𝕿𝖗𝖊

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𝒲𝒾𝓁𝓁𝒾𝒶𝓂...

Ci sarà da divertirsi.

È una Hill, sicuramente ci sarà da divertirsi.

Gli Hill hanno una sorta di "dono", sono tutti teste di cazzo, non so se definirlo proprio "dono" o difetto, forse più difetto. Credo sia una cosa di famiglia. 

Conosco bene Blake, siamo nello stesso giro di "amici" o forse conoscenti. Ci metto un po' a definire una persona "amica".

Daphne, è strana, non so se è perché è una Hill, ma è "diversa" rispetto le altre. Col suo massimo metro e settanta, i capelli biondo scuro con sfumature castane che sfiorano le clavicole, le sue forme nascoste dai vestiti larghi che indossa -credo rubati ai fratelli-, le sue labbra carnose, la sua pelle candida sempre struccata; non sembra totalmente un idiota come le ho detto prima. 

Ovviamente non pensavo ciò che le ho detto, ma così è stato molto più divertente, far incazzare qualsiasi Hill è divertente.

Credo che non la reputo come qualsiasi altra gallina che gira in questa stupida scuola, perché tra le varie sfumature di verde dei suoi occhi, ce ne una più scura. Più che sfumatura una macchia, come quelle di inchiostro nero, che ti macchia l'anima. Una macchia che solo chi ha sofferto riesce a capire.

Come faccio a saperlo? Semplice quella cazzo di macchia, ce l'ho anche io.

<<Will, tesoro ci sei sta se...>>

<< No.>>

È Allison a interrompere la mia riflessione sui fratelli Hill e i colori degli occhi.

Allison è solo una che mi sta dietro da tutto  il primo anno, questo mi permette di fare quello che mi pare. Non abbiamo una relazione, scopiamo e basta.

Lei è troppo gelosa di me, non riesce a mettersi in quella stupida testolina che 'noi', non siamo un bel nulla.

Immagino già che vuole chiedermi se domani andrò alla festa di inizio anno, non si è ancora resa conto che non me ne frega niente di lei, si comporta come se stessimo assieme.

Probabilmente vuole sapere se andrò per venire con me, per questo se deciderò di andare glielo dirò all'ultimo o proprio non glielo farò sapere. infondo non dovrebbe interessargli.

Lancio la sigaretta ormai finita a pochi centimetri dai miei piedi, la pesto e inizio a camminare.

Allison mi segue.

<< William! Tutto apposto, cosa hai oggi?>> Mi chiede.

<< Appostissimo>>

Lei mi si piazza davanti, bloccando il passaggio.

<< E' per quella stupida matricola con cui ti ho beccato sta mattina, vero? Ti piace non è così?>> Dice incrociando le braccia al petto.

Sbuffo.

<<Mi stai chiedendo se me la farei?>> 

Certo, se me la farei. L'hai vista?  

Ovviamente questo non posso farglielo sapere, quindi...

<< Posso chiederti una cosa?>> gli chiedo facendo il finto cortese.

<< Certo, tu puoi chiedermi tutto>> Mi dice con voce sensuale e sguardo profondo accentuato dalla matita nera sotto l'occhio.

Abbasso il volto facendo sfiorare le nostre labbra, poi...

<< Ti puoi levare dal cazzo, devo tornare a casa>>

Il sorriso che aveva sulle labbra piano piano sparisce.

Bingo.

Lei rimane spiazzata. Io me ne vado.

Riescono a percepire il suo sguardo che mi segue, ma non mi volto.

Ho questa sorta di talento nel far incazzare la gente, in realtà mi diverte parecchio.

Ho passato la mia vita a farmi prendere per il culo, credo che ora sia arrivato il mio momento di prendere per il culo gli altri.

Una volta giunto all'alloggio universitario che ho qui a Long Beach per seguire l'università, entro.

<<Hey coglione!>> mi saluta Liam.

Liam credo di poterlo definirlo "il mio migliore amico", anche se non lo ammetterò mai ufficialmente. Lui c'è sempre stato fin dall'inizio, anche se è un po' scemo, lui c'era anche quando tutto è crollato.

Ci siamo trasferiti assieme qui a Long Beach e abbiamo iniziato assieme il college.

<<Sei a casa da solo?>> Chiedo stupito posando le chiavi sul mobile all'entrata.

Diciamo che in questo io e lui ci assomigliamo, di solito si porta sempre qualcuna, in particolare ultimamente una, anche se non è niente di serio o almeno credo, non è tipo da relazioni. Almeno qualcosa l'ha capito.

Per stare con qualcuno vuol dire che lo ami e io non ci credo. Non credo all'amore perché le due persone che avrebbero dovuto farlo fin dall'inizio, non l'hanno mai fatto, anzi mi hanno rovinato, per questo, proprio a causa di quanto sono distrutto non auguro a nessuno di innamorarsi di me, finirei solo per trascinare l'altra persona, nel buio, nell'oscurità della mia anima e del mio passato, e finirei per distruggerla.

<<Liam, io vado...>> Aggiunge una voce femminile che si avvicina dal corridoio sistemandosi il colletto della camicia.

<<Oh... Ciao Will>> Mi saluta, poi porta lo sguardo su Liam.

<<Io devo andare.>> Dichiara imbarazzata.

Ginevra ultimamente e spesso da noi, non mi stupisce trovarla un'altra volta qui. 

E' spesso in condizioni pessime, da quanto stanno in camera i due ci danno dentro pesante. Dai capelli biondissimi a caschetto tutti scompigliati, la camicia a righe rosa e bianche, stropicciata e aperta, posso constatare che neanche oggi si sono ritrovati per una semplice giocata a scacchi.

Credo che per quanto è messo male, Liam, neanche sa cosa sono gli scacchi.

<< Si,si... Ciao Gi>> La saluta Liam.

Io la saluto con un cenno del capo.

Sento il rumore della porta chiudersi.


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