Capitolo 8

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~ Se adesso non mi parli è perché in testa ho un casino ~

Samantha

Il mattino dopo andammo a scuola insieme.

Mi svegliai con il rumore della sua sveglia nelle orecchie e il suo sbuffare.
Mi resi subito conto di non riuscire a muovermi come avrei voluto.

Aprii un occhio giusto in tempo per vedere l'oggetto di disturbo volare e finire sul pavimento, poi abbassai lo sguardo sul mio corpo e capii cosa mi tenesse immobile: lui.

Mi stringeva cosi forte che a malapena respiravo, quasi come se avesse paura che potessi scappare via da un momento all'altro.

«Alex...»

«Mhmm» mi tirò ancora di più a sé, per quanto possibile.

La mia schiena era perfettamente allineata al suo petto, il suo braccio mi attraversava il torace, le nostre gambe erano intrecciate e il suo mento sulla mia spalla.

«Dovremmo andare a scuola» mi sforzai di dire, nonostante il desiderio di restare in quella posizione ancora un po'.

«Shhh» mi strofinò il naso contro il collo con ancora gli occhi chiusi «mi scoppia la testa»

«Si chiama dopo sbronza» ridacchiai.

Allentò la presa abbastanza da permettermi di girarmi verso di lui.

Aveva le ciocche fuori posto ed era più bello che mai.
Prima che riuscissi a fermarla, la mia mano era già tra i suoi capelli castani e ribelli.

Fu allora che aprì gli occhi.

Erano di un verde così intenso da farmi venire i brividi, un colore così bello da non poterlo paragonare a quello delle foreste più fitte o agli smeraldi più belli, perché sarebbe stato come minimizzarli.

«Non fissarmi così» sussurrai continuando ad accarezzargli la testa, consapevole dell'effetto che aveva su di me.

«Così come?» disse con voce roca.

Aprii la bocca per rispondergli, ma le parole mi morirono in gola.
Ero come ipnotizzata da lui.

Poco alla volta si avvicinò sempre di più e io non potei fare altro che sperare di azzerare ancora una volta quella maledetta, fredda distanza.

Quando finalmente le sue labbra stavano quasi per sfiorare le mie, si tirò indietro di scatto e con un sorriso sgembo disse: «Non mi dici di lavarmi i denti prima?»

«Ma sta' zitto» borbottai e mi precipitai a baciarlo.

Di colpo realizzai una cosa: quella era stata la prima notte in cui avevamo dormito nello stesso letto senza fare sesso e mi era piaciuto da morire.

Continuai a riempirlo di baci e mentre lui sorrideva contro la mia bocca, io non potei fare a meno di pensare che stavo da Dio.
Persino la rabbia che provavo per lui la sera prima era svanita.

Non potevo sapere che da li a poche ore mi sarebbe crollato il mondo addosso, ancora.

***

«Dove hai dormito stanotte?»

Chiusi l'armadietto e mi ritrovai lo sguardo penetrante di mio fratello. Alex e io ci eravamo già separati.

«Buongiorno anche a te, fratellino» sbuffai sarcastica, iniziando a dirigermi verso la prima lezione.

«Buongiorno» borbottò «Quindi?»

Alzai gli occhi al cielo, solo perché sapevo che gli desse fastidio.

«Sta' tranquillo, ero da Alex»

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 22, 2023 ⏰

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