Una sorpresa inaspettata

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Ada
Sono seduta sui sedili freddi della metropolitana, da sola e disperatamente assorta nei miei pensieri.
Cosa sto facendo? SCAPPANDO, sto scappando; ma perché lo sto facendo? Non lo so nemmeno io.

Questa mattina, come ogni giorno, ero al bar a comprare il mio solito croissant alla nutella e il latte al cacao prima di andare a lavoro.
Finita la colazione, infilai le cuffie alle orecchie e iniziai ad ascoltare musica pop passeggiando per le vie di Milano, fin quando non mi arrivò una chiamata da mia cugina, nonché coinquilina, che puntualmente ogni mattina dimentica le chiavi di casa.

Accettai la chiamata ma sentii solamente degli strani rumori e tra un respiro affannato e l' altro sentii mia cugina ripetere terrorizzata: "Ada non tornare a casa, hai capito? Non tornare, mi hai sentita?" In preda al panico domandai: " Nicole, stai bene? Che succede?" Ma prima che possa finire la frase riattaccò.

Impaurita mi diressi verso casa,  però, per non trovarmi in una situazione spiacevole, del tipo presa come ostaggio o robe del genere, entrai dal retro e di soppiatto mi nascosi dietro l'isola della cucina.

Sentendo mia cugina piangere e altre due voci bisbigliare, presi un coltello da cucina e mi avvicinai silenziosamente alla stanza da dove provenivano le voci in tempo per sentire uno dei due uomini esclamare: "o ci dai i soldi o ti ammazziamo" mia cugina iniziò a piangere più forte e affannata rispose: " va bene va bene, ma lasciatemi andare vi prego" nel dirlo quasi si strozzò "o no, ragazzina, tu ci dirai dove sono i soldi ma risparmieremo soltanto la tua vita non la tua libertà" aggiunse l'altro.

Così con la mano tremante impugnai meglio il coltello e...

Perché sono così stupida? Perché ho lasciato mia cugina la da sola e sono scappata via? Continuò a vedere l'immagine del sangue che sgorga fuori dalla pelle di quell'uomo e solo a pensarci mi viene il voltastomaco.
Tutto intorno a me, in questo momento, mi sembra isolato e triste.

A un certo punto mi squilla il telefono, È NICOLE! " hey, Ada, stai bene? Dopo che sei scappata ci sono riuscita anche io, per fortuna li hai fatti scappare, grazie, non credo torneranno mai più adesso" dice lei. "Ma n-non ne ho ucciso uno?" Chiedo titubante. "O no, lo hai solo ferito e soprattutto spaventato, dove sei?" Risponde lei. Ops non so nemmeno io dove sono, controllo fuori dal finestrino e mi accorgo di essere lontanissima da casa. "Merda, Nicole, mi sono lasciata prendere dal panico e non so dove sono finita, so solo che sono lontanissimo!" Aggiungo più allarmata di prima. "Cavolo, però, Ada! Cerca di tornare sana e salva, miseria!" Esclama. "Stai tranquilla ho già preso l'altra metro, sto arrivando, ci metterò un po'" la tranquillizzo. "Sta sera pizza?" Mi propone lei. "Certo! E per tranquillizzarci, prima di andare a dormire, tisana e film romantico, sto ancora tremando..." aggiungo e a questo punto riattacchiamo.

La sera...

"Apri tu? Io come sempre non ho le chiavi" ridiamo.
Entriamo in casa e io mi avvio subito in cucina per preparare le tisane. Per me la tazza rosa con Minnie e per lei quella gialla con Topolino.
Una volta pronti i nostri infusi, ci appoggiamo sul divano e mentre scegliamo che film guardare sorseggiamo le tisane dalle nostre tazze colorate.

"Questo secondo me è carino" propongo. "Aggiudicato" dice lei.
Mentre guardiamo la tv sento come una strana presenza dietro di me ma non ci do troppo peso, oggi è stata una lunga giornata, sono ancora agitata...
Ma poi: "Indovinate un po' chi è tornato? Posso sedermi con voi?"...

LA SVOLTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora