Capitolo 14

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i due si svegliarono la mattina dopo esattamente nella stessa posizione nella quale si erano addormentati.
<<buongiorno>> disse la mora con una leggera voce rauca <<giorno>> rispose Chan stropicciandosi un occhio.

<<che dobbiamo fare oggi?>> <<niente di che, devo sistemare un paio di questioni e trattare un caso che sto rimandando da non poco, ma nel complesso nulla di difficile, o almeno spero>>
<<perfetto vorrà dire che io uscirò a fare due passi con Woo>> <<basta che fai attenzione>> <<non preoccuparti Woo prima di essere il mio migliore amico è la mia guardia del corpo>> sorride alzandosi poi dal letto rivestendosi con i vestiti sparsi per il pavimento. Lo sguardo del ragazzo non lasciò neanche per un secondo le curve della mora che si muovevano in giro per la stanza in cerca dei vestiti.

<<ci vediamo dopo Chan>> salutò il ragazzo sull'uscita della porta chiudendosela definitivamente alle spalle, tornado nella sua camera dove chiamò Woo per sapere se a lui andasse di fare due passi anche se già sapeva la risposta che chiaramente era si.

Si fece una doccia per togliersi da dosso i ricordi della sera prima.
Scelse si mettere un semplice tubino nero con le bretelle sottili e un paio di decoltè con tacco nere lucide.
Sistemò i capelli che le stavano pian piano crescendo sempre di più fino a coprirle la spalla.

Afferrò una borsa anch'essa nera dall'armadio, ci infilò le cose che reputava fondamentali e scese le scale.
Nella cucina trovò tutti seduti a fare colazione.
<<ciao ragazzi io esco ci vediamo per pranzo>> <<dove vai?>>chiese minho girandosi verso la ragazza <<esco a fare un giro con woo, ciao ciao>> concluse mandando un bacio volante a tutti i presenti.

La macchina del suo migliore amico era già fuori il cancello.
Entrò nella macchina sapendo già la destinazione: il centro commerciale.
Non aveva neanche dovuto dirlo Woo, già lo sapeva che si sarebbero dovuti dirigere la.
<<allora cosa mi racconti piccola?>> era sempre stato il suo nomignolo per lei, non avevano tanti anni di differenza, appena 5, ma lui era sempre stato protettivo nei confronti della mora e alla tenera età di 17 anni era diventato la sua guardia personale, l'aveva vista crescere e per questo le aveva affibbiato quel nomignolo che non offendeva la ragazza, anzi le metteva felicità.
<<ci sarebbero tante cose da raccontare che sono successe a Venezia>> <<abbiamo tutta la giornata davanti inizia pure>>.....

E fu così che passarono l'intera mattinata a parlare di tutte le cose accadute in meno di una settimana.
Woo non aveva parole, anche se sotto sotto se l'aspettava che le cose sarebbero andate così, ed era sicuramente felice per la sua amica, dall'altro canto sapeva anche che non sarebbe stato facile per una persona con un carattere come quello di haru riuscire a trovare una stabilità sentimentale, ma glielo augurava con tutto se stesso.

La riaccompagnò a casa giusto in tempo per il pranzo che era già in tavola.
<<ciao, mi lavo le mani e arrivo>> urlò dall'ingresso salendo poi le scale.

Scese di nuovo e trovò tutti a tavola a chiacchierare tranne Chan, non che la cosa le importasse particolarmente, semplicemente ne era stranita, ma in ogni caso decise di non pensarci guatandosi il fantastico pranzo.

Passò il pomeriggio a riposare senza fare nulla in particolare.
Scese solo per cenare e risalì subito. Chan non era stato presente neanche alla cena ma Haru non se ne preoccupò minimamente, semplicemente una volta cenato tornò in camera a non fare nulla fino a tardi, erano almeno le due di notte quando sentì dei passi e una porta chiudersi accanto alla sua camera.

Decise quindi di andare ad infastidire il moro.
Bussò alla porta e dopo poco gli venne ad aprire Chan con i capelli leggermente scombinati la faccia stanca e senza maglia, segno che stava iniziando a cambiarsi per la notte.
<<ciao moro>> gli disse facendosi spazio nella stanza senza chiedergli neppure il permesso <<ciao Haru>> notò dei graffi sulla schiena del ragazzo e quindi una volta che gli fu alle spalle ne tracciò delicatamente i contorni con i polpastrelli, sentì chan rabbrividire a contatto con le sue dita leggermente fredde e un piccolo sospiro di piacere gli sfuggì dalle labbra. Sorrise alla sua reazione. <<ti sei divertito oggi?>> domandò sporgendosi dalla sua spalla, il suo fiato caldo colpì il collo del ragazzo provocandogli ulteriori brividi.
Il moro si girò di scatto <<ho avuto molto lavoro da fare, tutto qui>> << e nel tuo lavoro di oggi era compreso scoparti una ragazza?>> chiese lei con un sorrisino stampato in faccia, le sue dita erano passate a solleticargli gli addominali fino ad arrivare all'elastico dei boxer che usciva leggermente dal pantalone.
<<nulla di che, una ragazza che lavora in uno dei miei bar>> <<mh capisco>> disse mentre si inginocchiava lentamente senza mai distogliere lo sguardo dal suo che la guardava bramoso.
Gli abbasso la tuta e iniziò a toccare l'erezione attraverso i boxer. Il moro chiuse gli occhi mentre un leggero ringhio gli sfuggì dalla gola, il che fece solo allargare il sorriso alla mora.

Abbassò definitivamente i boxer prendendo in bocca tutto quello che il moro aveva da darle.
Chan le mise una mano tra i capelli annodandoglieli leggermente mentre tirava per farla andare più affondo.
Solo quando sentì i muscoli del ragazzo tendersj si staccò, e un rivolo di saliva collegava ancora la sua bocca all'erezione.
Haru tornò in piedi di fronte al moro, il quale con una scatto la prese in braccio da sotto le cosce e la buttò sul letto con una leggera aggressività.
La mora lo aspettò a gambe aperte appoggiandosi su i suoi gomiti mentre continuava a guardarlo con un ghigno stampato in volto.
Chan si mise tra le sue gambe.
Le tolse fulmineamente la maglia e scoprì piacevolmente che sotto non portava il reggiseno.
Scese a torturarle uno dei due capezzoli con la bocca, ma non ci si soffermò troppo, preferì piuttosto toglierle anche le mutante che erano l'unico indumento rimasto a coprirla, gettandole a terra.

Senza badare a protezioni entrò dentro di lei facendole scappare un forte gemito.
Haru graffiò la sua schiena esattamente dov'era stata graffiata in precedenza, provocando al moro un gemito misto di piacere e dolore.

Le spinte del moro erano diventate più sciatte e irregolari segno che era al limite così come la mora che sentiva un nodo nel ventre stringersi sempre di più.
<<c-chan, esci>> <<si>> sussurò il ragazzo stringendi il lenzuolo accanto ai capelli di Haru.

Chan, arrivato al limite, uscì dalla ragazza venendole sulla pancia, seguito subito dalla mora.

Si misero uno accanto all'altro guardando il soffitto. <<questo era meglio?>> gli chiese lei alludendo alla frase detta da lui prima, <<decisamente>> rispose ridendo leggermente <<menomale>> le disse a sua volta alzandosi dal letto <<io vado a fare una doccia, vieni?>> gli chiese avvicinandosi al bagno in camera <<arrivo>> le rispose alzandosi a sua volta.

Insomma la nottata tra i due non finì lì, ma al termine si addormentarono sul letto del moro, con solo l'intimo a coprirli.
I loro corpi erano vicinissimi, ed arrivavano a toccarsi, la testa della mora era appoggiata sul petto del ragazzo e una mano le cingeva il fianco lasciato scoperto.
Erano coccolati l'uno dal calore dell'altro.

Il mattino dopo la ragazza venne svegliata da un raggio che filtrava dalle tapparelle non del tutto abbassate.
Si alzò su un gomito e strofinò gli occhi ancora assonati.
Quando fu completamente sveglia si soffermò a guardare il volto del ragazzo accanto a lei illuminato dal raggio giallognolo.
Gli spostò una ciocca di capelli che gli ricadeva sulla fronte svegliandolo.
<<scusa non volevo svegliarti>> sorrise leggermente in modo rilassato <<non ti preoccupare>> rispose il moro che dall'altra parte non dormiva così bene da un bel pò.

Si stiracchiò leggermente sentendo un bruciore che gli partiva dalle spalle fino a metà schiena.
Emise un piccolo gemito di fastidio <<che succede?>>chiese la
mora mentre raccoglieva da terra la maglia che solitamente usava per dormire <<mi brucia la schiena>> la ragazza si girò verso di lui per controllare e notò tanti graffi arrossati che iniziavano dalle spalle fino alla vita.
<<potrebbe essere stata colpa mia e della ragazza del bar>> sorrise in modo provocatorio alzandosi definitivamente mentre si infilava la maglia e prendeva una sigaretta appoggiata sul
comodino del ragazzo che ne prese una a sua volta.

Si stesero sul letto e si passarono l'accendino, sbuffando il fumo fuori dalla bocca.
Si ritrovarono a parlare e scherzare del più e del meno mentre si beavano della sensazione calda del fumo che gli scendeva per tutta la gola fino ad arrivare ai polmoni.

Solo quando la mora si rese conto dell'ora si alzò per andarsene in camera sua lasciando li il ragazzo soddisfatto e dolorante.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 16 ⏰

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