Lover

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3. Lover




Inverno, cinque anni prima


Lasciavamo sempre le luci di Natale accese fino a gennaio, nella mia e nella tua camera. Era il nostro posto, dove noi facevamo le regole. Le montavamo insieme, per poi appenderle alle mensole e sulla testiera del letto. Il giorno prima da me, quello dopo da te. A casa mia, mia madre allestiva il giusto; a casa tua, c'era il villaggio di Babbo Natale. Muschio, foglie, bacche, l'albero, il pupazzo di neve in giardino, e le luci. Tante, tantissime luci; sulla staccionata del balcone, sul pino decorato, nella tua stanza.

Mi piaceva guardarti, ogni volta che eri concentrato ad appenderle. I tuoi occhi divenivano un tutt'uno con quelle lampadine di tutti i colori e il tuo sorriso era così ampio che sorridevo anch'io, e il cuore batteva così forte. Mi guardavi, e i tuoi occhi erano pieni di stelle, il tuo blu era il cielo e il riflesso delle luci erano le costellazioni. Desideravo solo baciarti, morderti quel sorriso e fermare il tempo in quell'attimo così dolce.

Le passeggiate sulla neve, dove mi portavi fuori, e poi a casa. La cui vera casa erano le tue braccia e il suono della tua voce, ogni volta che mi parlavi di quanto amassi il Natale. Tua madre mi ripeteva, ogni anno, mentre allestivamo l'albero a casa tua, che da piccolo credevi che le luci che metteva sul pino erano per te. Ed eri così emozionato, che lei annuiva e mentiva solo per la tua felicità. Una foschia abbagliante si adagiava su di te in un misterioso modo, e mi chiedevo se ti conoscevo da venti secondi, o da vent'anni. Ma nemmeno li avevo, tutti quegli anni, eppure l'amore che provavo per te era sempre esistito, dal principio di tutto. Posso andare dove tu vai? Possiamo essere sempre così vicini? Per sempre? Come qualcuno che si ama incondizionatamente, senza e senza ma?

Io, Louis, io ti amo senza questioni, senza perché, senza dubbi, senza esitazioni. Ti amo e basta. Sei sempre stato il mio amante, qualcuno che custodivo nel mio cuore gelosamente ed era egoista, da parte mia, ma proprio non sopportavo come le altre ti potevano toccare e baciare nei posti più nascosti, mentre io dovevo accontentarmi di qualche abbraccio e di un tuo sorriso. Mi compiacevano, quelle braccia attorno ai fianchi, quelle labbra curvate all'insù, anche se non erano sufficienti ad appagare il bisogno interiore di te. Sospetto che chiunque ti veda ti voglia, e ciò non so se mi rende triste, perché mai sarai completamente mio, o se mi rende fiero di te, del tuo essere così empatico, dolce, meraviglioso. Contando quelle passate, erano tre estati che ti amavo, ma io ne volevo di più, ne volevo una quarta, le volevo tutte. E tu volevi sempre trascorrerlo con me, il periodo natalizio. Perché non era solo un evento; era anche il tuo compleanno, il tuo periodo dell'anno, dove sprizzavi più gioia del solito e i tuoi occhi luccicavano dal ventitré notte al sei mattina.

Lover [Larry Stylinson]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora