La luce che filtra dalle persiane mi sveglia di prima mattina. Appena apro gli occhi, sono disorientata. Non è il mio letto, non sono nel mio monolocale. Allora realizzo: non è stato un sogno. Ho davvero fatto lo styling a Matias. Ma ora dov'è lui? Non è accanto a me, le coperte sono scostate. Scendo anch'io dal letto. Un profumo di uova strapazzate e bacon mi conduce giù per le scale. Arrivata in cucina, lo vedo. Lì, solo in boxer e grembiule da cucina, che armeggia con gli utensili. "Ehi, buongiorno bellezza" "Buongiorno". Noto i suoi occhi scendere in basso su di me, allora calo anch'io lo sguardo, e realizzo. Diamine, sono in mutande! A coprirmi c'è solo una maglietta oversize consumata, ma non è mia, probabilmente me l'avrà prestata Matias ieri notte, ma ero troppo brilla per ricordare. Ecco, a proposito, l'hangover si fa sentire. "Ti fermi per la colazione?" "No, scusa. Devo proprio scappare, devo essere a lavoro tra meno di due ore e qui non ho vestiti" "Ah peccato...allora vieni, ti lascio il mio numero per la prossima volta". Ho sentito bene? Ci sarà una prossima volta? O MIO DIO. "Ok, ora vado a rivestirmi, e grazie di tutto".
Corro a casa, e prima ancora di farmi una doccia, chiamo Tonia, la mia unica amica femmina (perché sì, non mi sono mai trovata bene con le ragazze, infatti a parte lei ho solo amici maschi).
Appena mi risponde, le racconto tutto. Lei quasi non ci crede, pensa che siano bugie. Per convincerla le dico di vederci anche con gli altri, così posso raccontare tutto per bene (gli altri sarebbero i miei boyz).
Decidiamo di incontrarci alle 19, appena stacco dal lavoro.
Mi dirigo verso la nostra solita panchina vicino al liceo classico Francesco Fiorentino di San Diego, e subito vedo Leo e Aurelio (detto anche Gallo) avvicinarsi. "Bella fra, allora? Cosa devi raccontarci?" subito chiedono in coro. Io rispondo "Aspettiamo gli altri, così evito di ripetere" e in quel momento compaiono Tonia e Zeus. Allora, seduti tutti stretti stretti sulla panchina, con Aurelio che mi tocca un po' il culo (ha sempre avuto questo vizio, ma lo lascio fare perché siamo solo amici), inizio a narrare l'accaduto della notte passata.
"Ma fra non ci dici mica frottole?" esclama Leo, che non sembra essere convinto. Allora, per provare la mia sincerità, tiro fuori un sacchetto. Tonia, con le sue manie di protagonismo, me lo tira dalle mani "Fallo aprire a me, dai". La lascio fare, e quando il contenuto del sacchetto è visibile, tutti sono stupiti. "Ma sono per caso i capelli di Matias?" dice Zeus prendendone un po' in mano dal piccolo gomitolo. "Sì, sono quello che erano rimasti attaccati alla spazzola dopo lo styling". Aurelio va in panico "OOOOOOOOO RAGA che portano germi, andiamo da splendidi e splendenti a comprare veloce il disinfettante". Leo però lo ferma "Oh minchia fra lasciala parlare, ci stava raccontando e abbiamo capito che non sono frottole, quindi ora sono curioso". "Sì sì infatti, vi rivedrete?" chiede Zeus. "Beh, ci siamo scambiati i numeri di telefono, e Matias ha detto che ci sarà una prossima volta... però non so se sono pronta, sono ancora troppo mini e inesperta, rispetto a lui che è un uomo di mondo." "O falsa di merda, o falsa di merda, ma perché dici cazzate" sbotta Aurelio. "Ok, va bene ragazzi, lo richiamerò io e ci sarà una prossima volta, se proprio volete". "Sì sì, e chiedigli se può presentarmi Emilio, visto che siamo tutti e due lisci pisciato posso passargli la piastra", chiede sfacciatamente Tonia. "Certo che hai proprio una passione per i pisciati" dice Zeus.
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black shampoo
RomanceFiona è una giovane cameriera a San Diego. Da sempre grande fan degli Psiloi, riesce ad andare ad un loro concerto. Da lì, la sua vita sarà completamente ribaltata, tra styling, rockstar e notti pazze.