•{☄️Sᴀɴ Mᴀʀɪɴᴏ☄️}•

188 10 34
                                    

Sarà probabilmente presente la stregoneria, satanismo ecc.

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

Quando mio padre, Regno d'Italia, mi trovò, io ero una bambina, poco piú piccola del figlio che già aveva, mio fratello, Italia.

Mi avevano abbandonato i miei genitori biologici, di cui non sapevo nulla e non ne volevo sapere.
Dicevano che mi avevano abbandonato perchè ero associata a qualcosa di pagano, di strano forse perchè avevo l'eterocromia, gli occhi di colore diverso. Chissà.

Intanto io mi trovavo bene con Regno, il padre migliore che qualcuno potesse mai avere, così come la zia, Salò, andavo a fare compere con lei e mi comprava un sacco di cose.
Con italia litigavo quasi mai, andavamo d'accordo, gli volevo un sacco di bene.

Un giorno nella biblioteca di casa, trovai un libro che papà diceva appartenesse a mia zia 2. Sicilie.
«Mi raccomando, non eseguire nulla di ciò che è scritto nelle istruzioni. Ok?»
«Ok papi»
L'avrei letto e basta, credo.
Parlava di demoni, ce ne erano di interessanti.
Lucifero prima di tutto, il più interessante però era per me Belzebù: signore delle mosche e delle pestilenze.
Non chiedetemi perchè, lo trovavo inquietante (come tutti del resto) e strano.
Rimasi ore a leggere, intrigata da tute quelle creature.

Quando mio padre venne portato in manicomio, io portai con me (A casa di Francia) quel libro, mi aiutava a distrarmi dalla presenza delle persone che avevano cagionato mio padre in un luogo simile.
Però con alcuni andavo d'accordo.
Con Canada ad esempio parlavo molto, mi confidavo spesso con lui, ascoltava sempre; con Nuova Zelanda giocavo era poco più grande di me e mi faceva piacere averla come compagnia.

Ricordo che un giorno, all'ora di pranzo, litigai, probabilmente con  Regno Unito, dopo avergli detto che volevo vedere mio padre.
«Uk...?»
«Dimmi Mary.»
«Non è che....potrei rivedere papà..»
«......E perchè dovresti?»
«Mi m-manca..»
«Ti manca? Ti mancherà allora. Non importa.»
«Ma è mio padre!»
«E' un pericolo come Reich e gli altri.»
«Non è un pericolo! Lui la guerra nemmeno la voleva fare!»
«Però l'ha fatta!»
«.......è mio padre....»
«I DON'T CARE. Rimarrà lì è deciso. Nessuna disuccione!»
Ruppi il bicchiere sul pavimento e corsi nella 'mia' camera.
Non so se per rabbia o per cecità del momento, decisi di fare l'esatto contrario che papà aveva detto.
Presi un gessetto colorato e disegnai uno dei tanti simboli che c'erano sul libro, dicendo 'preghiere' imparate a memoria.
Per un momento vidi tutto volare, rompersi su tutte le mura.
Quando finì tutto respiravo affannosamente.
«...l'ho fatto..?» si. Si lo avevo fatto.

E continuai a farlo.
Certo. Vendere l'anima al diavolo, questo non lo feci, ma fare qualche rituale ogni tanto non mi faceva male.
Mia zia faceva lo stesso.

Avevo paura di dirlo a papà ma mi feci coraggio.
«Papi.. ti ricordi quando mi hai detto che.. non dovevo seguire le istruzioni del libro?»
«Mhm»
«...ecco io..»
«Lo so. Non preoccuparti piccolina, lo so»
«Come...» mi abbracciò.
«Sapevo lo avresti fatto dall'inizio» sorrise, un sorriso preoccupato, comune da parte sua e che mi rassicurava sempre.


~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

Piccina lei.
San Marino bellina✨

REGNO COME PADRE>>>>>>>>>>>>>

OK la smetto ciau


-𝐴𝑐ℎ𝑖𝑙𝑙𝑒

❦︎𝙾𝚗𝚎𝚜𝚑𝚘𝚝 𝚌𝚘𝚞𝚗𝚝𝚛𝚢𝚑𝚞𝚖𝚊𝚗𝚜❦︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora