la foresta

146 23 61
                                    

Ed ecco che un'altra ora di matematica finisce lasciando posto ad una noiosissima ora di italiano...

Ormai mancano pochi giorni alla fine della scuola. I miei compagni di classe stanno organizzando una sotto specie di "festa", se così la si può chiamare.

Io ovviamente non ho intenzione di parteciparvi per il solo fatto che non ho mai approvato le feste, in quanto, ci si ubriaca e basta, quindi tutto ciò è puramente inutile.

Ma non credo che mi invitino per cui il problema non vi sussiste.

--------------------------------

Driiinn-driinn...

Finalmente ricreazione! era quasi ora! Oggi mi sono annoiata più del solito.

Prendo il panino e mi avvio verso il gruppo delle mie "amiche", quando, vengo bloccata per un polso da qualcuno.

-hey, aurora tu ci sarai alla festa-party vero? - disse quell'oca starnazzante.
-cosa ti fa pensare che io ci venga? -suu andiamoo...non fare la asociale. Lo sappiamo tutti che sotto sotto sei una porca-la guardai con uno sguardo truce. Ma come si permette sta' troia! Ora ci penso io a sistemarla e un sorriso maligno mi si dipinge sul volto.
-senti, lo so benissimo che non vedi l'ora di scoparti tutti i presenti alla festa ma un po' di contegno bellezza! E comunque no, non ho intenzione di venirci- detto ciò resto a fissare la sua faccia basita per una frazione di secondo, poi mi volto e me ne vado lasciandola sola ad insultarmi come una troia quale è.

--------------------------------

I giorni passano e a scuola non si fa altro che pensare a quella dannatissima festa...mi chiedo come sia possibile che la nostra "amatissima" preside desse il permesso per una buffonata simile.

Ormai io ho deciso non ci andrò.

--------------------------------

Ed ecco il fatidico giorno...

Sono le sei e quarantacinque così mi alzo, vado in bagno, mi lavo, mi vesto e faccio colazione. Tutto come al solito.
Per la giornata di oggi ho deciso di indossare una camicetta nera vedo-non vedo, un jeans, delle scarpe basse, il mio stimatissimo collarino nero con una sfera bianca ed infine per completare il tutto una giacca nera di pelle.
Per i capelli ho deciso di lasciarli così come sono senza tanti lavori, li spazzolo e vià.
Metto una leggera linea di matita nera e mascara poi sono apposto.
Posso dire che il mio look è dark.
Dopo ciò vado a mangiare e poi dritta a scuola, in orario, come ci si aspetta da una come me.

--------------------------------

Oggi è una bella giornata soleggiata.
Non fa né caldo né freddo.
Gli alberi oscillano seguendo il leggero venticello.
Le rondini si accingono a creare i loro nidi per dare protezione ai piccoli.
Le nuvole disegnano figure strane nel cielo.
In lontananza si può scorgere la foresta.

-oh quanto vorrei correre felice e spensierata in quella foresta...-mi ritrovo a desiderare. Ma infondo nessuno me lo vieta... posso dire ai miei genitori che vado a casa di una mia amica e il gioco è fatto! Si è deciso stasera andrò nella mia amata e tanto agoniata foresta. Al solo pensiero sento un brivido d'adrenalina percorrermi la schiena.

--------------------------------

Sono le venti e trenta, è ora di andare.

Ricontrollo un'ultima volta di aver preso tutto.
Torcia, fazzoletti, acqua, cerotti, book(per gli appunti), matita, gomma, cellulare(anche se credo non mi servirà) e qualche snak nel caso mi venisse fame, non si è mai troppo prudenti.

Salutai mia madre con un grande abbraccio e le dissi di stare tranquilla e che non era necessario mi aspettasse fino al mio rientro poiché avrei fatto tardi.

-eccomi foresta, arrivo-e un sorriso mi si dipinse sul volto.

Casa mia non dista molto da essa, anzi si può dire che sia di fianco. È compresa tra la scuola e la foresta.

Purtroppo prima d'ora non ho mai avuto l'occasione per poter andare nella foresta per il semplice fatto che mi sono trasferita da poco ma quel poco è bastato per farmi riconoscere da tutti a scuola e fuori, come la ragazza misteriosa e asociale! Ma andiamo! Quante stronzate dicono le persone...
Immersa nei miei pensieri non mi ero accorta di essere ormai prossima alla foresta.

Era una notte piuttosto fredda e il vento non era d'aiuto.
Mi strinsi la giacca intorno al corpo.
Eravamo pure a giugno ma si sa che con il tempo che scorre le temperature e le stagioni sono un totale caos.

Finalmente mi trovavo nella foresta.
Presi la torcia, l'accesi ed inspirai quella bellissima aria pulita.

Ormai mi ero lasciata la città alle spalle e la musica proveniente dalla scuola era un rumore lontano, appena udibile.

Ero circondata da un'immensa distesa d'alberi.
Magnifico, puramente magnifico.
Il luogo più bello che avessi mai visto. Più mi inoltravo la vegetazione era fitta.
Ogni tanto era possibile sentire dei gufi e qualche altro uccello a me sconosciuto.

Da quando ero arrivata in quella città, circa due settimane prima, avevo sentito verso il bosco una specie di attrazione magnetica che mi spingeva ad entrarvi. Non sapevo spiegare come potesse essere possibile ma era così.

Il fruscio del vento creava un'atmosfera alquanto sinistra per i miei gusti, ma ciò non faceva altro che accrescere la mia voglia di andare oltre.
Di tanto in tanto sentii dei cespugli muoversi.

Era troppo eccitante ed adrenalinico per potermi fermare.
All'improvviso iniziai a sentirmi come osservata, feci un giro su me stessa per vedere se ci fosse realmente qualcuno che mi seguiva ma nulla.
Niente di niente.
Iniziai leggermente a preoccuparmi.
La gola si fece secca e decisi di fermarmi sotto un albero piuttosto grande.
Mi sedetti, poggiai la torcia difronte a me ma facendo in modo che non mi accecasse e aprii lo zaino estraendone l'acqua.
Bevvi alcuni sorsi ma ciò non bastò per togliermi di dosso quella sensazione dell'essere osservata.
Presi il cellulare per controllare se avevo ricevuto qualche chiamata ma non c'era campo, c'era d'aspettarselo eppure non ci avevo pensato prima dall'ora.
Riposi accuratamente tutto nello zaino e me lo rimisi in spalla, feci qualche altro giro su me stessa e poi proseguii.

Arrivai fino a quello che credevo fosse il centro del bosco.
Dovevo aver camminato molto...
Mi girai in tondo per osservare meglio lo spazio intorno a me poi mi andai ad accucciare sotto un albero.
Presi il book e vi scrissi qualche frase.
Intorno a me aleggiava un silenzio tombale rotto solo da qualche suono o rumore distorto.
Posai il book nello zaino e presi uno snak.
Avevo fame, eppure avevo mangiato da poco...
Finito, mi alzai e decisi fosse meglio tornare a casa.
Appena mi alzai ebbi un capogiro ma non diedi importanza a ciò.

--------------------------------

Era da un sacco che camminavo e ancora non ero uscita dalla foresta mi sembrava di girare in tondo.

Ebbi l'ennesimo capogiro, il quinto.
Mi sdraiai sulla ruvida corteccia di un albero per riprendere fiato.
La testa pulsava, il battito era accelerato, in più la sensazione di essere seguita non spariva.
Non riuscivo a capire e anche il solo pensare mi costava un grande sforzo fisico e mentale.
Poi immersi nell'oscurità più profonda li vidi.

To be continued...

_farfallalibera_

È la mia prima storia di questa tipologia per cui non so se vi piaccia e vorrei me lo faceste sapere.

Accetto di buon grado le critiche costruttive.

-Tutti i diritti sono riservati. -

-È vietato copiarne il contenuto. -

Cosa accadrà nel prossimo capitolo?

Che cosa ha visto la nostra protagonista?

Detto ciò vi auguro una buona lettura... e alla prossima!

Ricordi in un abisso ( IN REVISIONE )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora