•{🍷Nᴀᴘᴏʟᴇᴏɴɪᴄᴀ🍷}•

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oggi Napoleonica☺️.
Perchè la amo😚.

⚠️Attenzione, scene al quanto..🧍‍♂️ehm-⚠️

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Era finalmente arrivato il momento.
Le navi erano pronte, i marinai altrettanto.
Napoleonica, la nazione imperatrice della Francia dopo sua madre, si stava preparando nella sua stanza per le spedizioni nel nuovo mondo, ci avrebbe guadagnato qualche colonia, un territorio più vasto al suo impero, e fama.
Si legò i lunghi capelli biondi, si mise la camicia e si infilò gli stivali, nero pece.

Camminava per i corridoi sentendo solo i suoi passi, il suono del tacco degli stivali che batteva sul pavimento, così come batteva sul legno della nave.
«Devi partire per forza?» la abbracciò Francia.
«Mhm. Starete bene, lo so»
«Si ma.. E se Vichy e Libre litigano di nuovo?»
«Dalle qualcosa che piace a entrambe.»
«Va bene»
«Ci vediamo presto petit»
«Ci vediamo»
Francia scese dal pontile e Napoleonica la salutò, mandandole un bacio e sventolando la mano.

-

Appena calpestò la terra arida, sentì il vento caldo toccarle la pelle, tolse la giacca color lapislazzulo e se la mise in vita, si affrettò a salire sul suo cavallo, indicando agli altri soldati di seguirla.

Occuparono villaggi, paesi interi.
E le conquiste non finivano, l'esperienza di Napoleonica nell'occupare territori era incredibile, era nata per guidare un'esercito ed era nata per guidare il suo paese, molto più amata di sua madre e di suo padre prima di lei.
Girava per uno dei villaggi che aveva occupato, era stato facile, non aveva dovuto usare le armi e la violenza per farlo perchè i cittadini si erano arresi molto facilmente e perdipiù li avevano accolti.
Specialmente il 'prete' della zona.
Maria Morelos, era la nazione di quel posto, ci andava abbastanza d'accordo, gli aveva parlato qualche volta e gli sembrava simpatico.

«E quindi generale quando tornerete in Francia?»
«Presto»
«Sapete. Avere i capelli biondi qui, soprattutto col caldo che fa. E' molto raro.»
«L'ho notato, però di donne bellissime qui ce ne sono»
«Senza alcun dubbio, ma voi di donne bellissime ne avete viste e probabilmente anche stato a letto»
«Per una donna giacere con altre donne, nel mio paese, è ancora proibito. Però, qualcuna si»
«Siete una.. donna?»
«Mhm»
Si notò la sorpresa nel portamento di lui.
«E io che pensavo che foste un giovane generale dell'esercito.»
«Non si vede che sono una donna?»
«Per nulla»
«ah.»
Eppure il seno le sporgeva, non che fosse tanto prosperoso.

Ed un giorno...
Una rivolta, dovettero sopprimerla con la forza.
Morelos implorò a Napoleonica di portarlo con se.
Presa da pietà accettò.

-

«Loro sono le mie sorelle, Vichy, Libre e France»
«Un piacere principesse» fece un inchino.
Vichy aveva qualche brutta sensazione, quell'uomo non le piaceva affatto, anche se era un prete, a lei non ispirava fiducia.
E comunque la piccola continuava a litigare con la gemella.
«E' MIO IDIOTA»
«NO E' MIO LA SORELLONA LO HA DATO A ME»
«Devi scusarmi Maria, sono molto indisciplinate»
«Non si preoccupi»

«Napoleonica a me quell'uomo non piace affatto»
«su dai Vichy, è buono.. non preoccuparti»

Era tarda sera, dopo la cena, erano tutti nelle loro camere e solo Napoleonica era lì, a guardare la città dalla finestra.
I capelli sciolti, sembravano fili d'oro sotto la luce della luna, gli occhi come due lastre di ghiaccio fissi su cosa succedeva.
«Problemi Imperatrice?»
«mh! Oh, no.. Come mai sveglio.?»
«Non riuscivo a dormire, posso farle compagnia»
«Ok?»
Non avesse mai accettato..
Si sentiva gli occhi addosso, così come le sue mani.
Se lo scostò di dosso una prima volta, una seconda, ma lui non ne voleva sapere.

L'accompagnò fino alla stanza.
Sentiva un disagio addosso, ma decise di invitarlo a bere, per non darlo troppo a vedere.
«Vuoi un po' di vino?»
«...certo»
Ne versò un po' a entrambi.
Si sentiva stralunata, appena iniziò a toccarle il seno non riusciva ad impedirlo, non riusciva a fermarlo..
Le alzò la sottana, le toccò le cosce. Lei realizzò
«Lasciami!» si dimenava cercando di toglierselo di dosso, non ci riusciva eppure era più alta e più forte.
Morelos la toccò proprio nella parte intima, iniziando ad usufruire del suo corpo come fosse un giocattolo.
Napoleonica sentiva il suo peso su tutto il corpo, voleva mandarlo via, fargli male.
E lui continuava, spingendo sempre di più, tenendole il petto tra le mani.

-

Si svegliò con i capelli scompigliati, lividi su tutte le spalle e sul seno, si sedette, la coperta le scese fino al bacino. Era piena di rabbia, scaraventò giù dal suo mobiletto, dei piccoli gioielli e bicchieri di vino di quella sera.
«Fils de pute...» si massaggiò una tempia.
«potresti usare la ghigliottina no? un'esecuzione sarebbe la cosa migliore» Vichy era davanti alla porta.
«da quanto sei qui.»
«Da quando è andato via..»
«...Vichy»
«Se muore non potrà rifarlo no? Un'uomo morto non commette gli stessi errori» le sorrise, un sorriso di quelli da maniaco.
«E io che ti facevo tanto buona. Vieni qui» Vichy le andò vicino, le prese il viso tra le mani, facendo toccare le loro fronti, i capelli di Vichy, a differenza di quelli della sorella, erano rosso fuoco.
«Se fosse per me il regno andrebbe a te cara... ma purtroppo non posso.. grazie»
«lo so lo so»

-

Morelos piegò la testa sul rialzo, gli venne chiusa saldamente all'interno della struttura.
«Spero che questo spettacolo sia di vostro gradimento» Napoleonica lo guardò un'ultima volta, gli sputò in faccia con tutto il disprezzo che aveva nei suoi confronti.
«Magari in un'altra vita imperatrice»
«ma anche no. Spero che tu bruci nel posto da cui sei uscito.»

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Valà💃
Vichy ha soluzioni per tutti.😚
Ciao ciao🏃‍♂️


-𝐴𝑐ℎ𝑖𝑙𝑙𝑒

❦︎𝙾𝚗𝚎𝚜𝚑𝚘𝚝 𝚌𝚘𝚞𝚗𝚝𝚛𝚢𝚑𝚞𝚖𝚊𝚗𝚜❦︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora