Gli incontri tra Simone e Manuel, con il trascorrere del tempo, sono sempre più frequenti.Anzi, a dire il vero, non c'è un singolo giorno in cui, vuoi per un motivo o vuoi per un altro, i due ragazzi non si vedano.
Talvolta, si incrociano anche solo per decine di minuti, ma è come se non riuscissero a stare separati e volessero recuperare quegli otto lunghissimi anni di lontananza, senza perdersi nemmeno un secondo della loro vita attuale.Spesso, Simone e Manuel dormono insieme e alternano i giorni in cui uno va a dormire dall'altro.
Manuel, con le scuse più patetiche, trova anche dei pretesti durante la settimana per presentarsi nella Casa Editrice chiedendo informazioni sul suo romanzo che è, ormai, a buon punto.I due stanno lavorando insieme con tutta la professionalità possibile.
La stessa professionalità che, tuttavia, li abbandona appena escono dalle mura della Casa Editrice e non riescono a stare distanti l'uno dall'altro e sentono la necessità di sfiorarsi in ogni momento.
Simone, anche quel giorno, non ha quasi il tempo di uscire dalla Casa Editrice che Manuel si è già fiondato sulle sue labbra.
«Manu, a - aspetta un at - attimo o ci facciamo beccare da tutti.» Sussurra ansante Simone mentre gli sorride sulle labbra e guardandosi indietro per assicurarsi che Filippo, il segretario, non li abbia visti baciarsi.
Lucrezia continua ad essere l'unica ad essere informata sull'andamento della relazione tra Simone e Manuel e sembra aver mantenuto il segreto con tutti i colleghi.
Anche se, ovviamente, un po' tutti hanno notato la chimica tra i due ragazzi e anche che, casualmente, Manuel si presenti, piuttosto spesso, alla Casa Editrice per risolvere questioni banali che sarebbero potute essere tranquillamente affrontate con uno scambio di mail.«Simò, hai perso di credibilità con la storia della professionalità dalla scopata sulla scrivania.» Ridacchia Manuel lasciandogli ulteriori baci sulle labbra.
«È stata un'eccezione quella» gonfia il petto Simone «Io sono una persona seria sul posto di lavoro.»
«Quante cazzate che dici.» Lo deride.
«Beh — pensa che te una volta dicevi di essere etero.» Ride.
Manuel lo osserva con gli occhi sgranati e con tono fintamente drammatico esclama: «Questo è davvero un colpo basso, Simone.»
«Dai amore, si scherza.» Simone si avvicina al viso di Manuel e strofina dolcemente il naso con quello dell'altro ragazzo.
«Mi piace quando mi chiami amore» arrossisce Manuel guardandolo con gli occhi più innamorati che esistano «Mi piaci proprio tanto.»
Simone lo stringe forte a sé mentre sente una morsa allo stomaco farsi strada in lui e si sente quasi come gli si fosse mozzato il respiro.
Non è normale che il suo corpo ad ogni frase dolce di Manuel reagisca così, eppure, è esattamente ciò che accade ogni volta.«Sapessi quanto mi piaci tu» lo bacia prima di chiedergli «Senti ma, stasera che si fa?». Simone intreccia le dita con quelle di Manuel mentre gli pone questa domanda.
«Vieni da me?». Pigola. «Il mio letto è troppo grande per una sola persona.»
«Se proprio insisti» gli sorride «Ho già lasciato anche lo spazzolino in bagno. Te ne sei accorto?». Ridacchia.
«Sì, me ne sono accorto. Te stai un po' ad allargà, Simò.» Lo prende in giro scherzosamente.
«Ti lascio le tracce della mia presenza almeno non puoi dimenticarti di me.»
«È da quando ti conosco che ti ho sempre in testa, scemo.»
***
Quella sera, quando i due ragazzi arrivano a casa, la prima cosa che fanno - dopo essersi tolti le scarpe - è fiondarsi sul divano con davanti a loro due pinte di birra.
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M. Platone
FanfictionSimone e Manuel non si vedono da otto anni, ma le loro vite sono destinate ad incrociarsi di nuovo. Entrambi, per una serie di coincidenze, si trasferiscono a Torino senza sapere di essere nella stessa città. Gli anni sono passati, le loro vite son...