Capitolo 26

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Dopo la cerimonia e le congratulazioni di tutta la sala mi dirigo verso l'agente Hill.
-Catherine...- fa un cenno con la mano sorridendo -serve qualcosa?- chiede.
Non so se risponderle male o cercare di fare la diplomatica. Deglutisco e respiro profondamente: opto per la diplomatica.
-Si- rispondo guardandola seria -non ho bisogno della vostra compassione, né tantomeno di un premio di consolazione come questo distintivo. So cavarmela.-.
La direttrice mi guarda, e piuttosto garbatamente, replica:-Non ti abbiamo fatto entrare allo S.H.I.E.L.D. perchè hai un bel faccino, Stark, ma perchè ti sei impegnata a raggiungere gli obbiettivi. E poi ci servi sul campo.-.
Io la guardo seriamente stupita, poi annuisco e mi allontano, andando verso Annah, Fitz, Miles, Isabelle e gli altri.
Appena arrivo si congratulano tutti con me, e io faccio lo stesso con loro.
-Allora- comincio io -ci serve un bus. Qualcosa che ci porti a trovare Jack, interrogarlo e...- la voce mi muore in gola. Vorrei dire ucciderlo, ma allo stesso tempo non voglio farlo.
-Posso pensarci io- dice Mark Coulson salvandomi da quel silenzio imbarazzante -per l'aereo e tutto quello che servirà al suo interno.- aggiunge poi mettendo via un paio di occhiali da sole.
-Perfetto- replica Emma Queen entrando nella conversazione -per le armi ho già tutto pronto.-
Io annuisco e ci mettiamo d'accordo sulle ultime cose, poi ci salutiamo e andiamo ognuno per strade diverse, chi a salutare le persone conosciute, chi verso la sua stanza, come me, chi a pomiciare -Annah e Nick- da qualche parte.
Domani cominciamo a lavorare davvero, e sinceramente sono piuttosto eccitata.
Avremo un nostro aereo, un aereo per il nostro Team!
Poi siamo abbastanza attrezzati: io ho la mia armatura, Annah Banner ha appena scoperto che può trasformarsi in un mostro verde grazie ai geni del padre che lui le aveva iniettato quando era bambina, Isabelle Ward invece è un Inumana proprio come sua madre, Luna Maximoff è una Mutante e gli altri hanno anche loro varie potenzialità dovute ai geni dei propri genitori.
A distrarmi dai miei pensieri ci pensa Miles, che arriva alle mie spalle senza che me ne accorga.
-Cathy- mi saluta da dietro, e io sussulto, non aspettandomi certo di trovarmelo dietro.
Ormai è passato un po' da quando mi ha baciata, e penso che abbia dimenticato la cosa. Ormai è come un fratello maggiore per me. Anche se è il mio nuovo Agente Supervisore.
-O, meglio, agente Stark- continua lui con un sorrisetto, e io scoppio a ridere.
-Agente Stark?- chiedo ridacchiando -Come dovrei chiamarti io, agente Miles?
Lui mi guarda divertito e scoppia a ridere anche lui.
-Facciamo Cathy e Miles- dico dopo un po' appoggiandomi al muro e guardandolo sorridendo.
Lui annuisce e sorride scoprendo dei denti bianchi e perfetti. Poi di colpo ritorna serio e mi guarda.
-Io... Ho scoperto girando per gli archivi dello S.H.I.E.L.D. una cosa piuttosto sconcertante.- dice guardandomi negli occhi.
-Cosa?- chiedo togliendo il sorriso che mi era comparso prima sulla faccia.
-Ho scoperto chi è mia madre. E chi è mio padre. Ho sempre creduto che fosse una persona, mentre ho scoperto che non era vero. Era solo una copertura.
-Cosa? Ma tu non...
-Cathy, devo parlarti perchè riguarda anche te. Mio padre non è Miles Lydon-Johnson.
-ah no? E chi è?- chiedo attendendo la risposta. Spero che non sia nulla di tanto drastico.

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