Circa un anno dopo

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Ciao ragazzi! chi non muore si rivede eh.

Dopo tutto questi mesi mi è venuta voglia di scrivere uno spinoff su questa storia perché pensavo fosse bello immaginare un futuro per la nostra coppia di ninja preferiti. Ammetto che forse mi è sfuggita la mano e mi è uscita un po' lunghina, ma mi sono divertita molto a scriverla, soprattutto nel dare un'immagine di un Sasuke più sensibile e fragile. 

Spero vi piaccia! 

Come al solito se scrivete un commento con la vostra opinione, anche negativa sia inteso eh, mi rendete felice. Sono sempre molto interessata al parere dei lettori :')

Buona lettura<3

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La sveglia suonava da tempo ma Sasuke era già sveglio da ore, non aveva dormito per niente quella notte, eppure non gli riusciva di divincolarsi dalle coperte e spegnere il telefono.

L'ansia non gli faceva chiudere occhio da giorni, rendendolo ancora più irritabile del solito; era arrivato a livelli così alti di nevroticità che nemmeno Suigetsu riusciva a sopportarlo. Si era così concentrato nello studio e nel tirocinio che aveva pian piano allontanato tutti con l'idea che gli stessero solo facendo perdere tempo.

Alla fine, si alzò dal letto, aveva ancora un sacco di cose che voleva ripetere e poi doveva anche prepararsi.

Con la testa che gli rimbombava si diresse al bagno per darsi una lavata e cercare di scrollarsi almeno un po' del sonno che gli impastava gli occhi. Si fece una doccia fredda per rinvigorirsi, ma una volta di fronte allo specchio non potè fare a meno di constatare che aveva un aspetto orrido: sotto gli occhi aveva un'ombra così nera da fare invidia ai personaggi di Tim Burton, lo sguardo stesso era spento e poi la pelle delle guance cascava molle e con un colorito grigiastro.

- Faccio schifo.

Strofinandosi con un asciugamano si guardò la linea leggera delle costole sotto la pelle pallida, aveva perso anche qualche chilo a forza di nutrirsi solo di caffè e insalate in busta.

Infatti, una volta in cucina fece colazione in piedi, con il fondoschiena appoggiato al davanzale e una tazza di americano in mano, ormai ne era diventato dipendente, ne beveva anche più di quattro in un giorno. La bevanda e la doccia lo avevano aiutato ad attenuare l'emicrania, ma prese comunque un'aspirina per cercare di abbattere il dolore; pur sapendo che, come tutti gli ultimi giorni, non avrebbe funzionato. Ma oggi era un giorno troppo importante e doveva fare tutto il possibile per sentirsi almeno un minimo meglio.

Finiti i suoi riti mattutini si sedette alla scrivania per ripetere la presentazione, mancavano poche ore prima dell'orario prestabilito. Ma nemmeno un quarto d'ora che aveva iniziato che il cellulare prese a squillare.

Suigetsu.

Avrebbe voluto attaccare, però si sentiva troppo in colpa per l'atteggiamento degli ultimi giorni per farlo.

- We, mia giovane promessa del futuro come va'?

La voce dell'amico sapeva essere squillante anche alle 8 del mattino, già si pentiva di non averlo ignorato

- Ma che urli alle otto di mattina, anzi, com'è che sei già sveglio?

- Ahhh Sasuke, puoi evitare di essere acido almeno oggi?

- Tsk

- Ovvio che sono sveglio, devo cercare di essere in orario e non perdermi niente della discussione, non posso venire all'ultimo momento come al solito.

&quot;io non ho mai...&quot;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora