La Bestia

32 6 19
                                    

Ed ero sulla spiaggia e vidi un mostro uscire dal mare

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Ed ero sulla spiaggia e vidi un mostro uscire dal mare... recava il nome dell'empietà.

Apocalisse 13

Non devo avere paura

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Non devo avere paura. La paura uccide la mente. La paura è la piccola morte che porta con sé l'annullamento totale. Guarderò in faccia la mia paura. Permetterò che mi calpesti e mi attraversi. E quando sarà passata, aprirò il mio occhio interiore e ne scruterò il percorso. Là dove andrà la paura non ci sarà più nulla. Soltanto io ci sarò.

Una volta mio padre mi disse che il rispetto per la verità è quasi il fondamento di ogni morale. “Niente esce dal niente” mi disse. Questo è senz'altro un pensiero profondo, quando pensi fino a che punto la “verità” può essere instabile.

Paul è appena rientrato in camera, dopo essersi confrontato con Finn. 
Nessun sogno presciente, nessuna delle timide esperienze di una vita non ancora vissuta lo ha potuto preparare alla realtà: ora ogni velo è stato strappato, ed essa si rivela in tutta la sua crudezza.

Improvvisamente nuove fitte gli fendono il costato, a ogni respiro. Mette a fuoco lo sguardo sulle ultime stelle che immote resistono al sorgere del sole. Rivede se stesso bambino su una spiaggia. Manovra un aquilone con suo padre, che gli pare un gigante mentre l'aquila rossa degli Atréides scintilla al centro del suo petto sulla divisa nera. Sorride, avrà poco più di otto anni. Suo padre, il suo esempio, il genere di uomo che ha sempre voluto essere: onesto e nobile in ogni fibra del suo essere.

È ancora così? si chiede. Lo è. Perché crescendo, devi accettare che i legami sono imperfetti, come le persone. E fatti di limiti, di compromessi. Sa che suo padre, per ovvie ragioni, non potrebbe mai dirgli tutto – ci sono cose che non riusciamo ad ammettere nemmeno con noi stessi, del resto. La rabbia cede repentina al rimorso per aver giudicato tanto aspramente il genitore.

Un nuovo giorno sorge su Arrakeen e, ogni mattina, Paul ha paura che possa essere l'ultimo. Si tortura su quanti ne abbia sprecati inutilmente ad avercela con lui. A ostinarsi a non volergli parlare, a voler grattare il fondo sul quale, di torbido, non c'è niente. Niente se non il prorompere di un sentimento negato, mortalmente peccaminoso, così tanto che di scandaloso non avrebbe avuto niente, se non fosse per la morale degli oppressori. Da sempre chi tiranneggia lo fa, vietando ciò di cui egli stesso non si priva in segreto.

Tramonti Arancio Passione [DUNEPILOT/ Young Poe x Young Leto] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora