Capitolo 8

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Haru si trovava da oramai qualche minuto davanti allo specchio provando ad allacciarsi il vestito che non voleva saperne minimamente di chiudersi.
Apparve però dietro di lei la figura del suo migliore amico in tutta la sua bellezza che le alzò la zip senza nessun problema.
Il corpo snello e muscoloso era avvolto da una camicia bianca al limite della trasparenza e un pantalone nero accentuava le gambe allenate, la giacca del completo era stata abbandonata su una sedia li vicino e la cravatta nera non ben stretta completava il look elegante del ragazzo.

<<sei bellissima Haru>> disse sinceramente Woo sorridendole dallo specchio <<sembrerei stupida se ti dicessi che sono un po' in ansia?>> <<penso sia normale, ti stai per sposare!>> <<si ma è diverso, io e lui non ci amiamo ne desideriamo di passare tutta la vita insieme, anzi>> <<si ma è comunque un matrimonio, è il tuo giorno, e poi che sai in futuro potrebbe nascere qualcosa>> alzò un lato della bocca in modo malizioso portando la mora a sbuffare sonoramente <<mi sentirei in colpa, non sarebbe giusto nei suoi confronti>> <<sono sicuro che tuo fratello vorrebbe solo la tua felicità, con chiunque esso o essa sia>> le rispose tornando serio.
Lo abbracciò di getto portandogli le braccia dietro il collo.

Per quanto volesse mostrarsi una persona forte, a tratti stronza e menefreghista in realtà dentro stava per esplodere, quella situazione era estenuante e poco piacevole eppure non aveva modo per uscirne se non voleva che anche l'unica persona importante per lei rimasta, morisse.

<<e comunque è un gran fico>> <<Woo!!>> si lamentò lei ridendo mentre si staccava dal suo petto << è solo la verità, non si può negare Haru>> constatò sbuffando divertito dalla risposta dell'amica <<comunque lo so che è un gran fico, non poteva esser altrimenti o non sarei stata qui in questo momento>> scherzò ancora lei infilandosi un tacco a spillo bianco.

Dopo qualche minuto di silenzio Woo si alzò dalla sedia sulla quale era seduto.
<<Sei pronta?>> domandò porgendo il
braccio alla mora la quale annuì un po' incerta. No che non era pronta ma dovette fingere di esserlo.
Prese il ragazzo sotto braccio il quale l'accompagnò fino alla limousine che era appostata fuori alla casa della mora.
Salirono nei sedili posteriori della lussuosissima macchina e il viaggio fu mortalmente silenzioso, ma Haru non aveva neanche la forza per scherzare come suo solito, era troppo tesa e non c'era nulla che potesse farla stare più tranquilla neanche la presenza del suo migliore amico.

Arrivarono dopo una ventina di minuti dinanzi a una chiesa leggermente fuori dal centro.
Vista da fuori era spettacolare, e a renderla ancora più bella erano i puri fiori bianchi disposti vicino l'entrata per decorarla, Woo ricevette una chiamata giusto in tempo da Do-yun.
<<siete arrivati?, sono tutti qua compreso Bang chan>> <<si, abbiamo appena parcheggiato, tu dove sei?>> <<vicino la porta d'entrata.>> <<perfetto arriviamo>> concluse attaccando e portando il telefono in tasca.
<<forza principessa andiamo>> le sorrise premendola di nuovo sotto braccio.

Con un profondo respiro, Haru, si fece coraggio e scese dall'auto sempre affiancata da Woo.
Si incamminarono a passo lento verso la grande porta di legno massiccio che aveva tutta l'aria di essere alquanto antica.
Prima di varcare la soglia della chiesa Haru si premurò di mettere la sua solita espressione rilassata, doveva mostrarsi forte anche in situazioni come quella, non c'era nulla da fare.

Il padre, come già detto, si trovava sulla soglia della porta e guardava la figlia con sguardo sognante come se fosse la cosa più bella sulla faccia della terra, ed era effettivamente così per lui.
<<Woo vai dentro e avverti che è arrivata, e che quindi possiamo iniziare>> disse al ragazzo che fece un cenno della testa prima di lasciare un bacio sulla fronte di Haru ed entrare definitivamente in chiesa.

Mafia - bang chanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora