2- Pressoché Improbabile

3 0 0
                                    


Era una nuova giornata a Thasburg. Una giornata ordinaria, il sole era coperto dalle nuvole, uno di quei climi che quando vedi non ti provoca né caldo né freddo, non riesce a dirti nulla, più lo osservi più lo trovi insipido. "Tanto per cambiare", aveva pensato Stanley, appena svegliatosi. Con molto poco entusiasmo si lavò i denti, si vestì con i primi due capi  che trovò sulla sedia e scese le scale. In circa trenta minuti sarebbe arrivato il volobus, pronto a portarlo assieme a ragazzini rumorosi in quel bel posto che è la scuola. Meno male che almeno la colazione era buona; una fetta di torta avanzata dal giorno prima, qualche biscotto e un po' di latte mumu scaduto forse due giorni prima.  Rifletté sul sapore di quel latte mentre entrò nel bus, scrutando con la coda dell'occhio quella bestia che era il Corviknight del conducente: stava lì appollaiato sul veicolo, anzi velivolo, e aspettava di ricevere un nuovo ordine dal suo allenatore. Era stato selezionato tra una vasta gamma di Pokémon volanti differenti come uno dei più forti dell'edificio nel quale era cresciuto, e mai si sarebbe aspettato di dover lavorare in un modo così sfiancante: voleva diventare un asso nelle lotte, ma la pubblica amministrazione trovò altri obiettivi per lui.

Stanley si sedette, sentì uno scossone al quale era ormai molto abituato e quel pezzo di metallo che chiamavano Pokémon si innalzò in volo, assieme a quel pezzo di metallo che chiamavano mezzo di trasporto.

Stanley, come al suo solito, tornò a dormire sul bus. Stanley non era molto speciale, ad essere sinceri: si alzava alle sei, aveva la media del sette, andava a letto alle 10:30 e d'estate partiva per Hoenn con la sua famiglia. L'unica cosa che lo rendeva diverso dal resto delle persone nella scuola era la sua capacità di allontanare queste ultime non appena apriva bocca. E boia, lo faceva bene anche se non voleva. Ma non solo persone eh, allontanava perfino i Pokémon, non si sa per quale motivo. Probabilmente veniva trovato fastidioso anche da loro, pensò addirittura per qualche anno che fosse il suo odore il problema. Evidentemente non era nato sotto una buona stella, questa maledizione però non era umana. Si svegliò di colpo, col cuore in gola, e si sentì cadere. Che mai? Starò sognando? Cosa succede? Furono queste le domande che frullarono per la testa di Stanley mentre il bus precipitava, ma le domande non comprendevano la più importante: perchè? 


Quando si svegliò, Stanley notò di essere incolume, ringraziò Arceus e si distese per tirare un sospiro di sollievo. Sentì un peso sulla gamba. Si girò.

Quando si svegliò, Arthur notò di essere incolume, maledisse il gran Caos che è l'Universo e si distese per pensare a ciò che gli era appena successo. Sentì un qualcosa di morbido dietro alla testa. Si girò.

Quando si svegliò, Diushi rise.

Quando si svegliò, Elba iniziò ad andare in iperventilazione.


Pokémon: Progetto GlicineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora