La principessa della villa

11. Pronti?

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Erano le 12:20, così decisi di iniziare a scendere le scale. Le mie valigie erano già state portate alla reception così feci il check-out e consegnai le chiavi. Stavo per accomodarmi sui divanetti quando subito pensai "la giacca!". Già, la giacca di William. Non l'avevo messa in valigia perché si trovava ancora sotto a letto. Corsi alla reception per poter riavere le chiavi.
- "Buongiorno, mi chiamo Abigail e ho soggiornato nella vostra struttura fino a questa mattina. Ho bisogno di riavere le chiavi della mia camera perché ho dimenticato qualcosa all'interno"
X: "Buongiorno Abigail, mi dispiace, ma una volta effettuato il check-out, non è possibile riavere le chiavi della camera"
- "Ma non è possibile fare un'eccezione? Ho dimenticato un oggetto molto importante e non posso permettermi di perderlo" - dissi con gli occhi a cucciolo.
X: "Mi dispiace molto, ma la nostra politica è molto chiara in merito. Una volta che il check-out è stato completato, le chiavi devono essere restituite e non possono essere riutilizzate"
- "Capisco. C'è qualche altra soluzione a cui posso pensare?" - dissi tristemente.
X: "Sì, certo. Possiamo sempre verificare se l'oggetto che hai dimenticato è stato trovato dalla nostra squadra di pulizia e se è stato consegnato alla reception"
- "Sì, perfetto. Potete fare questa verifica per me, per favore?" - domandai piena di speranza.
X: "Certo, Abigail . Ti chiedo solo di darmi il tuo nome completo e il numero della tua camera, così da poter fare la verifica. Potresti anche lasciarmi il tuo numero di telefono, così da poterti contattare in caso trovassimo l'oggetto da te cercato. Entro domani dovrebbero portarlo"
- "Domani? Io parto tra pochi minuti"
X: "Mi dispiace Abigail, ma abbiamo molteplici stanze nell'hotel e ci vuole un po' di tempo"
- "Capisco, mi arrangerò, la ringrazio comunque"
X: "Le auguro una buona giornata"
- "Anche a lei"
Così senza alcuna idea o soluzione mi diressi di nuovo sul divanetto quando mi venne in mente stamattina. "Il mio balcone e quello di William sono comunicanti. Se non ha consegnato la chiavetta posso ancora entrare!" Pensai. Così corsi sulle scale finché non mi imbattei nel ragazzo che stavo cercando.
- "William!" - urlai con il fiatone.
W: "allora sei davvero una stalker"
- "non è il momento, ho bisogno delle tue chiavi"
W: "mi fai sempre più paura"
- "è importante!"
W: "perché?"
- "beh, non posso dirtelo, ma è importante"
W: "se non me lo dirai, le chiavi non avrai" - disse ridendo.
- "non è il momento delle rime perfavore"
W: "non ho tempo da perdere prima che la limousine parta senza di me"
- "ci vorrà poco tempo te lo giuro"
W: "no?"
- "farò tutto quelli che vuoi ti prego"
Ma cosa stavo dicendo! Era sua la giacca mica mia. Perché ci tenevo così tanto ad averla?
W: "tutto quello che voglio eh"- l'espressione del suo viso cambio diventando pensierosa.
- "aspetta non volevo intendere tutto tutto"
W: "ormai l'hai detto"
- "ma che significa!"
W: "vuoi le chiavi o no?"
Non serviva una risposta perché si sapeva che le volevo.
W: "dai andiamo muoviti"