INCOMPLETA, mancano gli ultimi 2 capitoli. Presto in libreria.
Prequel di Game of Gods, Game of Titans & Game of Chaos su Aphrodite Lively, #4 da leggere.
🌸
«Dovresti proteggermi da potenziali minacce, non da qualsiasi essere di sesso maschile ch...
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
"Osservando il cielo invernale è possibile individuare la stella più luminosa del cielo notturno. Sirio è distante circa 8.6 anni luce dalla Terra, appartiene alla costellazione del Cane Maggiore ed è una delle stelle più vicine al nostro sistema solare. Il termine Sirius deriva dal greco antico che significa "splendente" o "ardente"."
— I feel a kind of fear When I don't have you near Unsatisfied, I skip my pride I beg you, dear Don't go wasting your emotion Lay all your love on me Don't go sharing your devotion Lay all your love on me
Thymós è via da due giorni. Ha avuto quello che mi è stato comunicato come un "problema in famiglia", ed è partito per Heraklion, la città in cui è nato e cresciuto, nell'isola di Creta. Cosa che ho scoperto insieme al fatto che non era più qui, ad Atene, nella camera accanto alla mia.
È partito senza dirmi nulla. Una mattina era seduto al tavolino con me e Hephaestus, e lo provocava chiamandolo Latticino o Mozzarella, e il pomeriggio era già sparito. Volatilizzato senza traccia.
A sostituirlo c'è un'altra guardia del corpo, nominata da Thymós stesso. Si chiama Alkiviades ed è un uomo di quarant'anni, piuttosto simpatico se devo essere onesta. Ha provato più volte a chiacchierare con me, e io ho fatto del mio meglio per mostrarmi disponibile e gentile. Ma la realtà dei fatti è che, nel momento in cui Alkiviades mi si è presentato davanti dicendomi che avrebbe sostituito Thymós per qualche giorno, ci sono rimasta male.
Non mi deve niente, è ovvio, ma pensavo cominciassimo ad avere un rapporto tale da farmi meritare almeno un avviso a voce. O un messaggio. Un biglietto. Qualsiasi cosa.
Nonostante la rabbia di essere rimasta all'oscuro di tutto, l'unico sollievo è stato non dover fare i giochi nel mio privé. Nelle sere passate, Eros entrava in sala dicendomi che i cinque biglietti erano stati comprati. Ma quando aspettavamo che entrassero i giocatori, non arrivava mai nessuno. Abbiamo atteso un'ora, ogni notte, e non si è mai presentato alcun cliente.
Non lo negherò a me stessa. Avrei voluto che Thymós fosse lì, con me, per giocare di nuovo insieme. Se possibile, seguendo le stesse modalità di tre sere fa. Anche se non mi dispiacerebbe non essere l'unica a spogliarsi e ad avere un orgasmo.
La mia testa non fa che pensare agli occhi di Thymós su di me, al modo in cui le sue pupille erano annebbiate dal piacere solo a vedere come le mie mani si muovevano. E non fa che immaginare quanto sarebbe bello se anche lui si spogliasse e cominciasse a seguire i miei ordini, toccandosi e...
«Ora basta,» sbotta Eros, ubriaco e con un completo rosa fluo. «È da tre giorni che sei di malumore e hai sempre quel broncio adorabile in viso. Cosa succede?»
Ritorno al presente. Ritorno al mio locale, alla musica alta, al mio drink ancora intatto e al tavolo al quale sono seduta. Eros è in piedi, accanto a me, e ancheggia in modo scoordinato, incapace di andare a ritmo.
