medicine hanno perso le speranze.. ma io.. io sapevo che tu saresti tornato'' mi scappò un sorriso, ''sono troppo testardo per mollare no?..'' dissi debolmente rubandogli una risata, ''si.. troppo testardo'' disse con un sorriso mentre alzava il viso incrociando i miei occhi, gli sorrisi e una fossetta fece capolino sulla mia guancia, non riuscivo a spostare gli occhi dai suoi, non volevo o non potevo. E' strano ma ogni volta che ci guardiamo mi vengono in mentre tre frasi che lessi quando ero ragazzo e che non comprendevo a pieno, quando non avevo ancora incontrato John, quando ancora pensavo di essere un senza cuore.''Possiamo avere tutti i mezzi di comunicazione del mondo, ma niente, assolutamente niente, sostituisce lo sguardo dell'essere umano.''
-Paulo CoelhoQuesta l'ho compresa in fretta, in innumerevoli casi potevo capire tutto con un solo sguardo, era facile, leggevo e avevo le mie risposte. In pochi istanti.
''Si limitò a guardarmi. Quello sguardo mi disse tutto quello che c'era da dire.''
-Charles BukowskiBeh, era quello che succedeva con John. Sin dalla pima volta che ci siamo visti, comunicavamo con gli occhi. Sempre. Sarà così anche quando lui sposerà la bionda? I suoi interessi cambieranno? Io farò ancora parte della sua vita? Queste sono il tipo di domande che mi faccio oggi e che giudicavo e deridevo ieri. Ho sempre detto che le emozioni rendevano deboli e dubbiosi. Ora lo sono anch'io? Non lo so. Era straziante non avere risposte alle mie domande, le avevo sempre, e se non le avevo le capivo in poco tempo. Eppure nonostante quanto io ci mettessi a riflettere e a cercare una possibile soluzione non la vedevo. O forse non esisteva. Forse ero destinato a stare solo come tutti mi dicevano. Forse John una volta sposato volterà pagina, avrà la sua famiglia e io sarò solo un ricordo destinato a fare polvere e a scomparire. E quindi la mia terza frase è inutile. E non riguarderà mai me. Mai noi. Se un noi potesse esistere. Se un noi potesse essere giusto.
''Si baciavano di sguardi quei due.''
-Alessandro BariccoBeh, è bizzarro non è vero? Sentire il freddo e calcolatore Sherlock Holmes che parla di baci e cose sentimentali. Farebbe ridere un muto. Non so cosa mi stia prendendo ultimamente, parlo a vanvera al solo pensiero che John non sia più nella mia vita. Forse è uno dei tanti campanelli di allarme che mi avverte che sto sbagliando qualcosa e che sto esagerando, un passo in più verso la pazzia. ''Stai bene Sherlock?'' la sua voce era confusa e preoccupata solo adesso mi rendo conto di avere le guance bagnate. Stavo piangendo? Okay questo era davvero preoccupante. Stavo iniziando ad essere un piagnucolone davvero imbarazzante. Mi affrettai ad annuire. ''si.. sto bene''. John mi asciugò le guance e mi fece bere, sistemò i cuscini dietro di me prima di sedersi al mio fianco. ''Sono davvero stato in coma per due mesi? Sono stato zitto davvero per tanto tempo'' lui sorrise scuotendo la testa ''un record'' sorrisi anche io. Nonostante tutto quel tempo sprecato a stare in coma stavo bene. Lo spavento era stato tanto, per tutti. Beh almeno così ha detto John anche se non penso -e spero- che Anderson sia venuto a farmi visita.
Mi aspettavano però mesi di riabilitazione, riposo e nessun caso. Non so se posso sopravvivere a questo.So solo che molte altre cose potrebbero uccidermi. E non mi riferisco al dolore fisico.
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''I promise i'll be there with you..''
Fiksi Penggemar"Me lo avevi promesso John, ora sono qui, e tu mi guardi come se volessi che io fossi davvero morto, voglio solo aprirti il mio cuore.. hai detto che ne avevo uno."