Capitolo 2

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~ L'amore è irrazionale, più ami qualcuno, più perdi il senso delle cose ~

«Che fine ha fatto Ashley?» chiede Madison sgranocchiando i biscotti che le ho preparato stamattina.

«Cercò di parlare con Alex in tutti i modi, ma lui non ne volle sapere. Alla fine cambiò scuola...» spiego, lasciando volutamente in sospeso la questione.

«Ma... non capisco. Come si sono ritrovati dall'essere migliore amici ad essere migliori scopa-amici

«Migliori scopa-amici?» ripeto ridendo «Direi che gli si addice» dico infine accarezzandole i capelli, biondi come i miei.

«Hanno iniziato per caso in realtà. Durante una delle feste che ogni tanto organizzava Alex alla sua villa, circa un anno dopo Ashley...»

Samantha

Il telefono vibrò nella tasca. Lo presi curiosa e vidi il messaggio tanto atteso da tutti.

Infatti quando alzai lo sguardo - proprio come avevo previsto - trovai tutti i presenti a osservare il loro smartphone con un sorriso sulle labbra.

Ero in mensa con il mio gemello, elettrizzato tanto quanto me e il mio sorriso si allargò ancora di più quando vidi il responsabile di tutto ciò avvicinarsi al nostro tavolo.

Mi salutò come al suo solito con un bacio sulla fronte e si sedette di fronte a me, perché accanto avevo Mike.

«Allora verrete?» chiese guardandoci, sicuro che avessimo ricevuto l'invito.

«Puoi scommetterci!» risposi entusiasta guardando mio fratello, che approvò prima di bere la sua coca cola.

«Perfetto. Ci conto allora» sorrisi al mio migliore amico, che infilò una mano tra i capelli appositamente spettinati «Credo proprio che questa sarà la festa più grande che abbia mai organizzato».

«Chi hai invitato?» chiese Mike, incuriosito.

«Tutti quanti»

«Tutti chi?»

«Tutta la scuola»

Quasi mi strozzai con l'acqua che stavo bevendo quando udii quelle parole.

«Tutta la scuola?!» ripetei incredula «Hai fatto le cose in grande, questa volta!».

Come risposta da parte sua ottenni una risata, mentre iniziava a mangiare la sua fetta di pizza al salame piccante.

«Spero di non ritrovarmi con la casa distrutta, altrimenti questa è la volta buona che i miei mi lascino sotto un ponte» rise ancora e io rimasi a guardarlo, beandomi di quel suono quasi melodioso.

«Attenta a non sbavare» sussurrò Mike guardandomi male.

Guardai Alex allarmata - l'ultima cosa che volevo era che potesse fraintendere le parole di quel deficiente di mio fratello - ma lui sembrava troppo concentrato a mangiare per sentirlo, perciò mi tranquillizzai.

Lanciai poi un'occhiataccia a Mike e gli tirai un calcio sotto il tavolo.

«Ahi» Alex si prese il polpaccio tra le mani e lo guardai mortificata.

«Scusa Alex, non era destinato a te»

«Tranquilla» sorrise divertito, ormai abituato a tutto ciò.

Abituato...

Ogni volta che provavo a ricordarmi il nostro primo incontro, puntualmente non ci riuscivo.

IL MIO MIGLIORE (SCOPA)AMICODove le storie prendono vita. Scoprilo ora