Durante una partita di pallavolo contro la squadra femminile di Melbourne,vidi un ragazzo, con i capelli neri, gli occhi scuri e la carnagione ambrata, sugli spalti a guardare la partita.
Dopo il fischio che segnava la fine della partita,vidi il ragazzo che avevo intravisto prima venire verso la mia direzione.
Sentivo le mie guance andare a fuoco mentre i suoi passi si facevano più veloci.Quando si fermò davanti a due metri da me aprii la bocca per salutarlo, ma non feci in tempo che la biondina della squadra avversaria gli saltò addosso salutandolo affettuosamente, forse un po' troppo.
Mi sentii un po' a disagio in quella situazione, insomma mi sono sentita come il terzo incomodo.
Mi spostai da quella situazione scomoda e andai verso gli spogliatoi.Dopo essermi fatta una doccia,vestita con una semplice maglietta azzurra e dei semplici lleggins neri e le mie amante vans blu, uscii dallo spogliatoio,mi guardai attorno cercando la mia migliore amica, che come al solito mi veniva a prendere con il suo amico Luke, biondo con gli occhi chiari e alto circa 1.90, rispetto a lui io sembro una formica e questo era diventato il mio soprannome che,però, solo lui usava.
Questa volta Bea non c'era,non sapevo che pensare,lei non mi aveva mai lasciata sola.
Quando finalmente arrivai a casa erano le 18.30 passate.
Sul bancone della cucina c'era una foglietto con scritto"siamo al supermercato, torniamo presto.
Ti vogliamo bene.
Mamma e Papà".
Ecco l'ennesima volta che torno a casa e i miei non ci sono,oramai ci avevo fatto l'abitudine.Mi sedetti sul divano con il cellulare in mano e iniziai a parlare con Bea e il biondo.
Mentre parlavo con la vicina di casa che stava cercando mia madre, sentii la suoneria del mio cellulare,ma arrivai troppo tardi e non feci in tempo a rispondere.
Quando vidi il numero,mi stupii perché non era tra i miei contatti perciò decisi di mandargli un messaggio. Dopo averci pensato più volte schiacciai il tasto invio, e in pochi secondi il messaggio con scritto «Hey,ho ricevuto la tua chiamata ma non ho fatto in tempo a risponderti, volevo solo sapere chi fossi.»fu inviato.
In pochi minuti mi rispose.«Sono Calum,Calum Hood »
«Calum chi? Ci conosciamo? »gli chiesi curiosa e preoccupata,pensando ad ogni cosa possibile immaginaria.
«Noi no,ma tu conosci il mio amico e ci siamo incontrati oggi alla partita di pallavolo»
« Quale amico?»
« Luke »
« E tu come fai a conoscerlo? Chi ti ha dato il mio numero? Perché mi hai chiamata?»
«Hey hey hey, calma fai troppe domande, una alla volta »In effetti aveva ragione, dovevo calmarmi.