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Il suono continuo di una macchina per il monitoraggio del cuore ha riempito le mie orecchie mentre arrivavo anch'io.

Ho strizzando gli occhi lasciando che si abituassero all'illuminazione dura prima di aprirli completamente.

Dopo essere stata sdraiato qui, ascoltando il costante segnale acustico del monitor cardiaco, la mia testa ha iniziato a farmi male.

Muovo la testa intorno al cuscino cercando di vedere se c'era qualcun altro in camera, per fortuna per me nessuno era qui.

Mi sono seduto lentamente ignorando tutto il dolore del mio corpo e ho allungato il braccio fino a quella fastidiosa macchina e l'ho spenta, poi ho tirato fuori la cosa del tubo dal braccio.

Beh, immagino che sappiano delle mie ferite dato che posso sentire le bende avvolte intorno al mio stomaco e alcune sulle mie gambe.

Non posso mettere a parole quanto sono tentato solo di alzarmi e andarmene. Ma dove, non so. Ho anche molta fame e ho voglia di crocchette di pollo, quindi probabilmente mi fermerei da McDonald's.

Ero impegnata a pensare al cibo che non ho notato Vincenzo, Carmine e Leandro che entrarono nella stanza. Non è stato fino a quando non erano in piedi davanti al letto che li ho notati.

Carmine è stato colui che ha rotto il silenzio". Come ti senti? Qualcosa fa male?" Posso dire che è preoccupato.

"Sto bene" ho detto di proposito ignorando l'altra domanda, non volendo che si agitasse su di me.

Ma a quanto pare Leandro ha visto quello che ho fatto io. "Non hai risposto alla domanda" ha commentato, fissandomi dritto.

"Quasi ovunque fa male, ma è sopportabile" mento. La quantità di dolore in cui mi imbatto non mi sorprenderebbe senza svenire.

Fa male. Tutto fa male, ma va bene, che ci crediate o no mi sono sentita peggio.

"Sei sicura? Posso darti degli antidolorifici, te ne prenderò un po'. Tornerò presto" ha detto Carmine già uscendo dalla porta.

Ho sospirato. Ora sono solo con questi due. Probabilmente sto pensando a come chiedere da dove ho preso tutte le ferite.

"Ti dicci come hai ottenuto tutte quelle ferite?" Vincenzo ha chiesto incrociando le braccia già in attesa della risposta.

Beh, non ci è voluto molto.

Mi sono scrollato le spalle". Non proprio"

Perché dovrei dire loro qualcosa? Per quanto mi riguarda dovrebbero farsi gli affari loro.

A Leandro non sembrava piaciuta la mia risposta". Abriana" Ha detto in tono di avvertimento come se fossi una bambina.

"Cosa? Non devo a voi ragazzi o a nessuno la risposta, quindi lasciate perdere" ho detto con un accenno di atteggiamento.

Leandro guardò Vincenzo che gli scosse la testa.

"Il tuo diritto non ci devi niente o nessuno, ma vorremmo sapere cosa ti è successo in modo che non possa mai più accadere" Leandro ha provato con una voce molto più morbida.

Ho quasi ceduto. Voglio cedere ma non posso.

Mi sentivo male. Entrambi vogliono davvero sapere cosa è successo. Sotto la loro espressione vuota posso vedere la preoccupazione che hanno per me, ma hanno anche bisogno di capire che non sono pronta a dirglielo. Non in questo momento almeno e quando lo sarò non sarà solo una parte, sarà tutto.

"Mi dispiace ma non posso" sussurrò fissando le mie mani.

"Beh, allora quando sei pronta, ti aspetteremo"

To Her New Life di "CringyWriterSky"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora