Contro ogni previsione, quella mattina mi svegliai stranamente riposato: assonato, ma in fin dei conti riposato. La prima cosa che vidi aperti fu gli occhi fu lo spazio vuoto del letto lasciato accanto a me. Ero disteso di profilo e con la mano accarezzavo quel vuoto che ieri mi aveva riempito di felicità. Mi stesi a pancia su e richiusi gli occhi, tanto per dedicarmi ad una sana pennichella, mentre con un braccio mi ero creato una sorta di secondo cuscino e l'altro lo avevo utilizzato come una maschera per gli occhi. In quel momento, l'unico pensiero che mi girava intesta era "Splendid". Dopo un po' alzai il petto mettendomi a sedere sul letto, appoggiai le braccia e la testa sulle ginocchia e nelle mia mente ripercorrevo la sera prima. << Buongiorno, sei sveglio? >> mi sentii dire. Alzai lo sguardo e vidi lui sull'uscio della porta, solo con una canottiera e un paio di slip, che mi sorrideva con quei suoi occhioni blu. In genere la mattina non sono proprio di compagnia: il solo pensiero di alzarmi dal letto per iniziare un'altra giornata mi rende irascibile ogni mattina, tanto che la prima persona che mi dica "Buongiorno!" può ritrovarsi o con un coltello piantato in testa o può essere scaraventata dalla prima finestra che trovo. Tuttavia, in quella circostanza, mi sforzai di tenere a freno la mia furia mattutina. << Ora si, buongiorno... >> dissi con un filo di voce fauto ristendendomi a letto tirando un sospiro. Lui venne nel letto accanto a me, mi diede un bacio sulla guancia e cominciò a coccolarmi abbracciandomi e accarezzandomi la testa. Io, dal profilo della mia posizione, con l'indice della mano, gli facevo dei grattini sulla gamba, poi gli chiesi con un tono ironico di sfida:
<< Come mai di prima mattina sei così pimpante e così pieno di attenzioni? >>
<< Beh...so che di prima mattina non sei il massimo della compagnia e che vorresti ammazzare tutti, perciò cerco di tenerti buono! >>
Fece un tenero sorriso e mi strinse a sé. Io lo abbracciai poggiando la testa sul suo petto.
<< Effettivamente non lo nego...me è brutto svegliarsi...alzarsi dal letto... >> sbadigliai e richiusi gli occhi abbandonandomi a quella sensazioni di goduria del riaddormentarsi dopo essersi svegliati.
<< Dai su, dobbiamo uscire, dobbiamo comprare il regalo per il compleanno di Lumpy. >>
<< Appunto, esci, vallo a comprare e vai alla festa... >>
Assonato mi girai dall'altra parte dandogli le spalle: ero curioso di vedere la sua reazione. Lui mi tolse le coperte da dosso, con una mano mi tenne fermo il braccio e si sedette sopra di me puntandomi il dito tra gli occhi.
<< No signorino: noi usciamo, noi lo andiamo a comprare, noi andiamo alla festa, ricevuto? >> disse con tono sarcastico e carismatico.
Ero ancora mezzo assonnato, gli occhi parlavano per me, però i suoi occhi, blu mare come gli zaffiri...come facevo a dirgli di no?
<< Mhm...e va bene...mi arrendo alla tua volontà... >> dissi ironicamente. Lui sorrise e appoggiò per qualche secondo le sue labbra sulle mie e ci abbandonammo in un abbraccio. Io chiusi gli occhi, volevo assaporare il tatto di quell'abbraccio, tutto ciò che mi trasmetteva. Quando riaprii gli occhi voltai lo sguardo verso una parete dove c'era uno specchio. Guardai la scena per qualche secondo. Quando poi improvvisamente il mio sguardo fissò i miei occhi all'interno dello specchio mi sentii tremare. No...stava accadendo di nuovo, me lo sentivo. Stavo ritornando nell'oscurità da dove ero uscito, lo sentivo, stavo cadendo di nuovo nell'abisso, mi sentivo sospeso nel vuoto, con un pavimento fragile sotto i piedi che a ogni scorrere di secondo cedeva e crollava e intorno a me solo il nero della notte. Mi sentivo sprofondare...Ad un certo punto Splendid mi accarezzò una guancia e mi ritrovai con gli occhi fissi nei suoi...tremavo...avevo paura...paura di ritornare quello che ero.
<< Stai bene? >> mi chiese preoccupato mantenendomi fermo. Notavo la sua espressione di timore, probabilmente sarò stato qualche secondo immobile, senza dire né fare niente. Quante volte a quella domanda "stai bene?" o "come stai?" rispondevo con superficialità. Rispondevo sempre "bene", ma non andava affatto bene, nascondevo tutto, non perché non ne volessi parlare, forse perché caratterialmente il mio orgoglio mi impediva di lasciar trasparire le mie emozioni. "Nessuna pensa, nessun dolore, gli ordini sono ordini!". Avevo il mondo addosso. Però quella volta, fu la prima volta che risposi con la verità. Gli poggiai una mano sulla guancia e sorridendo gli dissi << Adesso si. >>. E a quel punto lui mi baciò teneramente.
<< Beh sarà meglio che mi dia una pulita se devo eseguire i suoi ordini, comandante... >> risi, mi alzai dal letto e andai in bagno per una rilassante doccia calda. Dopo essermi spogliato mi guardai di nuovo allo specchio appoggiando le mani sul lavandino...mi volli concentrare sul mio sguardo, dovevo essere forte affinchè non succedesse più quello che stava per succedere prima, dopo tutto quello che ho passato non sarei ritornato nel baratro...non di nuovo...non per lui.
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Odio et amo
FanfictionDopo quanto accaduto, Splendid è andato via, deciso a lasciare indietro tutto ciò che c'era stato. Flippy ha deciso di reagire a tutto ciò che lo circonda e di liberarsi dalla solitudine e dalle imposizioni...e conosce un solo modo per farlo. Nota:...