"Ossessione" (Neanche a casa vostra siete al sicuro) - Seconda Parte

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Due figure vagavano per la periferia di Fanficcynopoli, coperte da pesanti cappotti e sciarpe. Erano passati mesi da quando la recensione era rimasta incompleta, stavano andando a trovare proprio chi avrebbe dovuto completarla. Di quel giorno sulla spiaggia era rimasto solo il ricordo e delle e-mail tra Evgenij e Nebbiabianca.

Evgenij guidava il duo, camminava a passo spedito, mentre Fanwriter qualche volta si perdeva a guardare le casupole in mattoncini ai lati della strada.

Dopo qualche minuto, si trovarono davanti a una spessa coltre di nebbia che copriva interamente la visuale davanti a loro. Erano usciti fuori dalla periferia, avevano percorso un viottolo in un boschetto, arrivando esattamente nella posizione indicata dal foglietto.

«Sicuro sia qui?» chiese Fanwriter, provando a superare l'amico, ma questo mise un braccio tra lui e la nebbia. Evgenij girò il foglietto, trovandovi scritto:

"Questa è la nebbia della privacy, se non è vostra intenzione violarla potrete passare"

Un passo in più bastò loro per oltrepassare l'ostacolo, scoprendo una staccionata azzurra con un cancelletto aperto. Superato anche questo, davanti a loro si palesò un fiumiciattolo attraversato da miriadi di pesci colorati e un ponte rosso e giallo ocra. Appena misero piede sul ponte, sulle sue assi comparvero degli ammonimenti:

"Questo ponte permette il passaggio solo a coloro che non violano il Copyright e che saranno così puri di cuore da non prendersi meriti che non spettano loro"

Anche in questo caso i due recensori tirarono un sospiro di sollievo e, una volta attraversato il ponte, si resero presto conto di trovarsi in un giardino, ma non uno normale: era un giardino di nomi. Alcuni più lunghi, altri corti, altri più o meno intricati.

Evgenij e Fanwriter si guardarono per un attimo negli occhi, per poi decidere che era la cosa giusta da fare! Si fecero strada con le unghie e con i denti, udendo nomi impronunciabili come: "Penellafe" e altri che sembravano calunnie. Sicuramente non venivano dalla penna di Nebbiabianca, ma dovevano essere cresciuti in quel giardino perché la recensora li aveva sentiti da altre fonti.

Dopo minuti di lotta, lacrime e urla, alla fine riuscirono a uscire incolumi da quel giardino, arrivando in un'altra zona priva di fiori. La coloravano un prato, una casupola e un ombrellone con un tavolino da tè e corrispettive sedie. Su una di esse, con un libro di mitologia norrena tra le mani, vi era Nebbiabianca, avvolta in una vestaglia rosa con gli arcobaleni. In volto aveva un'espressione rilassata, fin troppo per una che ha recensito una fiction così orribile. Evgenij si avvicinò a lei e provò a toccarla, ma uno sbuffo minaccioso lo costrinse a girarsi: un enorme drago nero stava appollaiato sul tetto della casupola. Il recensore non riusciva a capacitarsi di come l'abitazione riuscisse a reggere una così imponente figura. Gli occhi viola della creatura lo guardavano minacciosi, poi si chiusero in un'espressione annoiata. Nebbiabianca era in piedi, davanti ai due recensori, con fare preoccupato. Era consapevole di aver perso tempo: tra studio, palestra ed esami di vario tipo, aveva completamente lasciato perdere la recensione, trovando conforto in altre letture.

«Mi dispiace così tanto!» esclamò, correndo dentro la casa, per poi uscirne con computer e ficcyna.

«Spero le mie difese non vi abbiano dato troppi problemi...» disse, ma non fece in tempo a far calare lo sguardo sui vestiti logori dei due recensori, che il più giovane di questi le fece un piccolo sorriso rassicurante. Poi, Nebbiabianca corse di nuovo dentro a prendere da bere per gli ospiti, uscendo con Jack Sparrow che portava il famoso rum e Aldo, Giovanni e Giacomo pronti a commentare la storia.

Nel mentre, alle orecchie dei due ospiti giunse il suono di vetro che tintinnava; alzarono lo sguardo, e videro che sul tetto della casupola, seduta con la schiena contro il comignolo, c'era una figura che ben conoscevano, intenta a bere vodka direttamente dalla bottiglia: Shade Owl, il Maestro degli Elenchi Numerati.

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