- prologo -

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⚠️ morte

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⚠️ morte

Se doveste chiedere a qualcuno; qual è stato il tuo giorno più felice? Probabilmente quella persona dovrebbe pensarci su. La felicità è un momento così fugace e proprio come suggerisce la parola "momento" dura poco. Come un soffio di vento, attraversa la tua vita, ti delizia scompigliandoti i capelli, regalandoti nuovo ossigeno ma poi svanisce, lasciando un tiepido ricordo di se stesso.
Così, se ora dovessi chiederti: quando sei stata felice? Da persona comune, tu non mi sapresti rispondere o forse potresti affermare che non lo sei stata mai o raramente, una persona davvero contenta ma se ti dovessi chiedere, invece del tuo giorno più triste sono sicura che saptresti parlarmene perfettamente. Così pesanti e difficili da superare, alcuni attimi sono (al contrario di quelli felici) infinitamente lunghi e complessi. Così impossibili, da rimanere nella nostra memoria per la vita. Perché ogni lacrima versata è scolpita in noi e questo è un destino che appartiene a tutti.

Se chiedeste quindi a Hoseok qual è stato il suo giorno più triste, lui saprebbe dirvi perfettamente che fu un mercoledì di fine Gennaio. Una giornata iniziata nel migliore dei modi. Un compito riuscito durante le lezioni, un nuovo film della sua saga preferita da vedere con gli amici, quel fine settimana ed anche quei passi di danza che altrimenti sembravano difficoltosi, in quella strana giornata erano sembrati meno difficili e così, mentre aspettava che il padre lo andasse a prendere, dopo le lezioni di danza, i primi fiocchi di neve cominciavano a cadere e lui sorrise, alzando il naso verso quel cielo buio che lo sovrastava.

Il ragazzo sospirò e si strinse maggiormente nel lungo cappotto sportivo che indossava, mentre recuperava dalla tasca il sacchettino per scaldarsi le mani. Lo scartò dalla confezione e lo agitò fin quando diventò caldo e piacevole.

Erano dieci minuti buoni che aspettava il genitore la fuori, la cosa era abbastanza strana ma non se ne preoccupò, non fin quando una chiamata lo informò.

Da quel punto i ricordi del giovane sono tuttora sfocati. Come se una nebbia fitta, capace di ovattare non solo immagini ma anche parole, fosse scesa ad avvolgete tutto. O forse, è solo merito della memoria da bambino che decise di proteggerlo per sempre da quello che venne dopo. Dalle urla della madre in ospedale, dal suo pianto inconsolabile, dallo strazio e dalla disperazione che seguì la morte del padre. Hoseok sapeva di aver visto quel suo genitore stesso inerme, nella bara aperta ma non ne aveva ricordi. Al contrario i pomeriggi passati a giocare con lui ai videogame o meglio, a batterlo miseramente a quel gioco che si ostinava a voler vincere contro il figlio, erano scolpiti nella sua memoria come i ricordi più chiari che potesse custodire in sé. Il ragazzo scoprì solo anni dopo che il padre si faceva battere solo per poter passare del tempo con suo figlio.

Quell'uomo era sempre stato così. Hoseok sapeva a memoria la storia dei loro genitori, il come si conobbero a scuola. Sapeva che sua madre evitava come fosse la peste suo padre, perché era vittima di una tanto brutta fama, quanto falsa e quando se ne accorse per lei era tardi. Il padre di Hoseok doveva partire per studiare all'estero e tutto era perduto. All'apparenza non c'era speranza per loro ma qui arriva il bello; la madre di Hoseok si trovò a dover far fermare l'autobus sul quale era salita per tornare a casa perché quel ragazzo, gli stava correndo dietro. Agitava le mani e urlava di fermare l'autobus come un folle.
I nonni paterni non capirono mai la scelta del figlio ed i rapporti che in un primo tempo furono per protesta nulli, poi divennero freddi ma costanti. Hoseok amava immensamente i suoi genitori, tanto quanto loro amavano lui che era a tutti gli effetti il frutto del loro amore, profondo e ribelle, così vero da abbattere ogni ostacolo per trovare la sua vita insieme ma la morte è un ostacolo troppo grande; imbattibile.

Il ragazzo ricordava gli anni che seguirono la morte del padre. Ricordava perfettamente di come le lacrime scendevano sul viso dolce della madre quando lo guardava ed i suoi occhi che gli sussurravano, quanto avesse preso ad assomigliare, crescendo a quel suo amato marito.

Hoseok aveva tredici anni quando successe e piano, il ricordo del padre smise di affiggerlo con fitte di dolore insopportabile o forse succede solo che ti assuefai a quel dolore lancinante, per poter continuare a respirare e ricordare. Col tempo anche la madre sembrò stare meglio, se non in alcune date precise che coincidevano con avvenimenti particolari ed allora, lei gli raccontava di come suo padre le avesse fatto la proposta nella cucina arrangiata del loro primo misero appartamento che però racchiudeva tutto l'amore che nel modo potesse esserci. Di come l'uomo, aveva reagito alla notizia che sarebbe diventato papà. Del giorno poi, del matrimonio e mano a mano, insieme alle lacrime, il tempo disegnò un bel sorriso sul volto della donna che quando ne parlava non smetteva di splendere.

Fino ad arrivare al tempo in cui si svolgono i fatti che racconteremo.

Racconterò di un breve momento nella vita di due persone che per un caso del destino, era scritto si amassero.
Racconterò quindi di come questi ragazzi si amarono e per tutta la vita poi, si sarebbero appartenuti. Dei ricordi che insieme crearono. Della storia d'amore che tutti vorremmo vivere e che solo una volta, ti succede di assaporare.

Il giorno più triste della tua vita può scolpirsi nel tuo cuore ma a tanto dolore, altrettanto amore ti attende. Se sai ascoltare, se sei così coraggioso da non aver paura che quel cuore, già scheggiato si frantumi, allora forse, il tuo coraggio verrà premiato.

Anche nel sale può nascere un fiore.
Anche le notti più buie vedono l'alba.
Anche il cuore più triste puoi trovare l'amore.

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Mie* carissim* cinque o sei lettor* ecco il prologo di questa storia, passate sul mio profilo ig per dirmi nel box cosa ne pensate oppure lasciatemi un commento.

Spero che vi abbia incuriosito, un bacio.

🫂💕

- Sara

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