I dubbi dell'anima (Parte VII)

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A quel punto Darco si stufò e le rispose gelidamente -Non so cosa dirti, allora, fai come ti pare.-

Monica arrossì davanti al suo allontanamento.

"L'ho fatto di nuovo."

Già, stava dimostrando davvero scarsa delicatezza nei suoi confronti, anche se lui, per lei, non ne aveva avuta per tantissimo tempo.

"Stavolta non è davvero colpa sua... non voleva nemmeno che venissimo qui."

Si chiese se stava davvero facendo la cosa giusta. Ormai Darco aveva capito di aver sbagliato, certo, non le aveva chiesto scusa, né aveva capito cosa, esattamente, l'aveva toccata tanto, ma forse iniziava anche a perdere importanza, visto quello che stava succedendo.

"Sono davvero pretenziosa con lui..."

Tornò al tavolo evitando il secondo uomo che le si stava avvicinando. Non era stata d'accordo con quell'abito sin da subito, ma Skarlet le aveva dato il tormento, dicendole che era un posto molto elegante e che doveva fidarsi del suo giudizio, visto che conosceva meglio di lei quegli ambienti.

Darco l'aveva notata e si era voluto sedere fra sua madre e Skarlet, benché gli altri si fossero seduti con il diretto intento di farlo stare a fianco a lei.

Iniziarono a mangiare silenziosamente, poi Eva aprì il discorso -Ti stai guardando intorno spesso... c'entra forse la ragazza con cui ti trovavi prima che ci raggiungessi?-

Darco assottigliò lo sguardo verso la bruna -Quindi mi avevi già visto.-

L'altra alzò le sopracciglia, rilassata -Sì, ma dovevo andare in bagno, quindi ho fatto in modo che potessi vedere Monica.- asserì con candore, sorridendogli gioconda e il fratello non seppe se trovarla adorabile od odiosa.

-Si chiama Faith, è l'unica amica che ho.- sostenne, sibillino però e infatti Skarlet storse la bocca -Io non l'ho vista, com'è?-

-Chiedi a Monica, io li ho visti da lontano.- le rispose subito Eva, spostando gli occhi sulla strega che iniziò a pensare di essere stata sin da subito il vero obbiettivo dell'intervento di Eva. Era davvero sagace la nuova arrivata.

Tom trattenne l'aria divertita e tornò al suo piatto mentre anche Tanya sembrava intrigata -Se è un'amica voglio conoscerla!-

-Perché? Se non dovesse essere solo questo?- le chiese permaloso il figlio e la donna gli accarezzò la mano, divertita -Tesoro, sono molto più sorpresa di saperti amico di qualcuno che insieme a qualcuno.-

Il figlio si liberò dalla presa della donna allungando una mano verso il vino ma incontrò nell'aria le dita di Monica. La vide ritrarre la mano e lui la servì, poi pensò a sé, rispondendo alla madre con indifferenza -Dopo di me, è la Demone più intelligente che conosca.-

Skarlet alzò ambedue le sopracciglia, sorpresa -Ah... ma allora è una cessa galattica.-

-Tutt'altro.- non riuscì a trattenersi Monica, mentre mangiava la sua tartare di ostriche. Era buona oltre ogni dire.

E Skarlet tornò su Darco, guardandolo incuriosita -E da quando una bella ragazza, intelligente e di certo divertente, o non ti piacerebbe, non crolla ai tuoi piedi?- l'altro fece spallucce -Non sono il suo tipo.-

E l'altra iniziò a ridere, incredula -Okay, riprovaci.- Darco sorrise divertito e annuì -E' la verità. Siamo amici da anni e lo siamo proprio perché fra noi non c'è malizia.-

-Hai detto che tu non sei il suo tipo... quindi lei a te piace.- sottolineò Eva.

-Riflette i miei canoni quasi alla perfezione, direi.- confermò lui -Ma incasso un rifiuto, quando è sensato.-

VI. I TitaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora