•{🐻Ussʀ🐻}•

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Oggi Ussr😚
Ci mancava anche lui eh?.

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Avevo più o meno 4 anni quando lo fece la prima volta.
Mio padre. Impero Russo. Mi stava accompagnando non so dove, da un mio amico aveva detto, ma io ricordo benissimo che io non li avevo di amici, dal palazzo non uscivo mai.
«Mi scuso per il ritardo.» disse entrando nell'enorme stanza della casa, io non l'avevo mai vista in vita mia.
«Lui è il ragazzo giusto?»
«mhm»
"Ragazzo" come se all'età di 4 anni io fossi un ragazzo..

Salimmo su degli scalini, all'improvviso un sipario si aprì, avevo dei riflettori addosso e un'ansia incredibile.
C'erano persone. Tantissime con cartelli in mano.
Iniziai ad avere il fiatone, guardai la folla, troppe persone.. troppe.
«E quindi chi offre di più per lui?»
Lì finalmente realizzai, iniziai a tremare, sentivo le lacrime che spingevano per uscire ma evitai.
I prezzi salivano e io rimanevo immobile per evitare di fare scenate inutili, e poi...

Una donna. Offrì di gran lunga la maggior parte dei soldi.
Mi misero un collare al collo, mi tirò verso di se.
«Ci vediamo tra un mesetto figliolo»
e in quel momento tu non sai che fare, tuo padre ti vende e non sai più se ti voglia bene o meno. Un'intero mese da schiavo, con probabilmente chissà quale altro mestiere umile ti facevano fare.

E quel mese passò velocemente, tornai a palazzo e riprese tutto quasi normalmente.
Papà usava quei soldi per comprarci l'alcohol sgolandosi intere bottiglie.
«Come è andata?» parlava a mala pena.
«..male. ok? male.»
«Cos'è questo tono? Ti ho insegnato le buone maniere non a rispondermi così»
«Fottiti...» corsi in camera.
Non volevo vederlo, ne sentirlo nulla che avesse a che fare con lui.

-

La sesta volta ci ero abituato, andò come le tante altre, tremavo questa volta piangevo anche, il mese passò in fretta, questa volta però erano gentili, non volevo andarmene...
«No! Per favore per favore.... tenetemi con voi!» avevo provato a implorare e seppure avessero avuto quel po di compassione non servì a nulla.

La settima volta stessa cosa, ero seduto in un angolo, mi presero e mi portarono molto più lontano.
Mi avevano preso per aiutare dei medici in un ospedale psichiatrico, dicevano che avevo la corporatura perfetta per essere in compagnia di pazienti violenti.
Ricevevo morsi e graffi e testate, calci, pugni solo perchè gli infermieri non se li volevano prendere.

Tornai a casa, questa volta furono due mesi, papà era sul lungo divano, lo guardai, andai in camera, mi guardai allo specchio, le cicatrici e i punti appena messi si vedevano troppo bene, facevano schifo.
Mi feci una doccia, l'acqua calda bruciava sulle ferite e cercavo di non urlare dal dolore.
«USSR!» quanto speravo la perdesse la voce.

«stupido ragazzino sei tornato e non mi saluti?»
«e perchè dovrei?»
«Sono tuo padre lo sai bene che dovresti.»
«Per educazione?»
«Figlio di..»
Sentii il vetro sfracellarsi violentemente sulla faccia, l'occhio bruciava non riuscivo ad aprirlo e non potevo vederci.
Urlai un po' di dolore, per poi coprirmi l'occhio, sentivo i pezzi di vetro nella carne e facevano un male cane se solo li sfioravo.
E come se non bastasse arrivò anche un calcio, poi un'altro e un'altro.
Non mi alzai, non ce la facevo, rimasi per terra.
Mi addormentai sul pavimento.

«Hey..» qualcuno mi scosse un po'.
«Secondo voi è vivo»
«mhm respira ancora.»
«Certo che il signor Impero ci è andato forte stavolta..»
«già»
Erano quattro ragazze, la più bassa, da quello che potevo vedere, mi prese il capo, togliendomi il vetro dalla carne, bendandomi le ferite.
«Si riprenderà?»
«Può darsi. Ma di sicuro da quell'occhio non ci vede»
La più grande mi prese in braccio portandomi verso il dottore del palazzo, rimasero lì e non se ne andarono.

«Grazie..»
«La prossima volta vedi di non farlo arrabbiare»
«....io non-»
«Sisi lasciamo stare. Probabilmente non vuole nemmeno parlarne Ol'ga»
«Scusa»
E aveva ragione ad essere sinceri.

E comunque tutta quella violenza continuava, io crescevo e di difendermi onestamente mi era passata la voglia. Lo lasciavo fare.
E prima bottiglie e poi calci.
Stavo chiuso la maggior parte del tempo in camera e quando uscivo era perchè lui mi ordinava di fare qualcosa.
"Forse sono io il problema.... qualche difetto forse?"
I lividi aumentavano e ogni tanto perdevo i sensi per le perdite di sangue, non cambiavo le bende, non ne avevo voglia.
"Spero solo che se avrò dei figli non li tratterò mai così......figlio di puttana.."


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Indovina chi.

Chi sono quelle 4 tipe? ☺️
Lo so che lo sapete💃💃







-𝐴𝑐ℎ𝑖𝑙𝑙𝑒

❦︎𝙾𝚗𝚎𝚜𝚑𝚘𝚝 𝚌𝚘𝚞𝚗𝚝𝚛𝚢𝚑𝚞𝚖𝚊𝚗𝚜❦︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora