Charles leclerc, il pilota monegasco di formula 1 più promettente degli ultimi tempi che sfila per la Scuderia più famosa e prediletta: la Ferrari.
Elizabeth Rodriguez, una modella americana dal fascino irresistibile, si è da poco trasferita da Mia...
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Cominciai ad allontanarmi e io non riuscivo ancora a credere a quello che era appena successo.
Faccio per voltare l'angolo, ma qualcosa mi impedisce di proseguire il mio cammino.
"Scusa" Sento queste parole provenire dietro le mie spalle.
Il mio cuore perse un battito. Speravo che fosse lui, o almeno questo il mio cuore voleva.
Decisi di voltarmi e me lo ritrovai davanti, di nuovo.
"Non voglio sembrare invadente ecco, ma hai dimenticato questi"
Mi porge delle chiavi. Le stesse con cui avrei dovuto aprire la porta di casa.
"Oh, grazie mille. Le stavo cercando."
Mentì, ma ero veramente felice di ritrovarmelo davanti, nuovamente.
"Posso immaginarlo, difatti ho deciso di riportartele indietro. Comunque sono Charles".
Si era appena presentato...
"Piacere, sono Elizabeth".
Improvvisamente sul mio volto spuntò una curva, era il mio sorriso. Avevo appena sorriso ad uno sconosciuto, lo stesso sconosciuto che io identificavo apparentemente attraente e stronzo.
"Come mai da queste parti?" Aggiunse togliendo gli occhiali da sole.
Aveva degli occhi spettacolari... Mai visti più belli dei suoi...
"Sono una modella. Collaboro da poco per la Gucci. Stamani ho fatto il colloquio e fortunatamente è andata bene."
"Mi fa piacere" Aggiunse.
"Colgo l'occasione per farti i miei complimenti. Non me ne intendo, però ho saputo che ieri hai vinto la gara".
"Si ecco, grazie. Il primo podio della stagione."
Disse porgendo lo sguardo a terra.
"Scusami, ma adesso devo proprio andare".
Decisi di scappare e troncare la discussione lì. Non so il motivo, ma c'era una parte di me che non tollerava il fatto che mi si trovava di fronte.
La tensione cominciava a farsi sentire ed essendo una prima confidenza, anche se tale non la classificavo; mi sentivo in pieno imbarazzo. Non riuscivo a formulare una frase, e mi stavo infastidendo per tale motivo.
"Va bene, scusami ancora per oggi. Piacere di averti conosciuto, Elizabeth..."
Disse rimettendosi i rispettivi occhiali da sole.
Ero incantata, a tal punto che non riuscii a contraccambiare il saluto.
Mi sentivo una stupida.
Voltai semplicemente le spalle e me ne andai. Quella volta, metabolizzai che non mi avrebbe più fermato.
"Gli sguardi sono discorsi fatti in silenzio".
*
Arrivai finalmente da Amelie. Suonai il citofono e Raffaele mi aprii.
"Chi è?" Mi chiese curioso
"La tua Cenerentola preferita". Risposi sorridendo.
"Ha perso la sua scarpa, percaso?"
"Ho perso la mia migliore amica, invece"
A queste mie parole, il portone si aprii e vi entraii. Salii le scale, erano circa 2 rampe. E finalmente, Amelie mi aprii la porta. Mi trovai davanti Angel, era il cane di famiglia. Ho sempre amato questo cagnolino, soprattutto per la sua pelle bianca e pois nera.
Mi saltò addosso e l'unica cosa che feci è stata abbracciarlo. Era veramente di ottima compagnia, sempre e comunque.
"Ma ciao tesoro. Come mi sei mancato"
Dissi guardandolo e accarezzandolo dolcemente.
Ero innamorata di quel cagnolino e anche lui lo era di me. D'altronde, guardandomi bene, potevo crederci.
Non sono sempre così egocentrica, ma ci stava ogni tanto farmi almeno qualche complimento. Sapevo di meritarmeli.
Entrai in casa, e le mie spalle furono circondate da tanti abbracci, i migliori.
Con loro mi sento davvero al sicuro, sono gli unici che mi sono rimasti affianco.
D'altronde con la mia famiglia ho perso del tutto i rapporti. Essendo qui in Italia, non ho ancora trovato l'occasione per poterli sentire a causa del lavoro e preoccupazioni. Ma neanche da parte loro ho ricevuto chiamate. Questo mi fa capire che non erano preoccupati del proprio sangue.
"Siamo fieri della ragazza che sei diventata. Noi abbiamo sempre creduto in te e nelle scelte che hai sempre fatto."
Amelie decise di parlare e rompere il silenzio.
Stavo piangendo.
Qualcuno che mi voleva bene c'era, ed erano proprio loro.
Ero circondata da persone che mi amavano davvero, sebbene le contassi sulle punte delle dita.
Spazio autrice:
Ciaoo ragazzii, come statee? spero tutto bene. Pubblicherò stasera. Vi voglio bene.
