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«hey.» disse Abraxas appena Draco chiuse lo sportello del furgone. Davanti a loro, sulla strada, si poteva vedere il cielo arancione del tardo pomeriggio. 

«hey.» Draco accennò un sorriso.

«come stai?»

«malissimo. Come dovrei stare?» Draco guardò il nonno, che sembro tanto dispiaciuto quanto lui. 

Il nonno annuì e abbassò lo sguardo sul volante. «mi dispiace.» gli disse. «per... per le cose che ti ho detto. Avrei dovuto confrontarti con calma, invece di accusarti ingiustamente.» Draco annuì.

«a me dispiace per averti mentito.» distolse lo sguardo, appena realizzò che non poteva fermare i suoi occhi dall'innondarsi di lacrime. «e... ho fatto tante cazzate...» si asciugò una lacrima, mentre la sua voce si spezzava. «non avrei dovuto dirti quelle cose, so che cercavi di proteggerci-» si fermò, con un colpo di tosse; una volta messosi in sesto, Draco si rivoltò verso il nonno, anche se i suoi occhi restavano arrossati e umidi.

«io pensavo di farlo per quello.» rispose, Draco lo guardò confuso; tirò su col naso. «ma realizzo ora che era probabilmente una scusa per fare quello che volevo a persone innocenti.» disse. «non pensare che quello che ho fatto vada bene. Se il mezzo è sbagliato, allora devi cambiarlo.» Draco non distolse gli occhi da lui; era sicuro di non aver nemmeno sbattuto le palbebre. Era così impressionato da ciò che il nonno aveva da dire. «il fine non giustifica i mezzi, ricordatelo.» il nipote annuì. «e smetterò di pensarlo- smetterò di comportarmi come se fosse così. Tua mamma è partita, tuo papà è... è morto, quindi tocca a me proteggerti e lo farò.» Draco annuì, con un sorriso all'ingiù. «so che sei un adulto... quasi. Ma resti mio nipote e la mia famiglia... l'unica che ho.» Draco scoprì che erano immersi in un odore di tristezza, non era certo se non fosse lui a emanarlo. «forse tu mi odi e so che hai già i tuoi amici a cui vuoi bene come fossero la tua famiglia, so che avrai un branco che sarà come la tua famiglia ma... voglio ricominciare e voglio darti un motivo per farmi perdonare-»

«tu sei la mia famiglia.» lo fermò Draco. «ti voglio bene.» continuò, per la prima volta, gli venne naturale dirlo.

«anche io.» disse. «e anche Potter.» il nonno indicò il suo finestrino, da cui poterono vedere Harry avvicinarsi. Draco ridacchiò, nell'asciugarsi le lacrime che non sapeva fossero scese. «che vuoi?» abbassò il finestrino.

«hai dimenticato i tuoi guanti.» disse Harry, passandoglieli.

«ah, giusto. Il tuo bellissimo regalo.» rise; Harry aveva un sorriso sul volto, fece sorridere anche Draco. 

«se me ne fai uno più bello ti concederò di insultare il mio.» Draco annuì.

«va bene, scusa.» ridacchiò.

«ci vediamo. Devo andare dai Weasley, devo parlare con Ron.» Draco lo salutò e Harry si allontanò, quando Draco alzò il finestrino.

«è un ragazzo simpatico.»

«sì.»

«è anche carino.»

«sì.» rispose. A Draco scappò un sorriso. «è anche carino.»

***

«Remus deve aiutare Tabitha ad organizzare quella cosa del rito e vuole che teniamo Draco lontano dalla foresta proibita, ma perché dovrebbe andare nella foresta proibita? Sono le vacanze, non ha senso...» disse James, ma Lily era immersa nei suoi pensieri. La sua voce era solo un sottofondo. «Taylor ha mangiato, comunque. Presto farà la cacca. Ultimamente non fa la cacca, hai notato?» continuò. «sai che credo stia iniziando a fare magie involontarie? Ieri entrava vento nella sua camera e poi la finestra si è chiusa, o è lei o un fantasma. Io non ero di sicuro, abbiamo i fantasmi in casa, per caso?» silenzio. «Lily.» la chiamò. «amore?» la moglie tornò alla realtà.

Just the Two of Us - DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora