Capitolo 9

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Haru scese la scale perfettamente vestita e truccata seguita dalle sue guardie che le portavano le due valigette rosa.

Un piccolo vestitino nero a costine le fasciava il corpo snello e degli stivali fino al ginocchio le slanciavano la figura non troppo alta.
<<non vi stancate troppo posatele li, non è un problema faccio io>> sorrise leggermente facendo cenno di posizionare le valige al termine delle scale.

Per quel piccolo viaggio i due ragazzi sarebbero stati accompagnati dalle due guardie della mora e da tre del ragazzo tra cui Minho, Jisung e Hyunjin che si erano offerti volontari.

Nonostante Haru non fosse entusiasta per la compagnia che aveva era invece felicissima per il viaggio in se.
Andare a Venezia era sempre stato il suo sogno, adorava l'Italia con le sue tradizioni e costumi ed è per questo che da ragazzina si era cimentata anche nello studio di questa lingua che aveva imparato discretamente nonostante le difficoltà iniziali.
Non vedeva l'ora di visitare la città, fare un giro in gondola o salire sulla terrazza panoramica per riuscire ad avere una visuale completa della città.

Fu risvegliata dai suoi pensieri dalla voce di Bang chan, che non si era neanche accorta l'avesse affiancata <<siamo tutti pronti, direi di andare>> affermò aprendo poi la porta di casa.
Haru si avvicinò alle sue valige e le afferrò dal manico.
<<ciao ragazzi ci vediamo tra una settimana>> sorrise ai ragazzi che sarebbero rimasti a casa venendo ricambiata da tutti tranne che da Sengumin che rimase impalato senza dire una parola, non ci fece caso e uscì di casa insieme al restante del gruppo.

Il viaggio fino all'aeroporto fu breve, quello che fu scocciante invece fu l'attesa per il jet, in cui la mora non smise un attimo di stuzzicare Bang chan il quale, per orgoglio personale ricambiava, non dandogliela vinta.

Si imbarcarono sul Jet a nome di Do-yun dopo un paio di ore e invece dopo ben 15 ore di volo atterrarono finalmente a venezia.
Haru aveva un sorriso a 32 denti stampato sul volto tanta era l'emozione.
Non si poteva di certo dire che i restanti componenti del gruppo fossero da meno ma sicuramente lei era la più felice e questa cosa fece inconsciamente sorridere Bang chan che non l'aveva mai vista così, le brillavano gli occhi e si meravigliava per le più piccole cose, anche per i biglietti del treno che presero, ne rimasero tutti stupiti in verità, perché assumeva tutt'altra aria,
sembrava quasi una bimba.

Arrivarono all'hotel che il padre di Haru aveva prenotato per loro.
Dire che era lussuoso era dire poco, nella hall dei lampadari ornati di diamanti scendevano come gocce, i divani in pelle nera con su dei cuscini avevano tutta l'aria di essere molto comodi, e i piccoli tavolini di marmo davano quel tocco in più di serietà ed eleganza.

<<buonasera avevamo prenotato due camere doppie e tre singole>> disse con il miglior italiano che riuscì la ragazza lasciando un po' tutti a bocca aperta tranne le due guardie che l'avevano vista crescere e sapevano bene quanto fosse brava nella lingua.

Per quanto invece riguardava le camere, Han Minho avevano insistito per avere una camera doppia il che fece viaggiare con la fantasia Haru la quale si immaginò gli scenari peggiori facendo un occhiolino a Minho il quale rise in primo luogo facendo imbarazzare Han.
<<oh certo cognome?>> <<Do-yun>> <<oh siete voi, è un onore avervi qui>> sorrise leggermente intimorito il povero impiegato ricevendo da Haru un sorriso il più caloroso possibile <<grazie mille>> <<prego seguitemi vi porto nelle stanze, potete lasciare i bagagli qui intanto, vi saranno potati tra poco nelle vostre camere>> concluse afferrando poi 5 chiavi magnetiche e uscendo da dietro il bancone proseguendo verso una lunga scalinata che portava al primo piano anch'esso ben allestito.

Proseguì per un corridoio lungo fino a fermarsi di fronte a tre camere con dei numerini in oro a segnarne il numero <<questo sono le tre camere singole, sono una dopo l'altra>> Hyunjin, Seojun e Bae si fecero avanti e presero le chiavi che il ragazzo dai tratti occidentali gli stava porgendo, proseguirono poi fino alla fine del corridoio dove c'erano le ultime due stanze.
<<prego, queste sono le due matrimoniali>> disse porgendo nuovamente le chiavi verso i quattro rimanenti senza, Bang Chan e Minho le presero mettendole in tasca.

Mafia - bang chanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora