CAPITOLO 4

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Quando Rowena si svegliò, il mattino dopo, faticò ad orientarsi, non riconoscendo subito quel che la circondava. Poi ricordò... Era a New York, insieme a Blake.

Dopo aver acconsentito di andare via insieme a lui, Rowena aveva preparato i bagagli in fretta e furia ed erano corsi in aeroporto. Erano atterrati a LaGuardia intorno a mezzanotte e avevano trovato subito un'auto fuori ad aspettarli.

Il viaggio l'aveva stancata da morire e una volta arrivati nell'appartamento di Blake, Rowena aveva preso la sua unica valigia e si era diretta subito nella camera degli ospiti. Chiusa la porta dietro di lei, Rowena aveva fatto un respiro profondo. Sin dal primo passo fuori dalla macchina che gli aveva portati lì dall'aeroporto, aveva capito dove si trovavano e il dolore l'aveva colpita in modo inaspettato, rischiando di darle il colpo di grazia.

Quella era stata un tempo la sua casa... La loro casa...

Si era appoggiata alla porta e aveva fatto un respiro profondo. C'era persino lo stesso odore nell'aria, un misto di cuoio e spezie... così mascolino. Lei non aveva mai voluto cambiare quell'essenza profumata, perché le ricordava tanto Blake... il profumo della sua pelle mentre facevano l'amore, mentre l'abbracciava.

In fondo al corridoio c'era la camera da letto dove avevano fatto l'amore così tante volte. Era lì che il loro bambino era stato concepito e dove la sua vita era cambiata per sempre.

"Che diavolo ci faccio qui?" disse lei piano guardandosi ancora una volta in giro, poi scese dal letto e prese un paio di abiti per cambiarsi.

No, non era stata una mossa saggia seguirlo lì, si era ripetuta per l'ennesima volta. Ma quella mattina si sentiva rassegnata al suo destino. Dopo una rapida doccia, si vestì e andò scalza in soggiorno, dove trovò Blake già seduto, il computer portatile in grembo. Alzò lo sguardo su di lei quando la sentì arrivare.

"La colazione è pronta. Ti stavo aspettando per iniziare a mangiare insieme."

Senza dire una parola, lo seguì in cucina dove vide il tavolo apparecchiato per due. Blake prese un vassoio tenuto in caldo nel forno e servì ad entrambi un'abbondante porzione di uova strapazzate e pancetta.

Mentre si sedeva, Rowena dovette ammettere che si sentiva meglio rispetto alle ultime settimane. Erano secoli che non dormiva così tanto e così bene.

"Come ti senti stamattina?" le chiese Blake, prendendo posto di fronte a lei.

"Bene," mugugnò lei, la bocca piena.

Le era ritornato l'appetito, finalmente, ed era tutta concentrata sul cibo delizioso che aveva davanti. Comunque tutto quanto le sembrava ancora così strano... Tutta questa gentilezza e buona educazione... La colazione preparata per due... Era una situazione che non le piaceva particolarmente ed iniziò a pensare di lasciare stare tutto, tornare nella sua stanza e nascondersi sotto le coperte.

"Nei prossimi giorni starò qui, con te... Lavorerò da casa," annunciò Blake, dopo un lungo silenzio.

Rowena smise di masticare e ingoiò il boccone con molta difficoltà il boccone.

"Perché?" chiese in tono molto semplice.

"La risposta mi pare ovvia, no?"

"Tutto questo non funzionerà, Blake. Non posso vivere in questa casa con te che mi stai col fiato sul collo tutto il tempo. Non devi fermare la tua vita per me. Fai finta che io non ci sia. Vai a lavorare! Fai quello che fai normalmente. Ti prego, fallo e lasciami respirare."

Blake strinse le labbra, come per trattenere la replica, poi si alzò da tavola e si allontanò senza aggiungere altro. Rowena rimase a fissare il piatto. Non sopportava che lui recitasse la parte della vittima, facendola sentire un'ingrata.

DI NUOVO & PER SEMPRE (2 LIBRO DELLA SERIE "AMORE E POTERE")Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora