15 - Ritrovarsi

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Jonathan Blackwood si ritrovò nella sua dimora, ancora stordito dallo strano episodio vissuto con Veritas. Guardò intorno, cercando di orientarsi e capire se tutto ciò che aveva appena sperimentato fosse reale o solo un brutto sogno.

Ancora confuso, si avvicinò allo specchio nella stanza e si osservò attentamente. Nonostante l'agitazione che lo pervadeva, non notò segni evidenti di violenza sul suo corpo. Tuttavia, la visione del corpo carbonizzato di Elizabeth Dupont era ancora impressa nella sua mente, e un senso di angoscia lo travolse.

In quel momento, il telefono della dimora squillò improvvisamente, rompendo il silenzio opprimente. Jonathan lo afferrò con mano tremante e rispose, cercando di nascondere la sua confusione.

"Pronto?", disse Jonathan, la voce incerta.

"Jonathan, sono Vincent Moretti", rispose una voce familiare dall'altro capo della linea. "Sono preoccupato per te. Dopo il nostro incontro di ieri, mi hai dato un brutto spavento. Come ti senti?"

Jonathan rimase per un istante senza parole, incapace di comprendere la realtà di ciò che stava accadendo. La voce di Vincent suonava genuina, come se l'episodio con Veritas non fosse mai successo.

"Io... sto bene, credo", rispose Jonathan, cercando di raccogliere i suoi pensieri. "Ma... Elizabeth? È successo qualcosa a Elizabeth? Ho visto..."

Vincent interruppe Jonathan con voce preoccupata. "Jonathan, devi calmarti. Elizabeth non è morta. Non ti preoccupare, non è successo nulla. Dopo il nostro incontro di ieri, mi hai detto che ti sentivi male e sei svenuto. Ho chiamato un medico che ti ha visitato e ha detto che potrebbe essere stato solo un episodio di stress."

Jonathan rimase senza parole, lasciando che le parole di Vincent gli si insinuassero nella mente. Era incredibile quanto tutto sembrasse reale. Forse, in fondo, era solo stato un brutto sogno, un'allucinazione causata da un momento di debolezza.

Si passò una mano sul viso, cercando di raccogliersi. Doveva mettere ordine nei suoi pensieri e tornare alla realtà. Si rendeva conto che le recenti vicende avevano offuscato il suo giudizio, ma ora era tempo di concentrarsi sulla verità e sulle indagini che ancora doveva portare avanti.

"Vincent, grazie per la tua chiamata e per avermi rassicurato", disse Jonathan con voce ferma. "Mi scuso se ho causato preoccupazioni. Ho bisogno di mettere ordine nella mia mente e continuare a cercare la verità su ciò che è successo. Non posso permettere che tutto questo rimanga irrisolto."

Vincent si mostrò comprensivo. "Jonathan, se c'è qualcosa in cui posso aiutarti, sarò qui per te. Ricorda che siamo amici e che abbiamo superato molte sfide insieme."

Jonathan annuì, anche se era ancora pieno di dubbi. Doveva fare i conti con i suoi ricordi distorti e trovare un modo per scoprire cosa si nascondeva dietro quegli eventi strani e inquietanti. Non poteva più fidarsi ciecamente di ciò che vedeva o ricordava.

Dopo aver ringraziato Vincent per la chiamata, Jonathan posò il telefono e si sedette sulla sua scrivania. Doveva trovare un modo per riordinare le prove, analizzare i fatti e scoprire la verità. Era determinato a far luce su tutto e a scoprire cosa si celava dietro la morte del conte Adrian Vanthorne, gli omicidi iniziali e l'apparente sparizione di Elizabeth Dupont.

La strada davanti a lui era ancora lunga e pericolosa, ma Jonathan Blackwood non si sarebbe arreso. Era pronto a svelare i misteri che si nascondevano nelle ombre e a portare giustizia a coloro che ne erano responsabili.

La mattina seguente, Jonathan Blackwood ricevette una chiamata dalla dottoressa Isabella Callwell, una rinomata esperta nel campo della psicologia e delle cure anti-stress. Era stata contattata da un amico comune che aveva condiviso con lei le preoccupazioni riguardo allo stato mentale di Jonathan.

La dottoressa Callwell aveva un'ottima reputazione nel trattamento delle persone affette da ansia e stress. Era conosciuta per il suo approccio olistico e la sua capacità di fornire supporto emotivo e consigli pratici. Era una voce autorevole nel campo della gestione dello stress e molti la consideravano un punto di riferimento.

Con una combinazione di curiosità e speranza, Jonathan accettò l'invito della dottoressa a incontrarla nel suo studio nel pomeriggio di quella stessa giornata. Aveva bisogno di un aiuto per affrontare l'enorme pressione che si trovava ad affrontare e sperava che la dottoressa Callwell potesse offrirgli qualche luce su come gestire lo stress e recuperare il controllo della sua vita.

Quando arrivò nello studio della dottoressa Callwell, fu accolto da un ambiente tranquillo e rassicurante. I suoni pacifici della musica ambientale e gli arredi confortevoli contribuirono a creare un'atmosfera di calma. La dottoressa Callwell, una donna di mezza età con occhi compassionevoli e un sorriso accogliente, si alzò per salutare Jonathan.

Dopo una breve presentazione, la dottoressa Callwell prese posto di fronte a Jonathan e iniziò a porre domande sull'episodio di stress che aveva recentemente sperimentato. Ascoltò attentamente mentre Jonathan raccontava dei misteri irrisolti, delle tensioni e dei dubbi che lo affliggevano.

La dottoressa Callwell, con la sua esperienza e saggezza, iniziò a consigliare a Jonathan una serie di tecniche e strategie per gestire lo stress e migliorare il suo benessere emotivo. Parlò dell'importanza di una corretta gestione del tempo, della pratica della meditazione e dell'esercizio fisico regolare. Suggerì anche tecniche di rilassamento e respiro profondo per aiutare Jonathan a ritrovare un senso di calma interiore.

Durante l'incontro, la dottoressa Callwell si assicurò di mettere Jonathan a suo agio e gli offrì un ambiente sicuro per esprimere le sue preoccupazioni e paure. Era evidente che la dottoressa Callwell non solo possedeva una vasta conoscenza nel campo della gestione dello stress, ma si preoccupava anche sinceramente del benessere di Jonathan.

Mentre l'incontro giungeva alla fine, la dottoressa Callwell raccomandò a Jonathan di continuare a cercare il supporto emotivo necessario e di tenere traccia dei suoi progressi attraverso un diario di pensieri e sensazioni. Jonathan era grato per i consigli preziosi che aveva ricevuto e sentì un bagliore di speranza risvegliarsi dentro di lui.

Mentre lasciava lo studio della dottoressa Callwell, Jonathan si sentiva incoraggiato e determinato a impegnarsi nel percorso verso il recupero e la gestione dello stress. Sapeva che ci sarebbero stati altri momenti difficili lungo la strada, ma ora aveva la consapevolezza che c'era un sostegno disponibile e che poteva prendersi cura di se stesso in modo adeguato.

Con la mente piena di nuove idee e strategie, Jonathan si preparò a intraprendere il suo viaggio verso una vita più equilibrata e resiliente, deciso a superare lo stress e a scoprire la verità che si nascondeva dietro i misteri che lo circondavano.

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