La Frattura del Drago

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La tarda Terza Era fu un periodo di notevole fermento religioso e creatività. I tumulti del regno di Uriel VII furono soltanto i segni esteriori di quelle forze storiche che avrebbero infine condotto alla caduta della dinastia Septim. La cosiddetta Frattura del Drago fu proposta in questo periodo per la prima volta, da un'ampia varietà di culti e sette minori in tutto l'Impero, uniti soltanto dalla comune ossessione per gli eventi che circondarono l'ascesa al potere di Tiber Septim, il mito fondatore, se preferite, della dinastia Septim. Le basi della dottrina della Frattura del Drago sono ora riconosciute come un errore alquanto prosaico nella linea temporale stampata nella, altrimenti autorevole, Enciclopedia tamrielica, pubblicata nel 3E 12 per la prima volta, durante i primi anni del regno di Tiber Septim. In quel tempo, gli archivi di Alinor erano ancora inaccessibili agli studiosi di razza umana e i registri esistenti dal periodo alessiano erano veramente frammentari. Gli alessiani bruciarono sistematicamente tutte le biblioteche che riuscirono a trovare e i loro stessi registri furono in buona parte distrutti durante la Guerra della Virtù. L'autore dell'Enciclopedia tamrielica apparentemente aveva scarsa familiarità con l'anno alessiano, usata dal loro clero per registrare ogni data. Adesso sappiamo che ciò si riferisce alla durata delle prolungate trance visionarie intraprese dall'alta sacerdotessa, che potrebbero durare per un tempo indefinito, da alcune settimane e numerosi mesi. Sulla base dell'analisi delle pergamene sopravvissute in merito alle trance, oltre che agli affreschi murali e ai fregi dei templi alessiani, io stimerei che l'Ordine Alessiano sia durato in realtà solo circa 150 anni, piuttosto che i famosi mille e otto anni pubblicati dall'Enciclopedia tamrielica. Il mistero del plurimillenario governo degli alessiani fu accettato senza essere spiegato fino alla diffusione dei culti Lorkhan nella tarda Terza Era, quando la dottrina della Frattura del Drago trovò dimora. Poiché tale datazione (e la relativa spiegazione) fu ampiamente avvalorata a quel tempo, e quindi ripetuta dagli storici fino ai giorni nostri, essa ha acquistato la forza di una tradizione. Si deve ricordare, tuttavia, che gli storici della Terza Era erano già separati dagli alessiani da un abisso di oltre duemila anni. E la storia era ancora nella sua infanzia, affidandosi sui pochi archivi di quei giorni primordiali. Oggi, l'archeologia e la paleonumerologia hanno confermato ciò che la mia stessa ricerca sulla datazione alessiana aveva già suggerito: che la Frattura del Drago fu inventata nella tarda Terza Era, sulla base di un errore accademico, alimentata dall'ossessione per l'escatologia e il numidismo e perpetuata dall'inerzia accademica.

- riesaminata di Fal Droon

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