14 - Lucida follia

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Jonathan Blackwood si svegliò in una stanza buia e fredda. Era stato portato lì dopo essere svenuto durante l'incontro con Vincent Moretti. Ancora stordito e confuso, cercò di rialzarsi e si accorse che era stato legato a una sedia.

"Che diavolo sta succedendo?" sussurrò, cercando di far luce sulla situazione.

All'improvviso, si udì uno scricchiolio di passi avvicinarsi. La porta si aprì, rivelando la figura di Veritas che entrò nella stanza. Il suo volto era un'ombra nel buio, ma Jonathan poteva sentire la sua presenza sinistra e minacciosa.

"Sei sveglio finalmente, Blackwood", disse Veritas con un sorriso beffardo. "Hai messo il naso in cose che non ti riguardano, e ora devi affrontare le conseguenze."

Jonathan cercò di mantenere la calma, nonostante l'ansia che gli serrava il petto. "Cosa volete da me? Perché mi avete legato qui?"

Veritas si avvicinò lentamente, circondando Jonathan con lo sguardo scrutatore. "Voglio solo che tu capisca una cosa", disse con voce cupa. "L'occhio della Mezzanotte è un'organizzazione potente e segreta. Non dovresti essere coinvolto, ma hai scavato troppo a fondo e ora devi pagare."

Jonathan cercò di liberarsi dalle corde che lo tenevano legato, ma erano strette e ben fissate. La sua mente lavorava a tutta velocità, cercando una via d'uscita da quella situazione pericolosa.

"Nessun'organizzazione oscura potrà fermarmi", dichiarò con determinazione. "Continuerò a cercare la verità e a smascherare i responsabili di questi omicidi."

Veritas scosse la testa con un sorriso malizioso. "Ah, la tua determinazione è ammirevole, ma vedremo quanto durerà una volta che avrai visto ciò che ti aspetta."

Senza preavviso, la porta della stanza si aprì di scatto e un gruppo di uomini armati entrò. Erano gli scagnozzi di Veritas, pronti a compiere i suoi ordini.

Jonathan guardò negli occhi Veritas, riconoscendo in quel momento la complicità tra lui e Vincent Moretti. Era stato tradito da chi credeva essere un amico fidato.

"Gli omicidi, la sparizione di Elizabeth... tutto è stato orchestrato da voi", disse Jonathan con rabbia contenuta. "Ma non mi arrenderò mai."

Veritas rise sinistramente, sfiorando con le dita la pistola che aveva alla cintura. "La tua ostinazione ti porterà solo alla tua rovina, Blackwood. Ma prima, voglio che tu assista a qualcosa."

Senza esitazione, Veritas si diresse verso una parete e premette un pulsante nascosto. All'improvviso, un pannello si aprì rivelando una sala oscura. Jonathan vide un corpo carbonizzato, riconoscendo immediatamente i lineamenti di Elizabeth Dupont.

Un grido di disperazione si strappò dalla gola di Jonathan. La sua compagna, l'unica persona che amasse, era stata brutalmente uccisa.

"Questo è solo l'inizio, Blackwood", disse Veritas, rivolgendo un'ultima occhiata compiaciuta al suo tormento. "Spero che tu abbia imparato la tua lezione. L'occhio della Mezzanotte è ovunque, e nessuno può sfuggire al suo potere."

Jonathan rimase immobile, travolto dal dolore e dalla rabbia. Il suo cuore era spezzato, ma in quel momento giurò vendetta. Non avrebbe mai smesso di lottare finché non avesse scoperto la verità e fatto giustizia per la morte di Elizabeth e di tutti gli altri innocenti coinvolti in quel malefico gioco.

Con gli occhi lucidi di lacrime, si ripromise che l'occhio della Mezzanotte avrebbe pagato per ogni singola vita spezzata.

Dopo aver assistito a ciò, Veritas ordinò agli scagnozzi di sedare nuovamente Blackwood e riportarlo alla sua dimora.

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