1.L'inizio di tutto

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La campanella suonò e Chuya mise i libri nella sua cartella di pelle nera che usava ogni giorno per attraversa quei corridori ormai a lui fin troppo famigliari. A ogni passo che faceva si chiedeva per quale motivo avesse scelto proprio l'indirizzo di psicologia; perché non sapeva cosa scegliere?, Perché gli piace realmente quello che sta studiando?, O perché vuole riuscire a capire fino in fondo quali sono i pensieri delle persone?

Mentre era afflitto dai suoi pensieri non si accorse che era già davanti all'uscita dell'università, e che il suo amico Akutagawa lo stava aspettando seduto in una panchina sotto un albero,per cercare un po' di sollievo dal sole, che quel giorno aveva deciso di brillare e fare più calore del solito.

Appena Chuya riuscì a liberarsi da quei morbosi pensieri, si avvicino ad Akutagawa:

C.-"ciao"

Ak.-"ciao"

C.-"sei appena arrivato?"

Ak.-"si"

C.-"che ne dici di andare a pranzare al solito posto?"

Ak.-*annuisce*

Mentre i due si dirigevano verso il bar, per smorzare l'atmosfera, iniziarono a parlare degli argomenti più disparati; da come era andata la giornata a dove andranno nelle vacanze estive.

Arrivati al bar si sederono al solito posto ed entrambi ordinarono le solite cose; per Chuya un'insalata con rucola, carote, pomodorini, bresaola, grana e mais, e da bere un bel calice di vino rosso; invece per Akutagawa un tagliere di salumi e formaggi, e da bere dell'acqua frizzante.

Mentre stavano mangiando Akutagawa fece una domanda che Chuya stava cercando di evitare in qualsiasi modo:

Ak.-"Non riesci a non pensarci. Vero?"

C.-"Ti sbagli, non ho alcun ripensamento."

Ak.-"Non fingere. Si vede lontano un metro che non riesci a liberarti di quelle immagini"

A quel punto Chuya, infastidito dalla perseveranza dell'amico, prese la sua cartella in pelle nera, lascio i soldi sul tavolo e se ne andò senza nemmeno salutare.

Mentre camminava per tornare a casa li tornarono in mente in modo sempre più vivido le immagini di quel giorno, o meglio, di quella sera.

Flashback

Mori-"questo è il tuo prossimo incarico"

Mori aveva appena passato due fascicoli di fogli impregnati d'inchiostro, di chi sa quale stampante, a Chuya. Appena esso lesse i nomi di chi doveva uccidere restò pietrificato; erano i nomi dei genitori del suo attuale ragazzo, Dazai Osamu.

Prima di rispondere a Mori ingurgito la salita e prese un bel respiro per cercare di restare il più neutro possibile. Poi disse:

c.-"va bene, ma a patto che Dazai sia escluso da tutto questo"

Mori-"a Dazai non succerà niente; infondo solo in pochi riesco ad uscire dalla mafia senza morire, e questo è dovuto alla loro grande astuzia e manipolazione. Quindi Dazai ha delle capacità che ci possono tornare sempre utili"

Quella stessa sera Chuya andò alla casa di Osamu per uccidere i suoi genitori. Li uccise con rimorso e pentimento perché sapeva, che dopo quel gesto, avrebbe dovuto dimenticare Dazai. Uscì dalla casa coperto di sangue, per poi sparire in mezzo alla notte.

I giorni si susseguirono e i messaggi disperati e le chiamate a vuoto di Dazai avevano ormai preso il pieno controllo dei telefono di Chuya. D'altra parte lui preferiva non saperne più niente di Osamu anche se in fono sapeva di amarlo, e questo li provocava la sensazione che il suo cuore si stesse divorando e lacerando da solo.

Solo dopo una settimana di malesseri continui e notti insonne riuscì ad uscire di casa e continuare con la sua solita vita; anche se ormai sapeva che per lui non sarebbe stata più la stessa.

Fine flashback

Era ormai arrivato davanti all'entrata del suo condominio, quando alzo la testa e lo vide; era Atsushi. Chuya lo conosceva perché era il miglior amico di Osamu e ogni tanto gli parlava, ma mai si sarebbe aspettato di trovarselo sotto casa.

Passo un breve lasso di tempo prima che Atsushi parlò.

At.-"Lui vorrebbe incontranti"

Chuya rimase immobile, come una statua, con gli occhi sgranati. Non si aspettava nulla di ciò che stava accadendo in quell'esatto momento. Poi disse:

C.-"non ne voglio sapere niente"

Detto ciò prese le chiavi che aveva in tasca e inizio a camminare verso la direzione di Atsushi, che si trovava proprio dietro la porta. Però esso non lo lasciò passare, bloccandogli con il corpo la porta d'ingresso.

At.-"lui ha bisogno di parlarti"

C.-"ma io no, l'ho già dimenticato"

At.-"perché parli come se la colpa fosse sua?"

A quel punto Chuya, già infastidito fin troppo dalla giornata che aveva avuto, prese il braccio di Atsushi e lo tirò per poi farlo fine steso sul pezzetto di erba che c'era all'entrata del condominio. Quando Chuya entrò Atsushi dovette andarsene con il rimorso di non essere riuscito neanche a strappare una buona parola da portare a Dazai.

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Ciao ( ̄▽ ̄)

Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto!

Vedremo cosa combinerò nel secondo.
( ̄▽ ̄)ノ


[I always loved you]~Chuya x DazaiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora