Capitolo 8

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La leggera tensione che avevo percepito a colazione era del tutto sfumata nel momento in cui il piccoletto si presentò insieme alla sua famiglia. 

Appena Leon aprì la porta una piccola furia dai capelli rossicci mi corse incontro. Rimasi un attimo immobile mentre il piccoletto mi abbracciava le gambe tutto contento. Non avevo contatti così ravvicinati con un bambino da... mai. Mi sorprese un pò tutta la sua euforia. 

Dopo l'impaccio iniziale gli sorrisi cordiale e alzando il capo ebbi la seconda sorpresa della mattinata, il padre di Momo altro non era che il medico che mi aveva curato. Questa si che era una bella sorpresa pensai, così avrei avuto la possibilità di ringraziarlo personalmente per avermi aiutato a guarire. 

"Momo perfavore datti una controllata e lascia stare Axe, è ancora convalescente!" Lo riprese il padre.

"Oh no, non si preoccupi dottore, sto già benone!" Questa volta parlando ad alta voce per dimostrargli che mi sentivo già molto meglio. Certo la voce risultava ancora un po' roca ma ero fiducioso che in un paio di giorni sarei tornato al pieno delle mie forze. Tornai a concentrare l'attenzione sul piccoletto ai miei piedi ma riuscii ugualmente a sentire il commento di Nigan poco più avanti di me.

"Incubi a parte" 

"Soffri di insonnia? Qualcosa ti preoccupa particolarmente?" Mi chiese il dottore. Con un piccolo sbuffo gli risposi "Nulla che un po' di sonno non possa far passare" certo non era questa la realtà della situazione ma non era necessario che lui lo sapesse a mio avviso. 

"Ed eccolo che Dean entra nelle sue vesti di dottore anche fuori dall'ospedale, non farci caso Axe! Piacere io sono Emma" mi disse la moglie del dottor Dean facendo la sua entrata nel salone dove ci eravamo spostati per parlare più tranquillamente.

"Bene, ora che ci siamo tutti" aprí la conversazione prendendo finalmente in braccio Momo, "Ti va di raccontarmi come hai fatto a finire in quella brutta situazione quella sera?" Alla mia domanda sembrava che tutti stessero trattenendo il fiato.

"Ecco... io mi dispiace! Non volevo che il compagno dei miei alfa si facesse male per colpa mia!" Il piccolo Momo sembrò farsi più piccolo a quelle parole.

"Piccolo... chi ti ha detto che è colpa tua, mh? Se mi sono fatto male è stato solo per proteggere i miei compagni" gli sorrise calorosamente sperando che questo bastasse per non farlo sentire nuovamente in colpa e riuscire a continuare il racconto più serenamente.

"Io... ho disubbidito alla mamma, volevo uscire con una mia amica ma era tardi e quando ho fatto per tornare a casa ho sentito puzza", a quello strano epiteto alzai lo sguardo incrociandolo con Leon che con le labbra mi mimò la parola "straniero" che sciolse ogni dubbio. "Il mio lupo voleva che se ne andassero e ho cominciato a ringhiare, non sono riuscito a trattenermi!" Ora stava singhiozzando e per aiutarlo a calmarsi presi a fargli delle carezze circolari sulla schiena così da infondergli più coraggio. 

"Ho chiamato Leon, lui ascolta sempre i cuccioli" un sorriso dolce gli comparì sul volto e stemperò un po' quel climax. "Mi ha sentito e ha chiamato gli altri e poi... lui mi ha preso qui" indicando il punto dietro la nuca dove era stato afferrato. "Non riuscivo più a muovermi... mi ha lanciato via come se non valessi nulla ai suoi occhi" un singhiozzo più forte lo scosse e lo strinsi maggiormente a me circondandolo con le mie braccia. "Poi non ho capito più nulla, ho solo avuto tanta paura" ora aveva alzato il capo per guardarmi e sorridendogli incoraggiante gli dissi che era stato un bravo cucciolo, super coraggioso. 

Corse poi tra le braccia di Emma che lo coccolò finché non si addormentò sfinito dal racconto e dalle troppe emozioni provate. Però prima che se ne andassero ci tenevo a chiarire una cosa. 

"Non so se sia lui che si è sentito in colpa o se voi gliene abbiate data. Ma non è così, ci tengo che lo sappiate. Avrei protetto i miei compagni anche se a scatenare lo scontro non fosse stata l'inesperienza di Momo, spero lo comprendiate" Dean mi guardò seriamente e con convinzione annuì in mia risposta insieme ad Emma. 

"Vorrei anche ringraziarti Dean per avermi aiutato, non sono molte le persone che l'hanno fatto per me" 

Questa volta a rispondermi non furono Dean ed Emma ma Nigan che mi poggiò una mano sulla spalla prima di parlare. 

"Noi siamo il tuo branco, la tua famiglia e la famiglia si protegge a vicenda, sempre".

Oh, quanto avrei voluto che qualcuno mi dicesse queste  esatte parole in passato... non potei evitare che gli occhi mi diventassero lucidi e con un po' più di speranza nel cuore, sorrisi.

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Ciao 😽, 

Nonostante l'emicrania che mi sta spaccando in due non volevo lasciarvi senza continuò così ecco qui un altro capitolo che introduce nuovi personaggi! 

Che ne pensate della tensione che si è creata a colazione? E di Momo? Io lo vedo come un piccolo patatino guerriero 🥰 lo rivedremo più spesso sicuramente e con lui anche Niko essendo il dottore principale del branco 

*spoiler*

Nel prossimo capitolo vedremo i nostri personaggi alle prese con le fughe notturne di Axe e secondo voi come la prenderà Axe una presa di posizione da parte di Nigan e Leon? Li affronterà o scapperà?

Vi aspetto nei commenti!😘

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