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¤prima persona (Marissa)¤
sono ormai giunta sulla punta del promontorio, lodore di bruciato mi pendetra nelle narici. il mare non è piu azzurro come prima, ora è marrone, rosso e nero. colori divuti ad i resti della barca di Robert e dalle fiamme che ancora ne divorano una parte.
sulla piccola spiaggia dove sono arrivata c'è sul bagnasciuga una massa. mi avvicino e la forma è più nitida: è una persona.
corro verso di lui, è un uomo sulla quarantina. è sdraiato a pancia sotto quindi lo giro e lo porto più a riva. appena lo guardo in volto lo riconosco all'istante: è Michele, il padre di Robert.
mi avvicino per sentire il suo cuore, ma prima che possa posare l'orecchio sul suo petto l'uomo tossice e sputa acqua.
-Michele! oh Michele cosa è successo? dov'è robert?- non risponde, ma con mano tremante indica il mare. lo spavento mi fa venire da piangere e da urlare. mi alzo in piedi e mi butto in una folle corsa verso l'acqua. mi fermo prima di buttarmi, ho le gambe immerse fino al ginocchio e sono bloccata da una cassa che si è depositata sul fondo. il mio viso rigato dalle lacrime si contorce in una smorfia di dolore.
dopo pochi minuti (che sembrano ore) passati a guardare le fiamme che ancora no si volevano arrestare, metto la mano in tasca cercando il cellulare per chiamare aiuto. ma nella tasca c'è solo la consapevolezza che il mio amico è disperso in mare ed io non posso fare nulla.

ciao a tutti! ho deciso di alternare la narrazione in terza persona con tempo remoto alla narrazione in prima persona al presente... vi piace come idea? credo che così riuscirò a rendere meglio le emozioni (in questo caso di Marissa). se vi piace lasciate un voto, io nel frattempo vi lascio un bacio! SMAK!♥♥

Nata dal mareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora