... ♡ Capitolo 2 ♡...

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Seoul quartiere a sud est della città
Qualche settimana prima

10 Mila, 20 Mila,30 Mila... Tutto sommato la serata mi è andata bene, sono riuscito a raccimolare qualche won di mancia dai pochi clienti simpatici del locale.

Lavorare nel turno serale ha i suoi vantaggi, più clienti e quindi più mance.

Più lavoro,più lamentele, più fatica...
Guardiamo solo il lato positivo.

Rimetto le banconote spiegazzate nella tasca posteriore dei jeans e mi tiro su il cappuccio della felpa, fa ancora freddo la sera pur essendo primavera inoltrata, e non posso di certo permettermi il lusso di ammalarmi, non mi verrebbe pagata la malattia, anzi, verrei di sicuro rimpiazzato da qualcun'altro e perderei il lavoro.
Estraggo il telefono dalla tasca e controllo l'ora sullo schermo crepato, è troppo costoso cambiarlo, finché funziona terrò questo.

È luna di notte, non ho neanche avuto il tempo di cenare e sto morendo di fame, spero mi sia rimasta qualche busta di ramenyon nella credenza, i combini sono ormai troppo lontani e non ho assolutamente voglia di tornare indietro.
Imbocco la via di casa salendo dei gradini un po' sgangherati, facendo lo slalom tra i sacchi della pattumiera spostati dal vento e accarezzando di tanto in tanto qualche gattino randagio in cerca di carezze e grattini.

Sono a pochi metri da casa quando da lontano noto qualcosa che non mi torna, la porta sembra essere aperta e io sono sicuro al 100% di averla chiusa.
Sará anche una vecchia casa pronta per essere demolita, ma la serratura funziona ancora.
Da dentro l'abitazione, sento provenire dei rumori, come se qualcuno stesse buttando a terra delle cose.

Ladri, sono sicuramente ladri.
Ma che cosa hanno intenzione di rubare? In un quartiere come questo poi.
L'unica cosa di valore che ho è il fornello nuovo, non ho neanche la televisione o qualche elettrodomestico di ultima generazione.

Mi nascondo dietro ad un muretto, nascosto nell'ombra di un lampione spento e osservo da lontano, non posso di certo lanciarmi dentro e cacciarli via, non so quanti sono e non so se siano armati o meno, per quanto mi dia fastidio l'idea che delle persone rovistino tra le mie cose, non posso fare altro che aspettare che se ne vadano.

La polizia non servirebbe a niente in questo caso, non si avvicinano neanche a questo quartiere.
Sono talmente concentrato su cosa sta succedendo dentro la casa, che non sento arrivarmi qualcuno alle spalle.

Vengo improvvisamente sollevato di peso e scaraventato poi a terra.
Neanche il tempo di guardare in faccia il mio aggressore, che vengo preso in faccia da un pugno micidiale.
Il dolore è talmente forte che penso possa avermi spaccato qualche osso.
Mi afferra per il colletto della felpa e me ne tira un'altro, dalla parte opposta.
Mi accascio a terra tossendo e sputando sangue.
Per un attimo mi si annebbia la vista e la testa comincia a girare ma posso chiaramente vedere altre due figure entrare nel mio campo visivo ed accerchiarmi.

"Tu sei Jisung vero?" Domanda uno di loro.

Sono un più spaventoso dell'altro, saranno alti almeno due metri e sono armati manco una squadra anti sommossa.
Ma chi diavolo sono? Cosa vogliono da me?

Non rispondo, sono talmente terrorizzato che faccio fatica a formulare anche una semplice sillaba.

Non ottenendo risposta, si avvicina e mi tira un calcio sulle costole, facendomi sputare tutta l'aria che ho nei polmoni.
Mi rannicchio in posizione fetale stringedomi le mani sul torace.

"Rispondi!" Urla ancora

"S-si..." Balbetto trovando finalmente la voce

"Stiamo cercando dei documenti che appartengo a tuo fratello" spiega un'altro

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