19. E' arrivato il momento

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In questo periodo sono molto stanca per via degli esami che sto dando durante la sessione invernale. Qualche giorno dopo capodanno sono ritornata al college con Mason e devo dire che mi manca dormire con lui e condividere una casa con lui però la mia vita doveva tornare alla normalità, non posso piazzare le tende a casa sua. <Sono usciti i voti dello scritto!> sento urlare una mia compagna di corso e subito accedo alla pagina personale dove i docenti pubblicano gli esiti degli esami scritti.

"esame scritto di letteratura inglese: A+

Sorrido vedendo di aver preso il voto massimo. Per quell'esame ho dato anima e corpo, avrei rifiutato un voto al di sotto di B. Esco dall'aula felice, mentre sto per andare a pranzo in mensa per raggiungere Mase e gli altri, mi arriva la telefonata; cavolo è lui, il numero sconosciuto. Rispondo pur essendo consapevole che oggi è la fine del mese e che devo pagare il debito. <Zuccherino, alle tre ci incontriamo in una via internata vicino al locale spagnolo... sarà meglio che tu non porti nessuno con te perchè le conseguenze saranno ben peggiori> e poi tira giù la telefonata senza darmi il tempo di rispondere. Chiamo subito Oliver, Noah non l'ho più visto, dice che è dovuto ritornare in Florida perchè sua madre sta molto male e lui è l'unico che può prendersi cura di lei. <Oliver, mi ha chiamato tu sai chi... è arrivato il momento>

<Va bene, oggi ti accompagnerò. Non ti lascio sola> io esito, non vorrei essere scoperta <Mi ha detto che se porto qualcuno, ci saranno brutte conseguenze> rispondo un po' preoccupata <Dopo pranzo ti raggiungo al college. Non permetterò che ti succeda qualcosa> stacca la chiamata e io vado in mensa per pranzare. <Ehi, com'è andato l'esame?> Mase mi circonda la vita con il suo braccio muscoloso <Bene, ho preso il massimo... tu hai fatto l'esame di finance business?> chiedo assaporando gli spaghetti al ragù <Si... ma i risultati escono domani> annuisco un po' pensierosa e il mio sguardo cade nel vuoto <Oggi ti va di andare da Bops? Festeggiamo il tuo esame con un milkshake> scuoto la testa un po' dispiaciuta <Oggi non posso... alle tre ho una visita dal medico> mento ma lui mi scruta bene e so che fa fatica a credermi <Allora potrei accompagnarti alla visita e poi andare da Bops> mi giro verso di lui un po' innervosita e infatti gli rispondo con tono brusco <No, voglio andarci da sola. Da Bops ci andiamo un altro giorno ok?> lui rimane un po' stupito per la mia risposta ma soprattutto per i miei toni <Ok. Quando ti calmerai, mi fai un fischio> prende il suo hamburger e lo addenta nervosamente, poi mi lascia sola e raggiunge i suoi amici della squadra di football. Fanculo, ho troppi pensieri che mi frullano per la testa, se sto dietro a queste scenate, finirò per essere ricoverata alla neuropsichiatria. Finisco il mio pranzo, quando mi alzo vedo gli altri miei amici venirmi incontro ma io li saluto con il cenno della mano e poi corro subito in camera a prendere il necessario per poi raggiungere Oliver.

Raggiungo Oliver entrando nella sua auto, ci dirigiamo in quella via internata da come indicato dalla persona misteriosa. Io scendo con la borsa di dollari falsi, Oliver rimane in auto ma una volta che sarò sola con quella persona, lui mi seguirà per intervenire nel caso in cui io fossi in pericolo; Jacob, il nuovo bodyguard che sostituisce Noah, rimane in auto per vedere i movimenti e per intervenire nel caso in cui Oliver fosse in pericolo e non sarà in grado di salvarmi. Un po' terrorizzata mi addentro in quella via, tengo stretta a me quella borsa piena di soldi e poi vedo un uomo alto e possente e come non detto, ha un passamontagna per non farsi riconoscere. <Ti ho portato i soldi> mi avvicino a lui, prende la borsa e inizia a contarli. Spero che non si accorga che quei soldi sono falsi; il cuore mi batte a mille, se non mi calmo rischio di avere un attacco di panico e se questo uomo se ne accorge, può capire cosa c'è sotto. Una volta finito di contare tutti i soldi, sta per andarsene e lasciarmi lì, io non ho capito ancora chi è perchè non ha proferito parola ma poi vedo Oliver intervenire e punta una pistola contro quell'uomo <Mani in alto!> urla e quell'uomo tira fuori dalla tasca una pistola ma continua a non parlare <Non ti farò nulla, voglio solo sapere chi sei> Oliver cerca di mantenere la calma, mi si para davanti e io sono sempre più terrorizzata per ciò che potrebbe accadere. Quell'uomo continua a non parlare, io e il mio bodyguard ci guardiamo negli occhi non capendo, dietro all'ignoto appare Jacob puntandogli una pistola dietro la testa ma lui non se ne accorge, io cerco di non far capire che dietro di lui c'è l'altro bodyguard ma credo che lo capirà da solo. L'ignoto si gira per scappare ma Jacob riesce a prenderlo da dietro e di bloccarlo contro il muro; sento partire un colpo di pistola, io mi copro gli occhi ma vedo Jacob illeso, probabilmente avrà il giubotto antiproiettile. Jacob gli sferra un pugno in faccia, Oliver man mano si avvicina portandomi dietro con sè, io mi guardo attorno per capire se c'è qualcuno con l'ignoto ma deduco proprio di no. <Togli il passamontagna> ordina Oliver a Jacob e lui esegue; appena vediamo il volto rimaniamo tutti scioccati: Noah. <Cazzo Noah!> Oliver si passa le mani sui capelli disperato e confuso non capendo perchè il suo compagno di squadra abbia fatto tutto questo a me e io scoppio in un pianto pieno di rabbia e delusione <Ma che cazzo succede? Seriamente Noah? Come hai potuto?> intervengo io prendendo tra le mani la pistola di Oliver <Calma Ally, dammi la pistola> Oliver cerca di farmi ragionare ma io sono fuori di me <Voglio uccidere questo bastardo infame. Quindi è con te che mio padre si è indebitato?> urlo tirandogli un calcio in mezzo alle gambe e lui si piega in due dal dolore <Rispondi stronzo> gli punto la pistola in fronte, Oliver cerca di calmarmi ma io non sono lucida in questo momento. Ho promesso a me stessa di non cadere in questa merda ma mio padre mi ci ha tirato in mezzo senza che io me ne accorgessi... ho una pistola tra le mani, la sto puntando ad una persona ma poi mi ricompongo: io non sono cosi, non sono una criminale come mio padre... io sono Allison, una ragazza che ha sempre voluto non entrare in questo giro di merda complicato che non ha fatto altro che rovinarmi la vita. Butto a terra la pistola, Oliver si affretta a raccoglierla e io attendo una risposta da Noah <No... non ha debiti con me direttamente ma qualcuno doveva vendicarsi con tuo padre> risponde a fatica dato il forte calcio che gli ho tirato <E quel qualcuno chi è?> chiedo con gli occhi pieni di rabbia. Sta per rispondere ma subito dopo vedo spuntare dal vicolo una donna, appena la guardo in faccia rimango sconvolta: è Claire. <Ciao amica... che bello vederti> mi gira intorno toccandomi una ciocca di capelli, Oliver la allontana subito e io continuo a non capire cosa stia succedendo. Il mio cervello sta frullando come una ruota del criceto, non so più cosa pensare e non so più a cosa e a chi credere. <Cosa ci fai tu qui?> chiedo con voce debole, quasi non riesco a parlare, sono troppo scossa ma soprattutto sono delusa da Noah, uno degli uomini fidati di mio padre venuto qui per proteggermi... invece ora vuole solo farmi del male. <Beh io e il mio amico Noah siamo in buoni affari... siamo soci> io scuoto la testa continuando a non capire <Mi spiegate cosa cazzo succede? Non sto capendo> urlo in preda alla disperazione <Come, il tuo dolce ragazzo Mason non ti ha detto nulla?> strabuzzo gli occhi, le lacrime iniziano a rigarmi il viso <Cosa c'entra Mason?> continuo a urlare avvicinandomi a lei ma Oliver mi blocca <Beh Mason nulla ma suo padre è...> non finisce la frase che subito vedo Mason dietro di lei correre verso di me <No Claire!> urla e io sono ancora più confusa di prima <Non ci sto capendo nulla! Mi volete spiegare?> urlo piangendo e aggrappandomi a Oliver <Stai calma Ally, ti spiegherò tutto> Mason si avvicina a me ma io lo allontano <Cos'è sta storia? Perchè sei qui?> lo attacco e lui guarda a terra <Calmati. Io non so cosa ci facciano loro due qui ma devo raccontarti qualcosa di mio padre> i battiti continuano ad aumentare, il respiro si fa sempre più veloce, inizio a sudare e capisco che sto per avere un attacco di panico.

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