1-Fresh start with a little introduction

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[ 7:00 ]


Mattia rotolò svogliatamente giù dal letto e andò in bagno grattandosi leggermente la testa con una mano e portando i ricci ribelli all'indietro. Si lavò velocemente il viso e mise i vestiti che il giorno precedente aveva buttato sul pavimento. Uscì dalla piccola e disordinata camera percorrendo le scale in legno che portavano al piano terra, afferrò al volo la cartella appoggiata sul tavolo in sala e uscì di casa sbattendo la vecchia porta con un piede.

Si massaggiò con una mano lo stomaco brontolante che reclamava nutrimento e imboccò correndo la strada verso la stazione dei treni. Come tutte le mattine salutò con un cenno Paolo, il barbone dalla lunga barba bianca che girava tra le case del quartiere e che stava rovistando in un pattume davanti al parco; visto il palese ritardo prese una scorciatoia passando per il vicolo in 24th street e scavalcando il cancello che delimitava il parco Cittadino e una villa diroccata.

Raggiunse per un pelo il treno delle 7:40 per l'altra parte di Londra, dove frequentava l'ultimo anno alla Seven Kings High School.

Si sedette vicino a un finestrino rilasciando un pesante respiro di sollievo accasciandosi stanco sul piccolo sedile di plastica gialla. Guardò il paesaggio fuori dal treno cambiare man mano da periferia a centro città e non poté fare a meno di pensare a quanto era cambiata la sua vita nell'ultimo anno; dal suo coming out, a quando i suoi genitori lo avevano gentilmente cacciato di casa, costringendolo a racimolare disperatamente un po' di soldi per permettersi il minuscolo appartamento in cui viveva attualmente.

Chiuse gli occhi e sospirò, appannando il vetro freddo a cui era appoggiato. Scese dal treno dopo quei soliti trenta minuti di viaggio, si fece strada sgomitando tra l'orda di gente che si era formata per salire sul treno e corse fuori dalla stazione stringendo forte la tracolla della cartella che portava al collo; non poteva permettere che gliela rubassero di nuovo. Una volta fuori prese a noleggio una bicicletta fluorescente cominciando a pedalare verso scuola, stringendo i denti al vento freddo di Gennaio che gli ghiacciava il viso.

Dopo pochi minuti, parcheggiò la bicicletta vicino al muretto del giardino del grande edificio color mattone e si sedette sul prato beandosi di quei pochi minuti che lo separavano dall'inferno. Con la coda dell'occhio notò quattro figure avvicinarsi e allertando il pericolo raccattò da terra il suo zaino con l'intenzione di scappare nella direzione opposta.

No, no, no, no, no. Ti prego.

Fece in tempo a fare soltanto due passi che si sentì tirare bruscamente per il manico della tracolla, candendo a terra con un tonfo e un lamento roco. Aprì gli occhi che aveva chiuso per istinto durante la caduta e fissò il ragazzo dagli occhi ambrati, che lo aveva afferrato mentre cercava di rialzarsi con un briciolo di dignità.

«Perdonaci Zenzola, lascia che ti aiuti!»

A parlare fu un'altro ragazzo, e Mattia non poté non boccheggiare all'incontrare di nuovo quegli occhi verdi.

Titubante, appoggiò la mano su quella di occhi verdi che, all'improvviso, la strinse, tirando su il ragazzo riccio da terra e assestandogli un forte pugno sul naso. Mattia gemette di dolore, sentì una fitta più forte delle altre, ma non al naso, al cuore; mentre il ragazzo per cui aveva perdutamente perso la testa, rise sguaiatamente di lui insieme al gruppo di amici.

«Christian andiamo!» Gli altri ragazzi richiamarono occhi verdi che, prima di allontanatasi, si era avvicinato all'orecchio del biondo «Ci vediamo in mensa principessa.»

Mattia restò a terra per qualche minuto ancora, pulendosi il naso sporco di sangue con un fazzoletto. Si alzò, forse un po' troppo velocemente; la testa sembrava avesse vinto un giro gratuito sulle montagne russe e sentiva lo stomaco, privo di cibo, ribaltarsi su se stesso.

Cercò a tentoni, con la vista sfocata, qualsiasi oggetto a cui aggrapparsi per non cadere di nuovo; toccò quello che sembrava essere un cespuglio ma, prima di potersi reggere a dovere, i suoi piedi inciamparono nella piccola recinzione dei prati, facendolo cadere privo di sensi su un'aiuola fiorita.


Spazio autrice

Salve, come state?

Pronti per questa nuova storia?

In realtà non doveva essere questa la storia in programma, ma ci è stato un cambio. E le storie invece di due, sono diventate sei, che pubblicherò asseconda dei capitoli.

Ma spero che questo cambio, non vi dia fastidio!

Ditemi le prime impressioni che avete avuto<3

Twitter: justmyname_mal

Mal🤍

And when I sleep I'm gonna dream of how you tasted||ZenzonelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora