La danza delle anime (Parte II)

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La vampira fece per parlare, ma lui era già sparito. Abbassò lo sguardo poi scosse il capo, tirando su col naso, e decidendo di andare a buttarsi sul suo letto. "Se dovesse morire perché per orgoglio non è riuscito ad accettare il suo aiuto, io...!"

Non si rese nemmeno conto che, a causa di un automatismo, si era smaterializzata nientemeno che in camera di Hayden.

Lui era sul letto, guardava nello schermo del telefono. Divennero purpurei entrambi quando i loro sguardi si incrociarono.

-Scusa, ho sbagliato!- gli gridò lei, praticamente correndo verso la porta e fuggendo via prima che lui potesse dire qualcosa.

Hayden la vide chiudersi la porta alle spalle e, senza pensarci troppo, si alzò dal letto e uscì fuori nell'andito, raggiungendo la sua camera e notando la porta chiusa.

Tentennò, ma poggiò il palmo su di essa. Sentiva la vampira singhiozzare e, sebbene una parte di lui, ancora paranoica, gli stesse suggerendo che facesse tutto parte di un grande piano, un'altra parte, quella più intima e speranzosa, ebbe la meglio e abbassò la maniglia.

Domandò, quindi -Cosa è successo?-

Lei gli dava le spalle e raggelò. Avrebbe voluto rimandarlo nella sua stanza, ma avrebbe pensato che fosse tutta una tattica per avvicinarlo ancora di più, quindi si limitò a essere sincera. -Succede che non posso confidarmi con te! E non lo sopporto più, Hayden! Ora... ora che rischio di perdere il mio protetto men che meno!-

Il biondo storse la bocca, rimanendo sull'uscio e domandandosi se fosse più saggio andarsene o rimanere. Lo sorprese constatare che non aveva tentennato, stavolta, a superare la soglia e dirle -Raul è al sicuro. Nel peggiore dei casi Dorian interverrà.-

Lei rimase in silenzio per un lungo momento. Lui capì che la conversazione era finita e le diede le spalle, facendo per andarsene.

-C'è...-

Si fermò però quando la sentì mormorare.

-C'è una cosa che dovresti sapere.-

Hayden ruotò di nuovo verso di lei, che era seduta e lo fissava, ancora colta da qualche singhiozzo. -Però non puoi dirla a nessuno, Hayden!- concluse la vampira con sguardo eloquente.

Lui sfuggì al tocco dei suoi occhi e si mosse alla finestra. -Non voglio avere segreti con Jazmyne.-

-E' una cosa di famiglia, non...-

-Credevo non ti considerassi un membro di questa famiglia.-

Hazel restò boccheggiante, poi abbassò il viso -Lo vuoi sapere o no?-

-Ti ho già risposto a questo.-

-Bene, ma poi non potrai lamentarti se sei stato l'ultimo a saperlo!-

-Nessuno è venuto a raccontarmelo oltre te, mi chiedo come mai.-

-Perché nessuno di noi dovrebbe saperlo.-

Hayden rise mesto, scuotendo il capo. -Certo, vi piace condividere certi segreti.-

Hazel rimase ferita ancora un volta dalle sue parole. -Va bene, lasciamo stare. Grazie di essere venuto qui, so che una parte di te pensa sia tutta una recita la mia.- E gli diede le spalle, aspettando che se ne andasse.

Il ragazzo, poggiato al bureau e a braccia incrociate, continuava a fissarla indeciso sul da farsi. "Mi conosce come le sue tasche, non ho alcun modo di nasconderle i miei pensieri, nemmeno adesso che non parliamo più." da una parte era terribilmente snervante, dall'altra gli dava un profondo conforto. Se riusciva a leggergli dentro era perché, a prescindere dalle motivazioni, gli aveva sempre dedicato grande attenzione.

VI. I TitaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora