Se avete letto i capitoli precedenti sapete perfettamente cosa succederà.
Quindi, niente.
Buona 🔑!------------------------------------------------------------
Simone e Manuel si baciano famelici:
i loro corpi sono così avvinghiati che quasi non si distingue una figura dall'altra.Nessuno dei due sembra voler interrompere quel contatto - non dopo tutto il tempo in cui sono stati divisi - e quando Simone prova a scostarsi leggermente, solo per cercare di sbottonare la camicia dell'altro con più facilità, Manuel glielo impedisce tuffandosi sulle sue labbra e baciandolo ancora, bramando con tutto sé stesso quel contatto che, mai come in quel momento, gli sembra vitale.
Simone insinua una mano tra i ricci di Manuel, li attorciglia tra le dita e glieli tira leggermente; è sufficiente che venga messo in atto questo gesto per far mugulare di piacere sulle sue labbra, con ancora più intensità, Manuel.
«Spogliami» lo implora Simone con tono roco tra un bacio e l'altro.
Manuel si stacca, accenna un lieve sorriso e, senza proferire parola, esegue quanto è stato richiesto.
Sbottona la camicia di Simone con urgenza, ma al contempo lo fa con delicatezza.
Compie ogni singolo gesto con un'insolita accuratezza - nonostante Simone si stia divertendo a provocarlo mordendogli e leccandogli il collo - come se stesse tenendo tra le mani ciò che di più prezioso abbia mai avuto la fortuna di sfiorare.Quando la camicia di Simone è ormai completamente aperta, Manuel lo aiuta nei movimenti a sfilarsela.
Poi, vede Simone sorridergli e avvicinarsi a lui per compiere il medesimo gesto.
Gli sorride maliziosamente e decide di comportarsi esattamente come ha fatto lui prima, ovvero, tenta di distrarlo mordendogli e leccandogli il collo.
«Me la so-sono cercata a sto giro» ridacchia nervosamente Simone mentre le mani gli tremano leggermente.
Subito si ritrova a sospirare: concentrarsi su quel maledetto bottone, che proprio non ne vuole sapere di collaborare, sembra ciò che di più difficile abbia mai fatto in tutta la sua vita.«Dai Simò, faccio io, va o qua se fa notte» lo aiuta Manuel slacciandosi da solo la camicia «Però, me la togli tu» gli sussurra roco.
Simone esegue quanto suggerito da Manuel e per qualche secondo si blocca ad osservarlo.
La visione di Manuel a torso nudo è celestiale.
Con il passare del tempo il suo corpo è cambiato e se prima il fisico era più snello e asciutto, adesso, Manuel ha messo su massa muscolare e Simone riesce solo a pensare a quanto vorrebbe che con quelle braccia gli facesse qualsiasi cosa e a quanto stia impazzendo all'idea di poterle accarezzare.
«Ma sei andato in palestra?» Non riesce a trattenersi dal domandarglielo mentre guarda Manuel slacciarsi i pantaloni e, in contemporanea, tirarsi giù anche i boxer.
«Sì, ce so' annato, ma ne dovemo parlà proprio ora? Sai, c'avrei 'na certa urgenza al momento.» Replica con un forte accento romano Manuel.
Simone ridacchia.
«Ah, ma allora lo sai ancora parlare il romano. Mi stavo preoccupando» lo prende in giro Simone slacciandosi, a sua volta, i pantaloni e togliendosi i boxer.
«Sì, di nuovo, ma ora se non te dispiace rimanderei la conversazione perché nun so se te ne sei accorto» sospira e si avvicina facendogli sentire distintamente l'erezione e strusciandosi contro di lui «Ma temo di aver bisogno de un mano co' questa» si indica il membro eretto.
«Te posso dare una mano, quindi?». Gli domanda malizioso avvicinandosi.
«Nun è che puoi - devi.»
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M. Platone
FanfictionSimone e Manuel non si vedono da otto anni, ma le loro vite sono destinate ad incrociarsi di nuovo. Entrambi, per una serie di coincidenze, si trasferiscono a Torino senza sapere di essere nella stessa città. Gli anni sono passati, le loro vite son...