preparativi

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Mi vennero a chiamare all'ora di cena.
Per la prima volta, da quel che ricordo,
passai una serata in una vera famiglia.
Se non fosse per il loro grande segreto avrei potuto giurare che fossero tutti normali.
Ovviamente, da quel che vidi, si trattennero dal bere sacche di sangue difronte a me, forse per non traumatizzarmi, credo.
Mi faceva un pó schifo il pensiero, o forse ne avevo un pó paura.
Ricordo come da piccola prendevo in giro i bambini più piccoli di me, perché fossero dei fifoni.
Mi piacevano gli horror, certo c'erano dei film che evitavo ma in linea di massima mi piacevano.
A distrarmi dai pensieri fu il padre di Benjamin, Jordan, che mi chiese se volessi dagli una mano con i preparativi per il viaggio, accettai.

Presi lo zaino che avevo usato già nella foresta, lo svuotai e andai dai genitori di Benjamin per riempirlo.

-Tieni metti questo, questo è quest'altro. Ah, attenta a quello. Una goccia di troppo e i tuoi nemici sono fritti, cara.-mi disse parlando ininterrottamente Steffy, la madre di Benjamin.
-Signora...
-Ah no-no, chiamami pure Steffy, cara.-disse zittendomi Steffy.
-Ok Steffy, credo che tutte queste cose non mi servano...una volta trovato un luogo sicuro, me ne starò buona buona.
-Anche volendo stare buoni i guai sono sempre dietro l'angolo. Ricordalo. Inoltre sono solo delle "pozioni" difensive o curative, niente di più.-disse mimando con le dita la parola pozioni.
-Okey se lo dice lei...mi arrendo...se non le spiace io andrei un attimo a bere.
-Oh certo vai pure.-mi rispose in modo distratto mettendo altre cose nello zaino quasi pieno.
Mi girai e subito dopo aver fatto qualche passo mi fermai, mi girava la testa.
Per un attimo ci vidi doppio.
Poi tutto tornò normale e mi accorsi dI Steffy che mi scuoteva chiamandomi.
-Hey, tutto okey?-mi fece un'altra decina di domande simili e l'unica cosa che riuscii a dire è un misero "si, vado...in cucina" scuotendo la testa, ancora stordita.
Prima di uscire dalla stanza la sentii sussurrare "la trasformazione" e lì tutto mi fu più chiaro.
Non avevo bisogno di altro per capire.

Presi un bicchiere d'acqua e mentre tornavo in cantina mi scontrai con Jordan.
-Scusa, tutto okey?
-Sisi...
-Scusa per prima...posso farti una domanda?
-Si certo.
-Hai già notato dei cambiamenti? Si insomma...ti stai già trasformando e lo sai...vorrei capire a che punto è.
-Stia tranquillo sto bene.-dissi facendo il sorriso più falso che mi riuscisse in quel momento.
Non stavo per niente bene ma nessuno doveva saperlo.
-Benjamin è da un pó che non lo vedo. Sa dov'è? Dovrei parlargli prima di andare via.
-È andato...a caccia.
-Oh, okey. Io torno in cantina.

Tornai in cantina e trovai Steffy seduta sulla sedia della scrivania con accanto una valigia il mio zaino, un libro e varie altre cose che finì subito dopo di inserire all'interno della valigia.
-Steffy, potevi aspettarmi...Ti avrei dato una mano.
-Oh no cara non ce né bisogno. Ho già fatto tutto io. Tu devi riposare. Approposito quando hai deciso di andartene?
-Domani all'alba.
-Oh cara...vieni qui...-si alzò e mi venne incontro piangendo e mi abbraciò.
Ricambia l'abbraccio e dopo un'altra buona oretta passata a fare chiacchiere, ci spostammo in salone.
Dopo poco la porta si aprì ed entro un Benjamin tutto sporco di terra e fango con una sacca che dall'odore sembrava contenesse una ventina di conigli.
L'odore era particolarmente invitante ma non ci tenevo a bere il loro sangue, non per il momento almeno.
Jordan e Steffy si alzarono per andare a dare una mano a trasportare la sacca in cantina mentre io rimasi sul divano non sapendo che fare.
Poco dopo Benjamin si sedette accanto a me.
-Te ne vai domani eh?-disse in tono quasi sprezzante.
-sì.-risposi decisa.
-Okey allora vattene!-Disse, anzi urlò.
Presi uno spavento e tremai leggermente.
Non me lo aspettavo.
Vidi i suoi genitori correre di sopra a vedere che fosse accaduto.
-Che succede Ben? Perché stai urlando?-disse Jordan.
-Lei!-disse puntandomi un dito contro-avrei fatto meglio a lasciarla morire in quel bosco per mano di Kelly!
-Ma che dici Ben? Jordan perfavore fa qualcosa.
Benjamin era esploso come una mina vagante.
Ero certa non fosse consapevole di tutti gli insulti che stava dicendo sulla mia persona ma nonostante ciò riuscì a farmi sentire fuori luogo.
Presi lo zaino, che precedentemente avevo portato in salone, e andai in quella che ancora per poco sarebbe stata la mia camera e mi chiusi a chiave.
Mi stesi sul letto e iniziai a pensare.

To be continued...

_farfallalibera_
Non commento perché tanto neanche le leggete le note. (Provate a smentire se ne avete una valida prova) .

Ricordi in un abisso ( IN REVISIONE )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora