Chris 😎

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Il telefono inizia a vibrare nella tasca del pantalone. Richiudo lo sportello del mio armadietto e mi affretto a prenderlo.

Un numero sconosciuto, mi sta chiamando.
Schiaccio il pulsante verde, mentre mi incammino verso l'uscita.

"Pronto!", una voce che non avevo più sentito da anni, mi suona ancora fastidiosamente familiare.
Mi blocco sul posto.

Non avrei dovuto rispondere.

Sapevo che questa giornata era iniziata male da quando Joseljne, la mia segretaria, ha poggiato quella maledetta lettera sul mogano nero della mia scrivania.

Non volevo crederci...il mittente, non poteva essere vero...

Un sospiro dall'altra parte della cornetta mi riporta alla dura realtà, e riprendo a camminare.

"Christian", il mio nome sulla sua bocca mi suscita un senso di ribrezzo misto a rabbia.

"Che vuoi?" ringhio, al limite della pazienza.

"Ahh, è così che mi saluti? Volevo solo avvisarti che tra non molto potremmo parlare faccia a faccia."

È chiaro che si diverta con questi giochetti.

"Se hai finito...", ribatto per porre fine a questa chiamata il prima possibile.

"A presto, molto molto presto.", poi una risata gutturale mi fa raggelare il sangue e devo resistere all'impulso di scaraventare il telefono dall'altra parte della strada.

Mi dirigo a passo svelto verso il parcheggio all'aperto, già stanco di questa giornata appena iniziata.

Ahhh la mia pupa, non posso far altro che pensare mentre mi avvicino alla mia lamborghini, che brilla alla luce del sole, una delle poche cose la cui vista riesce a farmi tornare il buonumore.

Mi avvicino e passo una mano sul confano, mi concedo un respiro profondo tastando il liscio metallo nero - come il mio umore stamattina e tutte le altre mattine, da anni a questa parte.

Qualcosa blocca il mio flusso di pensieri, prima che possa ritrovarmi sull'orlo di una crisi di nervi, di quelle colossali.

Faccio un passo avanti, per scorgere un esile figura femminile che cammina avanti e indietro nervosamente, borbottando.

Ma sta parlando da sola?!

Dopo cinque minuti sono ancora lì ad osservarla stranito.

Avvicinati! Mi dice una vocina senza senso, perchè dovrei mai? Forse ha bisogno di aiuto ... o forse è solo esaurita.

La curiosità mi spinge ad avvicinarmi e senza accorgermene mi ritrovo dietro di lei, ma intenta come è a lamentarsi, fissando il vuoto, non si accorge nemmeno della mia presenza.

È girata di spalle e i suoi capelli biondi sono raccolti in una coda bassa, scompigliata.

"Tutto bene?", chiedo improvvisamente, senza realizzare che son stato proprio io a parlare.

La ragazza si volta e risponde con tono acido, senza nemmeno far troppo caso alla mia presenza.

Che mi aspettavo? Un ringraziamento da una fanciulla bisognosa di aiuto?

Rispondo di rimando con lo stesso tono, suggerendo la soluzione più ovvia al suo problema: cioè prendere il prossimo pullman.

La ragazza rimane a fissare il vuoto davanti a lei per qualche momento, sovrappensiero e io ne approfitto per sbirciare il modo delicato con cui un ciuffo ribelle le ricade sul volto.

Poi noto il pullman in lontananza avvicinarsi sempre più, mentre lei pare non accorgersene, così cerco di richiamare la sua attenzione.

"Comunque, dolcezza...", a queste parole sembra risvegliarsi dai suoi pensieri, e punta i suoi occhi azzurri, cristallini, nei miei.

Le ragazze non resistono quando le chiamo così. Che ci posso fare?

Ma appena lei apre bocca il mio ego viene smontato in tanti piccoli pezzettini.

"Non azzardati mai più a chiamarmi in quel modo!"

"In quale modo, dolcezza?", scandisco quest'ultima parola, stampandomi un sorrisetto malefico sul viso.

Ora si che inizio a divertirmi, ma non lo do a vedere.

Sopratutto quando noto il modo in cui il suo viso arrossisce dalla rabbia, son curioso di vedere fin dove arriverà.

"Altrimenti io..."

"Altrimenti tu cosa?", la provoco e faccio un lento passo nella sua direzione.

"Oppure io ... conosco il tai fu", sentenzia.

Nemmeno un secondo dopo mi ritrovo a schivare una serie di scarsi tentativi di imitare Karate Kid, poi un urlo improvviso.

Ma che le prende? Possibile che tutte a me devono capitare?

Son costretto a bloccarle delicatamente il polso per evitare che rovini il mio bel faccino.

Devo ammettere che la giornata sta prendendo una piega inaspettata.

"Sta calma", le dico e indico avanti a lei, lasciandole intentendere che volessi evitare di farle perdere il pullman, cosa però appena successa.

Mi avvicino ancora di più a lei inclinando la testa di lato e abbassandomi un poco per giungere fin quasi al suo orecchio, non so perchè lo sto facendo, ma nemmeno ho il tempo di pensarci che già le sto sussurrando: "grazie della dimostrazione".

Il suo profumo vanigliato si insinua nel mio cervello, e capisco che devo andarmene da qui.

Riprendo la mia solita compostezza e mi dirigo verso la mia auto, ma con mille domande che mi affollano la testa.

Chi è questa ragazza? Perchè mi ha incuriosito così tanto da spingermi ad avvicinarmi? E sopratutto perché mi sento improvvisamente leggero?

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SPAZIO AUTRICE

Carissimə lettorə 💙, ecco a voi il nuovo capitolo.

Vi piace il POV di Christian?

Mettete stelline e commentate✨️. Baciii🫰

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