9. Colpa del telefono

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WILLIAM'S POV
AB: "ma aspetta! Avevi il telefono!?" - urlò.
Cazzo! Mi ero completamente dimenticato che lei non lo sapeva.
- "abbassa la voce mi fa male la testa" - dissi cercando di sdrammatizzare.
AB: "sei stupido!" - si alzò  e mi tirò un calcio. Che dolore!
- "ahia! Ma che problemi hai!" - alzandosi di scatto.
AB: "siamo rimasti ore qua sopra al freddo e perché? Perché tu non hai controllato bene le tasche!?" - urlò.
- "certo che le avevo controllate ma non avevo voglia di chiamare qualcuno" - risi.
Sbuffo e se ne andò davanti alla porta.  Chiamai un addetto alla sicurezza che dopo poco venne ad aprirci. Non feci in tempo a scusarmi che se ne era già andata lasciando una scarpa per terra. Che stupida pensai quando mi accorsi che aveva anche la mia giacca. Si era fatto tardi così me ne andai anch'io e scendendo le scale dolorante incontrai Benjamin.
B: "dove ti eri cacciato? Sono le 03:20!" - disse sbadigliando.
- "quella stronzetta rossa mi ha tirato un calcio" - dissi con voce affaticata.
B: "Kyle o Abigail?" - rise.
- "non c'è niente da ridere"
B: "dai chi delle due"
- "Abigail"
B: "merda te l'avevo detto o no di non provarci con lei"
- "non ci stavo provando infatti! Te l'ho detto che mi ha dato un calcio"
B: "così da nulla? Senza un motivo?"
- "vaffanculo sono stanco" - dissi allontanandomi con un dito medio.
B: "ma che ti prende" - ride nuovamente.
Mentre vagavo per i corridoi in cerca della mia camera incontrai Jennifer, Hope e Taylor.
- "a quanto pare tutti svegli a quest'ora" - dissi sarcastico.
J: "Benjamin! Stavamo parlando proprio di te" - disse facendo una risatina interna.
- "spero solo complimenti" - risi.
H: "ovviamente, soprattutto da parte di Taylor che qualche oretta fa è venuta in camera tua per sapere come stavi ma non c'era nessuno"
- "è un po' tardino ma se vuoi fare un salto" - risi.
E così Taylor venne in camera mia. Facemmo sesso, ma nulla di più. Alle 7 mi svegliai, e Taylor si trovava ancora affianco a me che dormiva in modo angelico, era davvero bella, se chiudeva la bocca. Parlava tantissimo. Non era tanto quello il problema, ma le cose di cui parlava. Follower, social, genitori, Instagram, tiktok e blah blah blah. Niente che mi susciti interesse. Mi alzai e andai sul balcone. Mi fumai una sigaretta ma nonostante Taylor si trovasse ancora nel mio letto continuavo a pensare alla sera prima, sul tetto. Non parlammo così tanto io e Abigail ma era di buona compagnia. Educata, fine, impeccabile, quasi perfetta. Un po' mi dispiacque di com'era finita, ma non ero affatto pentito di aver nascosto il telefono perché grazie a quel gesto la conobbi meglio. Ma ormai era andata. Probabilmente fu meglio così o Benjamin mi avrebbe ucciso. Non capisco perché ma l'aveva presa a cuore prima ancora di conoscerla. Che fosse per l'età o per altro era così protettivo nei suoi confronti senza averci mai parlato. Ma non mi importava, quest'estate sarebbe stata divertimento e basta e a conoscerla non era fatta per questo. Finita la sigaretta tornai a letto e mi riaddormentai.

La principessa della villaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora